Da oggi, lunedì 10 gennaio, e fino al 31 marzo di quest’anno (a meno di nuove disposizioni), soltanto chi ha il Green Pass Rafforzato può allenarsi (anche all’aperto), giocare ed entrare in spogliatoi e impianti sportivi, comprese piscine e palestre. Solo, dunque, chi è guarito dal Covid-19 o si è vaccinato con almeno due dosi può continuare a praticare le attività sportive di squadra (o allenare o collaborare con associazioni sportive), mentre tutti gli altri non possono più farlo, dal momento che esibire l’esito negativo di un tampone antigienico o molecolare non è più sufficiente come lasciapassare.
Queste regole non si applicano ai minori di 12 anni e ai soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica e sono valide sia in zona bianca che in zona gialla o arancione.

Ciò vuol dire che gli atleti no-vax non potranno più nemmeno prendere parte agli allenamenti con la propria squadra. Tutti i tesserati per continuare ad allenarsi e a disputare gare ufficiali e non, a partire dal compimento dei 12 anni di età dovranno infatti essere obbligatoriamente in possesso del Green Pass Rafforzato. 

Nel frattempo, si sono accorciati i tempi del “Return to Play”, ossia del rientro all’attività agonistica per coloro che hanno contratto il Covid in forma lieve o asintomatica. I soggetti minori di 40 anni che rientrano in questa categoria possono sottoporsi a nuova visita medica già dopo una settimana dall’attestato di guarigione, mentre chi ha più di 40 anni dovrà attendere 14 giorni. Chi, infine, è guarito da una forma moderata o grave della malattia dovrà aspettare 30 giorni.

Da oggi l’accesso del pubblico agli impianti è consentito al 50% della capienza ed esclusivamente ai possessori del Green Pass Rafforzato. Durante la permanenza all’interno della struttura, oltre al previsto distanziamento, c’è anche l’obbligo di indossare mascherine di tipo FFP2 o superiori, sia al chiuso che all’aperto. 

Redazione

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