In questi giorni si rincorrono frenetiche le voci sulla cessione del Legnano da parte di Giovanni Munafò. Trattativa confermata anche alla nostra testata dallo stesso numero uno lilla, che però ha smentito seccamente i rumors che vedevano Marzio Buscaglia come potenziale acquirente. Quando si pensa alla presidenza Munafò non si può non pensare anche a Vito Cera, ex ds legnanese che ha lasciato un’impronta importante, costruendo la squadra che l’anno scorso ha chiuso il campionato al secondo posto. Oggi al Fanfulla, Cera ha commentato l’ottimo avvio di stagione della squadra bianconera ma si è soffermato anche sulle vicende della sua ex società.

Quando ci siamo sentiti questa estate mi avevi parlato di un mercato che non prevedeva spese folli per il Guerriero. Eppure i risultati non ne risentono, visto che siete settimi in classifica a -3 dalla zona playoff.
“Quando mi ha chiamato in estate, il presidente mi ha detto che voleva allestire una squadra in grado di migliorare il risultato della scorsa stagione e raggiungere la salvezza il prima possibile. Siamo la formazione più giovane del Girone D e la quinta di tutta la Serie D. Ho scelto di puntare sui giovani perché hanno sempre motivazioni diverse, hanno più fame e voglia di arrivare. Poi a me piace dare fiducia ai ragazzi: tra quelli che avevo portato a Lodi nella mia prima esperienza in bianconero c’era Nicholas Galazzi, che oggi è al Brescia”.

Puntare sui giovani implica anche un grande lavoro di scouting, perché per scegliere quelli giusti è necessario visionarne tanti. Qual è il segreto?
“Ogni settimana vedo tante partite, dalla Lega Pro al settore giovanile. Il merito però va condiviso col direttore tecnico Virginio Gandini, persona di grande esperienza il cui contributo è fondamentale. Già da questa estate ci siamo accorti che la squadra ha il potenziale per ambire a qualcosa di più della salvezza. Quando sono arrivato avrei firmato per trovarmi in questa posizione dopo 12 giornate, adesso invece voglio che la squadra non si accontenti. Dell’anno scorso sono rimasti solo quattro giocatori: Cizza, Bignami, Agnelli e Bernardini. Se stiamo ottenendo buoni risultati dobbiamo ringraziare soprattutto il presidente Barbati perché non ci sta facendo mancare nulla e siamo organizzati sotto tutti i punti di vista: Wyscout, video, palestra, fisioterapia, match analysis”.

Un vostro punto di forza è una difesa che prende pochi gol. Un reparto in cui spicca Bettoni che ti sei portato da Legnano, così come Caradonna e Confalonieri.
“Sono tutti ragazzi che stanno facendo molto bene, senza dimenticare Cizza, Bignami e Agnelli che completano un reparto difensivo davvero importante. Non so quante squadre possono schierare una difesa così esperta. Il nostro punto di forza però dev’essere l’intensità, anche visto che siamo più giovani dei nostri avversari. Sono molto contento inoltre dell’arrivo di De Angelis che in questa categoria non ha bisogno di presentazioni, però non nego che mi spiace di aver perso Colombo”.

Nel tuo recente passato ci sono anche due stagioni a Legnano, società che potrebbe passare di mano visto che il presidente ha confermato una trattativa per la cessione del club. Tu che conosci bene Munafò, te l’aspettavi?
“Legnano è una piazza fantastica, strepitosa, con un pubblico che ti dà tanto e pretende tanto in cambio. Anche a me è giunta la voce che Munafò sta vendendo: non so chi arriverà perché si fanno tanti nomi, ma per la società Legnano sarebbe una perdita importante perché Giovanni è una persona seria come ce ne sono poche nel calcio. Ci ha messo sempre tantissima passione, so come vive la maglia e quanto ci tiene. Si è sempre comportanto correttamente con tutti e alla squadra non ha mai fatto mancare nulla, presidenti così non è facile trovarne. Quindi fin quando non leggo il comunicato ufficiale della società non ci credo”.

Nei cinque anni della sua presidenza i lilla hanno sfiorato per due volte il ritorno nei professionisti con due secondi posti, uno con te protagonista come direttore sportivo.
“Infatti il problema per chi dovesse prendere il suo posto, anche se ancora mi sembra impossibile che venda la società, è che non è facile fare meglio di quanto ha fatto Munafò a Legnano. L’ha preso in Eccellenza e l’ha riportato stabilmente in Serie D, dove ha ottenuto due secondi posti. È chiaro che la tifoseria vorrebbe sempre vincere e non si accontenta, ma avendoci lavorato insieme posso assicurare che sarebbe una grandissima perdita per i lilla. Da fuori è facile criticare, ma quando si è dentro è un’altra cosa. Tra l’altro lui, suo fratello e suo papà ci hanno sempre messo la faccia”.

Per chiudere, so che sabato eri a Varese per la partita della juniores persa 2-1 contro il tuo Fanfulla. Come hai visto i giovani biancorossi?
“Sono una squadra forte, compatta, con due o tre giocatori bravi che mi hanno colpito. Sono secondi in classifica non per caso visto che hanno tanta qualità. Fortunatamente anche noi abbiamo fatto un buon lavoro con l’Under 19 e sabato scorso siamo riusciti a vincere, agganciandoli al secondo posto”.

Alex Scotti

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