L’ultima volta in Sala Consiliare era stata il 4 giugno 2018. A celebrazione dello Scudetto Dilettanti vinto solo 2 giorni prima a San Giovanni Valdarno. Domani (ore 10), la Pro Patria proverà invece a fare di Palazzo Gilardoni il set nel nuovo corso targato Domenico Citarella by Consorzio Sgai. Luogo doppiamente simbolico in quanto sede dell’autorità di governo della città e nuova “casa” (in quanto consigliere eletto) di Patrizia Testa. Insomma, location che è causa o effetto (o entrambe le cose) della svolta di questi ultimi giorni.
Nel frattempo, la squadra prepara la più lunga trasferta stagionale (443 km) costituita dai 90’ di domenica con la Triestina (ore 17.30, stadio “Nereo Rocco”). Recuperati Pierozzi e Saporetti dal turno di squalifica (ma perso Molinari per lo stesso motivo), Prina contro la quinta moneta (raggiunta dopo lo 0-2 del Monday Night di Legnago) dovrà sempre fare a meno di Lombardoni e Piu. Servirà la stessa (francescana) concretezza mostrata sabato con il Seregno. Magari, provando però anche a tirare in porta.  

Amici, amici, e poi ti rubano la bici 

Quella tra Pro Patria e Triestina (intendendo le rispettive tifoserie), è un’amicizia datata 19 marzo 1978 quando in occasione del match di Serie C vinto poi dagli alabardati (2-0 al “Grezar”), Pro Patria Club e Club I Fedelissimi sancirono un gemellaggio ancor oggi saldissimo (in particolare, per quanto riguarda l’ambito curvaiolo). Prossimità socio-calcistica figlia della storica comunità giuliano-dalmata giunta esule a Busto Arsizio. Chi volesse approfondire, trova tutto su Bustocco.it (nella foto). A margine, si segnala come la corrispondenza di amorosi sensi tra tigrotti e muli abbia però pagato dividendi soprattutto ai biancorossi. Come da numeri a seguire.    

Mulo del pianto

E’ una classicissima (24 precedenti in A e 8 in B), con primo incrocio 95 anni fa (14 novembre 1926, 2-3 corsaro in via Valle Olona), e ultimo nel playoff del 2001 (sempre 2-3 corsaro il 3 giugno ma allo “Speroni”). In totale, fanno 60 precedenti (56 in campionato più 4 nei playoff), con chiara prevalenza alabardata (26 vittorie compreso lo 0-2 a tavolino del 7 giugno 1998, 19 pareggi e 15 successi bustocchi). A Trieste 17 successi interni, 10 pareggi e 3 vittorie biancoblu. L’ultima (inutile a posteriori), rappresentata dallo 0-1 (autorete di Bacis) del 13 maggio 2001. Tre settimane dopo Parisi metterà a frutto una giornata di vena (e di vento) per spingardare il povero Berretta. Garantendo all’Unione la finale e la successiva promozione in C1. Obiettivo che la Pro Patria raggiungerà solo la stagione successiva. Tre anni prima analogo confronto agli spareggi si era chiuso in chiave pulp con l’iconico (tanto da farne un brand su t-shirt, nella foto) inseguimento a Tiziano Pieri e lo 0-2 a tavolino di cui sopra (2-1 sul campo).             

Sbroccate fantastiche e dove trovarle

Nello specifico, alla Pro Vercelli. Salassata ieri dal Giudice Sportivo dopo il 4-0 con la Pergolettese e le frizioni slittate a contorno. Mettetevi comodi perché l’ex Procuratore Palazzi ha davvero dato il meglio di sé. Allora, 2 mila euro di multa “per avere due persone, non identificate ma riferibili alla Società, fatto accesso indebitamente nello spazio antistante gli spogliatoi senza essere inserite nelle distinte presentate al Direttore di Gara; per avere suoi tesserati, al termine della gara, danneggiato una porta dei servizi igienici all’interno degli spogliatoi assegnati alla Società ospitata, rompendone il pannello inferiore e staccandone alcuni profili. Danneggiamenti non esistenti prima della gara e rilevati al termine di essa, dopo che erano stati uditi alcuni colpi provenire da detto spogliatoio”.
Poi, inibizione al 30 novembre e 500 euro a Raffaele Vrennaper avere, a fine primo tempo, tenuto una condotta irriguardosa nei confronti dell’arbitro, in quanto abbandonava l’aerea tecnica e lo raggiungeva sul terreno gioco protestando ripetutamente. Una volta rientrati nel tunnel continuava a dissentire alzando la voce”, inibizione al 7 dicembre a Francesco Musumeciper avere tenuto un comportamento non corretto, al termine della gara: entrando indebitamente nello spazio antistante gli spogliatoi senza essere inserito nelle distinte presentate al Direttore di Gara; pronunciando nei confronti dei sostenitori locali frasi minacciose e ingiuriose”, squalifica per 6 gare effettive e 1.000 euro di ammenda ad Andrea Nutiper avere tenuto, al termine della gara e mentre si stava allontanando dal terreno di gioco, in risposta a frasi di scherno dei tifosi avversari, afferrato la panchina aggiuntiva mobile brandendola e sollevandola da terra di circa 1,5 m con l’intento di scagliarla oltre la rete di recinzione in direzione dei tifosi suddetti, non riuscendo nel suo intento in quanto prontamente fermato dal DGE della Società locale”, squalifica per una gara effettiva a Nicola Tintori (rosso diretto) e Roberto Iezzi (doppio giallo).

La discesa dopo la saliva

Sempre in tema di squalifiche e dintorni, sciolto il mistero (si fa per dire) relativo all’espulsione rimediata sabato al 93’ dal centrocampista albanese del Seregno Bernard Aga. Il tiranese si è sciroppato 3 giornateper avere, al 48°minuto del secondo tempo, tenuto una condotta gravemente offensiva nei confronti di un calciatore avversario in quanto sputava e lo colpiva all’altezza del petto sulla maglia”.

Otto per quattro

Mercoledì di Coppa Italia con quarti in gara secca e risultati in calce. Successi di misura salvo il SudTirol che gavazza a Teramo. Dal palinsesto scompare il Girone B mentre A (rappresentanza qualificatissima con 1^ e 3^) e B (5^ e 19^) si dividono le 4 superstiti. Semifinali in two legs format (andata il 15 dicembre, ritorno il 19 gennaio), finale 2 marzo e 5 aprile.
AlbinoLeffe – Catanzaro  0-1 (50′ Cinelli)
Fidelis Andria – Piacenza  1-0 (25′ Bubas)
Padova – Viterbese  1-0 (11′ Biasci)
Teramo – SudTirol  0-3 (6′ Voltan, 42′ Vinetot, 72′ Fink)

Giovanni Castiglioni

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