La giornata più attesa: l’arrivo sul Kaiser Zoncolan. Quest’anno la salita regina d’Europa viene affrontata dal versante “più morbido”, quello di Sutrio, ma dopo 11km al 7/8% di media si entra negli ultimi 3000metri che hanno una pendenza costante oltre il 12% con punte al 27%. E, come preventivabile, l’ascesa non ha deluso. A vincere tra la nebbia è stato il bolognese portacolori della Eolo-Kometa Lorenzo Fortunato che trova così la sua prima vittoria, e che vittoria, tra i professionisti. Seconda piazza per lo sloveno Jan Tratnik e terza posizione per il tainese Alessandro Covi, autore dell’ennesima splendida tappa. Dietro nessuna sorpresa: Bernal attacca e conquista altri secondi su tutti gli avversari di classifica.

Prima del mostro, comunque, ci sono stati altri ben 191km dalla partenza di Cittadella e, dopo una mezzora di fuoco, la fuga è riuscita a prendere il largo con la Eolo-Kometa sempre presente (Vincenzo Albanese e Lorenzo Fortunato) e con un ispirato Alessandro Covi (UAE Emirates) che, dopo il secondo posto a Montalcino, torna protagonista in una fuga. Insieme ai nostri portabandiera, provano l’attacco anche Andrii Ponomar (Androni Giocattoli Sidermec), Jan Tratnik (Bahrain Vitcorious), Remy Rochas (Cofidis), George Bennett ed Edoardo Affini (Jumbo Visma), Nelson Oliveira (Team Movistar), Bauke Mollema e Jacopo Mosca (Trek-Segafredo).

I fuggitivi guadagnano ben presto oltre otto minuti e dietro, per una volta, non è la Ineos della Maglia Rosa Bernal a fare il ritmo ma l’Astana del russo Aleksandr Vlasov (secondo nella generale). E l’Astana comincia a saggiare la condizione degli altri big già sul GPM di seconda categoria Forcella di Monte Rest: forcing lungo l’ascesa e attacco in discesa con Bernal che non si fa sorprendere e resta a ruota. Più staccati gli altri, che però rientrano agevolmente nel tratto pianeggiante verso lo Zoncolan; davanti, comunque, i fuggitivi mantengono un discreto vantaggio e attaccano la salita con oltre sei minuti di vantaggio.

Appena la strada comincia a salire, in ogni caso, è la Ineos a mettersi in testa al gruppo e la prima vittima illustre, purtroppo, è il nostro Vincenzo Nibali che alza bandiera bianca a sette chilometri dalla cima. Davanti si forma una coppia di battistrada composta da Fortunato e Tratnik, ma è l’italiano ad averne di più e con uno sforzo incredibile sulle rampe al 27% di pendenza è il primo ad emergere dalla nebbia per conquistare la vetta della salita più ambita.

Dal gruppetto dei contrattaccanti emerge Covi che centra così il secondo piazzamento di prestigio alla sua prima partecipazione al Giro d’Italia; il ragazzo s’ha da fare, la vittoria arriverà. Giornata da incorniciare per l’Italia e, in particolare, per la provincia di Varese che torna protagonista in grande stile nel ciclismo su una salita che (dal versante di Ovaro) aveva già parlato varesino nel 2010 grazie ad Ivan Basso, oggi ds proprio della Eolo.

Dietro ci prova Simon Yates, ma Bernal è inattaccabile e resta incollato al britannico per poi staccarlo nell’ultimo chilometro. Nota di merito per l’italiano Damiano Caruso che, Yates e Bernal a parte, è il migliore degli uomini di classifica e consolida la sua terza posizione nella generale.

Ordine d’arrivo 14^ tappa

1. Lorenzo Fortunato (Eolo-Kometa) – 5h17’22”
2. Jan Tratnik (Bahrain Victorious) – a 26”
3. Alessandro Covi (UAE Emirates) – a 59”
4. Egan Bernal (Ineos Grenadiers) – a 1’43’”
5. Bauke Mollema (Trek-Segafredo) – a 1’47”
6. Simon Yates (Team BikeExchange) – a 1’54”
7. George Bennett (Jumbo-Visma) – a 2’10”
8. Nelson Oliveira (Movistar) – a 2’18”
9. Danel Martinez (Ineos Grenadiers) – a 2’22”
10. Damiano Caruso (Bahrain Victorious) – a 3’15”

Classifica generale

1. Egan Bernal (Ineos Grenadiers) – 58h30’47”
2. Simon Yates (Team BikeExchange) – a 1’33”
3. Damiano Caruso (Bahrain Victorious) – 1’51”
4. Aleksandr Vlasov (Astana) – a 1’57”
5. Hugh Carthy (EF Education-Nippo) – a 2’11”
6. Emanuel Buchmann (Bora Hnasgrohe) – a 2’36”
7. Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) – a 3’03”
8. Remco Evenepoel (Deceuninck Quick-Step) – a 3’52”
9. Martinez Poveda (Ineos Grenadiers) – a 3’54”
10. Romain Bardet (Team DSM) – a 4’31”

Matteo Carraro
(foto FB Giro d’Italia)

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