Ci sono favole che si realizzano sul manto erboso, altre sulla sabbia: è il caso del Città di Milanounica realtà lombarda di beach soccer.

Viareggio, nella sera di sabato 18 luglio, nell’ultimo match contro Chiavari, è arrivata la vittoria della Poule Promozione e di conseguenza l’accesso alla Poule Scudetto e alle Final Eight – che si terrà a Cagliari – dove i biancorossi sfideranno le migliori d’Italia. Tre tappe, 8 partite: il Città di Milano si è guadagnato l’accesso alla Poule Scudetto raccogliendo 21 punti, frutto di 7 vittorie; l’unica sconfitta risale alla prima gara con Cagliari, poi da lì 7 successi consecutivi per i meneghini.

Il club – rifondato nel 2019 – è erede del Milano Beach Soccer, società che in dieci anni è stata capace di conquistare quattro campionati di Serie A (2006, 2007, 2010 e 2013) e una Coppa (2010).
Promotore e fondatore del nuovo Città di Milano Luca Cataldo, ex giocatore del Milano Beach Soccer e allenatore del Città di Milano, che racconta: “Questo progetto è partito nel 2019 e dopo tre anni di duro lavoro (e uno di stop a causa del covid) abbiamo raggiunto l’obiettivo; ci siamo regalati l’opportunità di giocare contro i campioni d’Italia (n.d.r. il Pisa). Adesso? Giocare contro chi lo scorso anno ha vinto è certamente un grande stimolo, magari abbiamo meno possibilità ma certamente daremo il massimo“. Ma tornando alla serata di sabato 18 luglio, Mister Luca Cataldo continua: “Ho provato una sorta di implosione, uno svuotamento di energie;  mi sono svuotato di tutti i sacrifici di questi tre anni. Abbiamo fatto parte di un beach importante e volevamo tornare su un palcoscenico di primo livello. Il futuro? Bisogna dare continuità ai progetti, quindi continueremo il lavoro e cercheremo di ripeterci“. Nella città meneghina è complicato fare beach per ovvie motivazioni e lo stesso Cataldo conclude: “A Milano non è facile ma nel futuro vorremmo riuscire a creare un evento in città. Qualcosa del genere avvicinerebbe sponsor e per aumentare l’audience intorno devi essere la squadra da battere“.

Come in ogni squadra, anche nel Città di Milano ci sono le bandiere, giocatori che hanno sposato il progetto biancorosso sin dalla rifondazione del club: Giorgio Campolongo, Matteo Agosta, Pietro Tinaglia e Ivan Gibbin.

Partiamo da Giorgio Campolongo, capitano dei biancorossi che racconta: “Essendo un po’ per età e un po’ per storicità un ibrido fra giocatore e dirigente, so quanto lavoro e passione da parte di tutto l’entourage ci sono dietro. Che cosa ho provato con la vittoria della Poule Promozione? Una doppia felicità, in primis per chi sta dietro le quinte, per il mister e per tutto lo staff e poi per noi, per tutti i ragazzi dai più grandi ai più giovani. Io ho iniziato con il beach soccer nel 2013 per caso con la storica Milano Beach Soccer , e a parte due parentesi sono sempre restato fedele a Milano“.

Spazio poi per Matteo Agosta, esterno, che osserva: “Queste sono emozioni uniche soprattutto per noi che abbiamo cominciato un percorso 3 anni fa e lo abbiamo concluso nel migliore dei modi. È un’emozione unica giocare con chi in questo sport ha vinto tutto. Io? Ho iniziato nel 2016 per caso; sono andato a fare una tappa a Catania con Leo, Be e Udin – tre mostri del beach soccer – e lì ho imparato tantissimo e mi sono appassionato e non ho più mollato Luca (n.d.r. Cataldo) che mi ha sempre dato il massimo della fiducia e l’ho ripagato penso nel migliore dei modi“.

Ecco poi Pietro Tinaglia, jolly offensivo: “Questa vittoria è una bella soddisfazione, soprattutto a livello personale, dopo 4 anni di lavoro. Ci abbiamo creduto, lavorato tanto e il successo è arrivato. Abbiamo perso la prima partita, forse anche perché ci conoscevamo poco; questo è uno sport veloce e una volta presi ora giri non ci siamo più fermati: 8 partite, 7 vittorie, possiamo solo essere orgogliosi di noi“.

Ultimo, ma non per importanza, Ivan Gibbin, difensore: “Principalmente ho provato soddisfazione per sacrifici, chilometri e tempo investito. Finalmente dopo tre anni di sabbia mangiata in fascia B siamo arrivati al nostro obiettivo. Come figura storica sono soddisfatto, felice e ora vorrei affrontare la fascia A con e contro giocatori veramente forti. È stato bello arrivare fino a questo traguardo con amici e spero che tutti potranno fare parte del progetto anche il prossimo anno“. In merito all’unica sconfitta subita Gibbin ha pochi dubbi: “La base gruppo c’era, semplicemente ci siamo cementati di più. Più che altro penso sia stato il poco tempo di lavoro insieme, perché i campionati a 11 sono andati lunghi e di conseguenza abbiamo avuto meno tempo“.
Come detto, per il Città di Milano, è tempo di Final Eight: appuntamento a Cagliari il primo weekend di agosto.

Martina Crosta

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