Descrive quella che è stata la vittoria della Openjobmetis Varese ieri sera sul campo della UNAHOTELS Reggio Emilia diventa esercizio semplice ed allo stesso tempo molto complicato per tutto quello che ci sarebbe da analizzare sul campo.

Si potrebbe incominciare parlando della prova di Giovanni De Nicolao, divenuto giocare totale che nel giro di due settimane, chiudendo sempre con almeno 10 punti di media, prima coglie 11 rimbalzi a Venezia e poi sigla 9 assist alla Unipol Arena, sottolineando la sua ecletticità sul parquet.

Potremmo poi proseguire parlando di Woldetensae che, in una serata da campioni, in silenzio fa un lavoro enorme, andando a marcare indistintamente ma in maniera ugualmente efficace 4 giocatori diversi di Reggio Emilia, dal rapido Crawford al più fisicato Olisevicus, passando per l’indemoniato Cinciarini e continuando nell’accoppiamento con Strautins.

Si potrebbe anche soffermarsi ore su quello che è ormai divenuta la coppia di lunghi atipica Vene-Sorokas, capace non di vincere, ma di dominare i confronti con il pacchetto lunghi di Venezia, Trento e ieri sera Reggio Emilia e perché no, metterci anche la partita enorme contro Bologna ci sta benissimo in questa considerazione, nonostante la sconfitta finale.

Potremmo analizzare le giocate di un Librizzi così solido nella sua forza mentale, da riuscire a superare qualsiasi gap fisico, per quello che è diventato ormai un giocatore a tutti gli effetti e con tutti i crismi del caso di questa Pallacanestro Varese sbarazzina e spavalda che non guarda più in faccia a nessuno; oppure di un Keene, uomo anarchico che si fa parte del sistema per l’obiettivo comune.

Potremmo fare tutto questo ed in effetti un po’ lo abbiamo fatto, ma la verità è che ciò che più conta è il collettivo di questo gruppo che in maniera così illogicamente efficace si sta scoprendo tremendamente vincente, sul campo ed alla faccia di compagini ben più attrezzate. Una squadra matura capace di trovare sempre di scovare il vantaggio in campo e sfruttarlo, capace di avere una tenuta mentale impressionante, non mollando mai la gara, andando anche sotto ma poi riprendendo il filo del match e condurlo dove più la aggrada.

Un insieme corale e coeso che gode nel giocare, nel lottare, nel sacrificarsi e nel voler sentirsi squadra in ogni momento, come gode la gente di Varese che vive emozioni uniche, insperate fino ad un mese fa. Allora grazie Johan Roijakkers, condottiero silenzioso di una squadra che oggi fa davvero godere.

Alessandro Burin

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