Tic-tac. Il conto alla rovescia per la chiusura della sessione invernale di calciomercato è agli sgoccioli (domani, venerdì 23 dicembre) e i tifosi biancorossi non possono fare a meno di chiedersi: cosa farà il Città di Varese?

La società è alle prese con la “grana-mercato” ormai da oltre due mesi, da quando un debuttante Luciano De Paola (nel derby perso 4-1 contro la Varesina) si lamentò del fatto di non avere gente adatta alla sua idea di gioco. Il primo dicembre, con l’apertura della finestra dicembrina, doveva essere il giorno salvifico e gli arrivi (all’indomani) di Mecca, Rossi e Rossini sembravano aver risolto il problema.

A fine dicembre, però, i problemi mascherati fin qui sono tornati in superficie presentando addirittura gli interessi. A fronte delle uscite, i soli tre innesti (più il classe ’04 Nicolò Gremi) non si stanno certo dimostrando sufficienti e urgono rinforzi in vista di un 2023 che dovrà vedere la scalata biancorossa. Il primo dovrebbe essere Roberto Candido. Il trequartista classe ’93 (con all’attivo oltre cento presenze in Serie C) sarebbe di sicuro un colpo di livello; il problema, tuttavia, potrebbe essere dato dalla sua tenuta fisica, visto che l’ormai ex Casale (che a Varese ritroverebbe Rossi e Rossini), non è mai sceso in campo in questa stagione a causa di un infortunio. Oltre a lui, comunque, serviranno altri innesti anche solo per un discorso numerico viste le otto uscite.

Tra gli addii biancorossi, l’ultimo in ordine di tempo è quello di Gabriele Premoli, jolly tuttofare che Ezio Rossi utilizzava praticamente in ogni zona del campo e che, quest’anno, è invece stato tagliato fuori dal progetto. Il classe ’98, accasatosi al Fossano con l’obiettivo di trascinare i piemontesi alla salvezza, non ha certo usato parole al miele nel congedarsi dalla società e, attraverso il suo profilo Instagram ha dichiarato:

Tutti i percorsi hanno un inizio e un termine ma a volte il lieto fine non c’è. È un peccato quando una società con cui hai lavorato un anno e mezzo non riconosce il lavoro fatto insieme, mancando di rispetto a molti ragazzi sia dal punto di vista lavorativo che soprattutto dal punto di vista umano. Lascio però dei tifosi splendidi che sono sempre stati pronti a sostenerci soprattutto nei momenti difficili. Infine ci tengo ad augurare a tutti i miei fantastici compagni il meglio perché sono degli amici con cui ho condiviso tanto dentro e fuori dal campo.
GP17

Oltre ai problemi in campo, dunque, sembra che anche la gestione umana non tocchi in questo momento gli apici di gradimento. I casi Disabato e Mapelli avevano fatto parlare non poco, ma il presidente Stefano Amirante aveva dato la sua versione dei fatti sostenendo che la società si era mossa nella maniera migliore; evidentemente Gabriele Premoli non è dello stesso avviso.

Matteo Carraro

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