All’inizio della stagione sembrava che quest’anno potesse essere quello giusto per permettere al Lonate Ceppino di fare il salto di categoria. Il primo a crederci è stato mister Marco Tomasini, ormai allenatore dei nerobianchi da diversi anni che, tuttavia, ha dovuto fare i conti con numerosi infortuni che hanno condizionato la stagione.

Mister, partiamo dalla vittoria contro la Lavena Tresiana, come ha visto i suoi giocatori?
“È stata sicuramente una partita particolare: avevamo tanti assenti e, in panchina, c’erano quattro Juniores quindi non siamo riusciti a prepararla bene. Quel che ci interessava erano i tre punti e li abbiamo presi con voglia, determinazione e grinta. Ho visto giocatori cresciuti ed altri in grande crescita, ma purtroppo abbiamo perso anche Granelli quindi ci ritroviamo senza attaccanti; speriamo di ritrovare qualcuno per i playoff”.

Ha citato i playoff che, in caso di vittoria del campionato del Laveno, diventerebbero l’ultima possibilità per salire di categoria. Quanto sarà importante quindi continuare a vincere le ultime partite?
“Sono abbastanza abituato a partecipare ai playoff, ne ho fatti parecchi. Purtroppo questo discorso non si può fare perché sarebbero fra quasi un mese, intorno al 22 di Maggio. Con una pausa, dunque, tra campionato e playoff e quindi diventerebbero partite a loro stanti senza poter contare su un buono stato di forma visto sin li. Penserò a preparare la partita quando e se dovremo partecipare, ma siamo tranquilli”.

Quando e se; dunque, a due giornate dalla fine, credete ancora nella promozione diretta?
“Assolutamente sì: oggi ho analizzato il campionato che abbiamo fatto sin qui e siamo andati di pari passo col Laveno. Noi abbiamo perso punti con le squadre con cui loro dovranno ancora giocare, quindi nulla è precluso, dobbiamo essere bravi a concentrarci sul vincere le nostre partite. Purtroppo siamo ad un punto in cui non dipende solo da noi, ma ci crederemo finchè non sarà la matematica a condannarci”.

Pensa che si potesse fare qualcosa in più o è contento di quanto fatto?
“Sono dell’idea che, con la nostra possibilità di chiudere a 63 punti un campionato da 26 partite, chiunque lo vinca ha fatto qualcosa di straordinario. Ad oggi siamo contenti: abbiamo lavorato bene e ci abbiamo creduto fin dal primo allenamento. Siamo stati sfortunati nel girone di ritorno, ma abbiamo subito solo quattro sconfitte e tre pareggi quindi non posso chiedere qualcosa di più; purtroppo è il secondo o terzo anno in cui troviamo una squadra che davanti fa l’impensabile. Io voglio fare i complimenti ai ragazzi per quanto fatto, perché hanno dato il massimo anche in allenamento ed hanno accettato sempre al meglio le mie scelte. Purtroppo per vincere serve anche la fortuna, basta una partita persa al 90’ per perdere il campionato. Ora non abbasseremo sicuramente la testa: ci sono ancora, anche, i playoff e vogliamo raggiungere l’obiettivo di questi tre anni”.

Avete avuto delle difficolta in difesa: nelle ultime due in casa avete subito sette goal, pensa che si possa considerare un campanello d’allarme?
“Ho fatto un conto ed abbiamo una media di due goal subiti a partita, a fronte di tre o quattro fatti. La differenza è stata tutta lì: nella continuità dall’inizio del campionato, che è venuta meno per infortuni e vicissitudini varie che ci hanno portato a subire troppi goal. Nelle ultime due partite ho dovuto inventare dei centrali di difesa e se i quattro presi dal Laveno li posso accettare, nonostante due li abbiamo regalati noi, quelli della scorsa partita proprio non riesco”.

Finora ha parlato a livello di squadra, ma a livello personale come giudica il suo operato di quest’anno?
“È stato diverso, nonostante sia qui da quattro anni. Mi ha fatto migliorare sotto l’aspetto caratteriale, perché sono sempre stato molto sanguigno mentre quest’anno sono rimasto più pacato. L’esperienza accumulata mi ha fatto arrivare a questo traguardo ed a nuovi tipi di soluzione, quindi personalmente mi ritengo pronto a fare un salto di categoria. Tanta gente me lo dice già da tempo, ma per arrivare lì serve qualcos’altro. Sono soddisfatto perché non è semplice tenere 24 giocatori sul pezzo allenando per diverso tempo senza secondo e penso che questo sia stato un mio grande pregio. Sono molto orgoglioso dei ragazzi perché, senza di loro, tutto questo non sarebbe stato possibile; dico sempre che non si finisce mai di imparare ed io ho appreso tanto da quest’esperienza che considero positiva nonostante sia negativa, quindi ora mi ritengo arrivato ad un livello di maturità da allenatore che mi consenta di fare qualcosa di importante”.

Trapela un po’ di tristezza da queste parole, eppure anche se non dovesse salire, ci sarebbe sempre l’anno prossimo per provarci…
“A me interessano la società e la squadra: mi sono stati molto vicini da sempre e mi spiacerebbe più per loro che per me non salire in Prima Categoria; dopo quattro anni fatti così bene e con tanti giovani fatti crescere potrei dire che sarebbe un problema non fare il salto. La società mi ha sempre dato molta fiducia, anche con i giovani con cui ho il pregio di lavorare molto bene, quindi spero di averla ricambiata. Io penso che dopo un po’ l’allenatore inizia a puzzare: se dopo tanti anni non si raggiunge un obiettivo vuol dire che qualcosa non funziona. Se dovessi restare andrebbero fatte delle valutazioni sia su di me che sul gruppo, perché si arriva ad un punto in cui si è spremuto tutto dei giocatori che si hanno da tanto tempo e, di conseguenza, si capisce che non si potrà andare oltre a ciò che già si è fatto. Se i giocatori hanno voglia di stare insieme e divertirsi bisogna anche saper fare un passo indietro per non rovinare un gruppo di amici”.

Mister, torniamo a concentrarci un attimo sul presente: domenica affronterete la Cuassese, come preparerà la partita?
“Non faremo nulla di particolare, lavoreremo come sempre. Sappiamo di affrontare una squadra che si trova in difficoltà, ma queste sono le partite più complicate per noi. Per mia fortuna rientreranno un po’ di giocatori, ma dovrò inventarmi un attacco nuovo anche se Mirra ha dato delle ottime risposte contro la Lavena Tresiana. Ci sarà modo, per chi ha giocato meno, di dimostrare il proprio valore e far capire quanto siano importanti nel gruppo. Lavoreremo con serenità per portare a casa anche questi tre punti”.

Andrea Vincenzi

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