Il Basket 7 Laghi Gazzada, club che dietro alla “storica” Saronno mette in mostra la più lunga militanza in CGold (ex C1), si ripresenta sugli “schermi” della prossima stagione avendo bene in testa quello che sarà, o dovrà essere, il suo ruolo: outsider.
“Al 7 Laghi siamo perfettamente consapevoli che le squadre più forti, più ambiziose e accreditate per la stagione 2021-2022 sono altre – dice sorridendo sornione Alberto Zambelli, coach ultraconfermato del Basket Gazzada -. In virtù di questa certezza noi saremo ai nastri di partenza con l’idea di fare bene e di produrre il meglio possibile, idee che tradotte in termini di classifica significano una sola cosa: lavorare duro per provare ad essere la sorpresa del prossimo campionato. Per riuscire a centrare questo obiettivo abbiamo allestito una squadra di buona caratura, con ampi margini di miglioramento che, è la nostra speranza, sia in grado di creare fastidi alle cosiddette “corazzate”, ovvero a quelle formazioni che, in base al “ranking” sembrano destinate ad arrivare in fondo”.

Gazzada 2021-2022 che, tra l’altro, presenta diverse novità, giusto?
“Esatto: il 7 Laghi della prossima stagione è certamente un gruppo che, rispetto alle edizioni viste nel recente passato, ha introdotto diversi giocatori nuovi e sotto il profilo tattico ha cambiato decisamente pelle. Gli arrivi di due esterni lussuosi come Fabrizio Foti, playmaker classe 1988 e di Federico Vai, ala piccola-guardia classe 1995, ci consentono infatti di mettere in campo assetti più leggeri e di spostare il baricentro del gioco sui piccoli che, come noto, in CGold la fanno da padroni. Foti, playmaker molto noto in categoria arriva per la prima volta nella sua carriera in un team varesino. Fabrizio è il classico giocatore-leader, dotato di talento e classe è capace di ottime letture. Vai, ragazzo di formazione roburina ha nel suo curriculum anche campionati da professionista in A2 e DNB. Lo scorso campionato, dopo la rinuncia del Basket Busto ha completato la stagione in CSilver a Castronno, facendo spesso le onde. Ora però torna ad un livello di gioco certamente più adeguato alle sue qualità. Accanto a Foti e Vai accogliamo con grandissimo piacere l’ingresso in 7 Laghi di Emanuele Gerli, ala grande classe 1990, lungo espertissimo, trascinatore, altruista, dotato di grande carattere, voglia di lavorare in palestra. il “tris” dei volti nuovi va a completare nel miglior modo possibile un organico in cui brillano i confermati: Lepri, Caccianiga, Somaschini, Verri, Bossola e gli Under Luini, Ghirimoldi, Lorenzo e Pitarresi. Quindi, in buona sostanza, avremo una rotazione più che buona con 8 senior di indubbie qualità e alcuni giovani che durante l’anno avranno sicuramente l’occasione di “rubare” minuti ai compagni più esperti”.

Metterai in vetrina anche Stefano Caccianiga, il giocatore-sorpresa della scorsa stagione.
“Caccianiga, da esordiente in categoria, ha mandato alle stampe una stagione semplicemente fantastica durante la quale ha lasciato a bocca aperta tutti quanti. Probabilmente anche se stesso. Stefano, che come tutti sanno abbiamo “pescato quasi al buio” dal Basket Daverio dopo le defezioni di Croci e Fedrigo e a seguito della rinuncia a disputare la CSilver da parte dei Rams, si è dimostrato giocatore eccellente per tecnica, qualità fisiche e atletiche, comprensione del gioco e capacità di produrre impatto crescente. Per essere onesto fino in fondo, aggiungo che nemmeno io speravo potesse dare così tanto alla prima apparizione in CGold. 
Il “Caccia”, che oltretutto è un ragazzo stupendo, è stato abilissimo nell’adeguarsi ad una categoria nella quale non aveva mai giocato e gara dopo gara, con intelligenza e determinazione si è messo in luce come uno degli esterni più quotati e incisivi del girone finendo addirittura in doppia cifra, come media punti segnati (11.3). Numeri di alto livello per un debuttante. A margine, sottolineo invece tutto il mio profondo dispiacere per la stagione prodotta da Riccardo Caruso al quale, poveretto, va purtroppo assegnata la medaglia come “giocatore più sfortunato dell’anno”. Ricky infatti, che conoscevo benissimo per averlo avuto in Robur e avevo fortemente voluto sperando di poterne completare la transizione da guardia a playmaker, è stato letteralmente tartassato dal coronavirus che su di lui si è abbattuto per ben 2 volte, lasciandolo per di più in cattive condizioni fisiche. Di fatto la stagione di Ricky, ragazzo talentuoso, sempre disponibile ad allenarsi e a sudare in palestra, è durata meno di due mesi ed è chiaro che in un lasso di tempo così breve è stato difficile per entrambi portare a termine il lavoro tecnico-tattico-mentale che avevamo in mente. Così Caruso, quasi 8 punti di media, ha oggettivamente avuto poche opportunità per mettersi in luce e ripensando al suo travagliato percorso non posso che esclamare: “Peccato!” perchè Ricky, che all’inizio di stagione ci aveva entusiasmati producendo  giocate davvero interessanti, avrebbe meritato molto di più”.

Massimo Turconi

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