A giugno dello scorso anno Marco Romerio, uno dei maestri dell’ASD Seventennis Club&School, ci aveva raccontato come stavano affrontando quel periodo. A distanza di quasi un anno ci ritroviamo ancora con Marco, in veste di portavoce del Seventennis e dei suoi colleghi Mirko Boggioni e Cristiano Beretta, per parlare di questi mesi tutt’altro che semplici.

“Ovviamente non pensavo che saremmo arrivati di nuovo a questo punto – inizia così Marco –. Sapevamo che ci sarebbe stato il rischio dopo un’estate quasi normale e ci aspettavamo qualche restrizione ma non pensavamo che fossero così dure e durature. Quello che ci ha penalizzato di più è che a distanza di un anno il tennis, essendo al chiuso, è stato equiparato alle palestre ma i campi e le persone che ci sono all’interno sono diverse. È stato un fulmine a ciel sereno. La richiesta è stata tanta e per questo abbiamo investito, è stata presa una figura in più e avevamo ristrutturato un salone adibito a palestra che però ora è chiusa”.

Per il momento gli allenamenti sono aperti agli atleti agonisti, in preparazione alle competizioni approvate dalla Federazione e, come spiega Marco, sono una percentuale assai ristretta: “Gli agonisti sono, rispetto al totale degli allievi e degli utenti in generale, molto meno della metà. Naturalmente, queste restrizioni sono andate a discapito del tennista amatoriale e dei bambini più piccoli. Fare, però, gli allenamenti con gli agonisti ci ha consentito di rimanere aperti e coprire le spese. I campi lavorano a regime molto ridotto e quel poco che possiamo fare ci consente di rimanere sufficientemente a galla. Nel frattempo, il tempo libero che abbiamo lo stiamo dedicando a fare migliorie e lavori”.

Sorge spontaneo chiedersi se questo anno, con lo sport “a singhiozzo”, abbia influito in qualche modo sui ragazzi: “Moltissimo – afferma Marco –. Vedevi che i pochi che hanno potuto continuare erano attivi e desiderosi di fare, visto che le attività, al di fuori del tennis, sono limitate e il tennis rappresenta un grandissimo sfogo. Quelli che non hanno potuto continuare pagheranno il prezzo di questo lungo stop. Magari sarà difficile rientrare e approcciarsi ai compagni e al tennis, ma la voglia di giocare rimane, anzi si accumula con tutti i mesi di stop. Quando si è potuto ripartire hanno ripreso tutti con grandissima voglia e non ho visto un alto numero di abbandoni, per fortuna. Magari a quell’età ci si abitua alla sedentarietà ma la voglia che hanno i nostri allievi prenderà sicuramente il sopravvento”.

A giugno dell’anno scorso l’ASD Seventennis si stava organizzando per l’estate: “È stata una stagione estiva buona – commenta –. Le uniche complicazioni erano i protocolli da far seguire ai ragazzi però sono stati facilmente affrontabili. Se la situazione lo permetterà faremo attività anche quest’estate, dove saremo anche più abituati sotto l’aspetto delle misure da adottare”.

Le difficoltà non sono solo nel praticare attività sportiva ma anche sotto l’aspetto economico: “Nell’ultimo periodo, quando c’è stato il cambio di Governo e la mancanza della figura del Ministro dello Sport, i ristori non sono arrivati. Li stiamo aspettando da dicembre e ci sentiamo un po’ abbandonati ma cerchiamo di essere positivi e speriamo di superare questo periodo. Mi auguro che si possa tornare alla normalità, desiderio che ormai è di tutti”.

Roberta Sgarriglia

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