Riavvolgendo il nastro di un anno ci si ritroverebbe più o meno allo stesso punto: dopo due vittorie all’esordio, il Città di Varese di Ezio Rossi era incappato nella sconfitta beffa di Novara e in tre pareggi consecutivi che avevano condotto al blackout di Imperia.

Altra storia (oggi i biancorossi sono di Gianluca Porro) e altro girone (dall’A al B), è vero, ma i tifosi esigono un Varese sempre vincente: per questo motivo lo 0-0 di Casatenovo, dopo il 2-2 interno con il Seregno e la sconfitta di Ciserano, non può essere considerato accettabile. Oggi come un anno fa i tifosi sono insoddisfatti: se all’epoca mister Rossi era considerato vetusto e troppo legato al calcio del passato (e quindi si cercava un allenatore più giovane, fresco ed entusiasmante), Porro è ora considerato inesperto e, alcuni, vorrebbero una guida più “stagionata”.

Ci sta, fa parte del gioco perché (e non è una critica) il tifoso non sarà mai soddisfatto pienamente. Poco importa se, una volta aggiustato il tiro, il Varese di Rossi inanellò una serie di dieci risultati utili consecutivi: per molti, in quel preciso momento, l’allenatore era da cambiare. La storia sembrerebbe ripetersi in questo frangente con mister Porro che avrà il compito di mettere a tacere qualsiasi dubbio e riportare la piazza di Varese all’entusiasmo palpabile respirato alla fine dello scorso campionato, il cui apice è stato toccato a Sanremo.

Non a caso Fabio Mentasti scrive: “Se vogliamo provare a vincere il campionato dobbiamo cambiare marcia…“. Ognuno, poi, ha la sua ricetta. Tra chi sposerebbe una linea green (Luigi Suma: “Se non puntate sui giovani non andate da nessuna parte. I giovani hanno fame e corrono di più“) e chi invece vorrebbe qualche altro innesto (Andrea Catella: “Per andare dove dovremmo stare continuo a pensare che ci manca un attaccante di peso da affiancare a Ferrario e un centrocampista… Attenzione perché se davanti iniziano a prendere il passo diventa dura… Forza Varese!“).

Così come l’anno scorso il Varese sta vivendo una fase di “ambientamento” che tutte le rose, chi più in fretta chi più lentamente, vivono; basti pensare che lo scorso anno dalle parti di Novara dopo due pareggi nelle prime due giornate si respirava già aria di annata fallimentare. Luigi Pitozzi, ad esempio, è alquanto pessimista e scrive: “Non si sale neanche quest’anno“.

Spetterà ai giocatori, i veri artefici del successo (o dell’insuccesso) di una squadra, invertire il trend e provare quantomeno ad uniformare (per quanto sia impossibile) il giudizio dei tifosi. Se non altro ci sarà sempre chi, come fa in questo caso Enrico Bellorini, proverà a guardare il bicchiere mezzo pieno: “Bravi! finalmente la difesa si è fatta valere“. Non aver subìto gol è un piccolo passo in avanti; chiaro che per raggiungere certi obiettivi di passi ne servono tanti altri e, soprattutto, servirà iniziare a correre.

Matteo Carraro

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui