Non una, ma ben due soddisfazioni personali sono arrivate nel primo weekend di giugno per Mario Favini, capace di aggiudicarsi un importante doppio podio che gli ha permesso di qualificarsi per la Race Across America.

Il ciclista estremo di Sesto Calende ha centrato un prestigioso secondo posto alla 24 Ore del Montello ed un ottimo terzo posto nel Campionato Europeo 12 Ore. Nella prima categoria, solo il campione azzurro ultracycling Daniele Rellini, da anni dominatore dell’ultraendurance italico, ha dato le spalle all’agente di Polizia Locale di Laveno Mombello, portacolori del team FTM. Favini ha completato 18 giri del percorso da 35km (per 430m di dislivello), per un totale di 627km e 7720m di dislivello, ottenendo un meritato podio.

Tra le donne vittoria nella 24 Ore per l’ex professionista Samantha Profumo, portando a termine 14 giri, mentre il titolo di campionessa europea 12 Ore è andato alla spagnola Ziortza Villa.

Aspettative e traguardi sono stati ben oltre che rispettati: “Avevo bisogno di tornare subito a correre, e cercare di fare bene – dichiara Favini -. Qui al Montello è stata fondamentale l’assistenza ai box della mia compagna Silvia, che ad ogni giro mi riforniva con quello che mi serviva. Mi ero posto come obiettivo di centrare la qualificazione alla Race Across America, fissata a 580km, ma è arrivato anche un bel podio“.

La sorpresa per il ciclista è arrivata dalla competizione europea: nonostante fosse impegnato sulla doppia distanza, Favini è riuscito a conquistare il gradino più basso del podio grazie ad una prima metà di gara molto veloce in cui ha battuto tutti gli altri pretendenti al titolo ad eccezione di Rellini (autore di un’altra grande prestazione) e Fabio Ciot che ha trionfato con 11 giri completati.

Sono davvero felice di questo risultato – continua Favini soprattutto dopo il ritiro alla Race Across Italy, una gara sfortunata sotto ogni punto di vista, funestata dall’incidente fatale occorso a uno dei concorrenti, Pawel Talaga. Il pensiero di tutto il movimento ultraciclistico va alla sua famiglia. Percorso e alte temperature? Il caldo non è mai stato un problema per me, a differenza del freddo, e il percorso, con molti strappi ma senza salite troppo lunghe, si addiceva alle mie caratteristiche“.

Il prossimo impegno di Favini vedrà il ciclista estremo impegnato a luglio con l’Ultracycling Dolomitica, la gara a cronometro più dura al mondo per il rapporto micidiale tra distanza (694km) e dislivello (17000m). “La Dolomitica è una prova davvero estrema – conclude con determinazione Favini -: 21 passi da scalare in solitaria, tra cui Manghen, Giau e Fedaia. L’unico obiettivo sarà arrivare al traguardo“.

Simone Gheller

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