Settimana di pausa dal campionato per le Nazionali ma non dal lavoro per la Openjobmetis Varese che continua, agli ordini di coach Vertemati nel percorso di crescita intrapreso ormai nell’ultimo mese e culminato con la doppia vittoria contro Trieste e Tortona nelle ultime due partite di campionato.

Trend positivo iniziato, quasi assurdamente, nel momento più difficile della stagione, in piena contestazione dopo la sconfitta contro Reggio Emilia e con il covid-19 che ha colpito l’allenatore, Wilson ed Egbunu. In queste difficoltà i biancorossi hanno trovato unità, compattezza e solidità, a partire dalla società fino ad arrivare alla squadra, con un atteggiamento ed una voglia completamente diversa dimostrata poi in campo.
Di tutto questo ha parlato Max Ferraiuolo, Team Manager e responsabile di quanto concerne la quotidianità dell’area sportiva, che descrive così le ultime quattro settimane della Pallacanestro Varese in attesa dell’arrivo di Keene e del rientro a pieno regime di Egbunu.

E’ più contento per questa pausa che permetterà di recuperare Egbunu ed inserire Keene, oppure le dispiace di più aver interrotto questo trend positivo?
“Secondo me questa pausa capita a fagiolo. Faciliterà il recupero di Egbunu, fermo da un mese, ed aiuterà l’inserimento di Keene che avrà così maggior modo di conoscere e farsi conoscere dai compagni e tutto l’ambiente. Siamo reduci da due vittorie pazzesche che però ci hanno tolto molto da un punto di vista delle energie fisiche e mentali. Tutti hanno dato più del 100% nell’ultimo periodo e le energie adesso erano ridotte all’osso. Quindi, pur bene che stavamo facendo, sarebbe stata dura andare avanti ad allenarsi con l’intensità con la quale lo stiamo facendo tutta la settimana ed affrontare altre gare di questo livello con la squadra dimezzata. In questo periodo sono stati tutti super, dai ragazzi agli allenatori nel preparare al meglio queste partite. Queste due settimane ci servono per ricaricare le batterie e ripartire nel modo migliore”.

In questo mese come ha svoltato la squadra, nel momento più duro e difficile?
“Dal momento di maggiore difficoltà la squadra è riuscita a tirar fuori il meglio di sé. Il lavoro dell’allenatore con i giocatori aveva bisogno di tempo per essere rodato e messo a punto. Ho visto la voglia dei ragazzi di andare contro il destino che sembrava essersi messo contro di noi. Così come l’anno scorso, quando il covid-19 si è messo di mezzo, avevamo reagito con grande orgoglio, anche quest’anno nel momento più duro i ragazzi sono stati bravi a reagire nel modo giusto. Sarebbe stato più semplice lasciar andare le cose come stavano andando con una china molto pericolosa. Invece sono stati bravi loro, è stato bravo lo staff così come anche la società: in un momento in cui si sono persi dei punti di riferimento non è stato mai messo in discussione nessuno e non sono uscite notizie riguardo scelte avventate. E’ stato bello vedere come questo sia stato riconosciuto anche dai giocatori come, ad esempio, Gentile che ha espresso ottime parole dopo la vittoria con Trieste. Quindi bravi tutti”.

Questo senso di unità rispecchiato in campo sta creando l’identità di questo gruppo. Identità che parte dalla difesa, che si parli di zona o uomo, con una grande compattezza di squadra, voglia e spirito di sacrificio…
“Assolutamente sì. A Trieste abbiamo giocato una partita clamorosa per certi versi, anche agevolata dalla loro scarsa vena realizzativa. Con Tortona secondo me, sotto alcuni aspetti, è stata una partita ancora giocata meglio da parte nostra. Loro sono una squadra lunga, con tantissime armi pericolosissime. Noi siamo stati bravi a compattarci, restare uniti, far sì che i giocatori in campo si parlassero, si aiutassero, avessero voglia davvero di fare le cose insieme. La difesa a zona, che per antonomasia indica la difesa di squadra, ha aiutato anche quando siamo andati a uomo, cosa che al momento sembra il lavoro del singolo, ma che di fatto rispecchia il lavoro di tutti e cinque i giocatori in campo”.

Le faccio un nome, Paulius Sorokas, che nell’ultimo mese ha avuto una crescita impressionante. Com’è avvenuto il suo switch?
“Faccio una premessa. Paulius è un ragazzo splendido. Dal primo giorno è arrivato con grande educazione, rispetto, sapendo stare al suo posto sempre. Ciò è stato percepito da tutti in maniera molto positiva fin da subito. Nel momento in cui c’è stato più bisogno di lui, è stato bravissimo a buttare come si suol dire il cuore oltre l’ostacolo e dare tutto ciò che lui sa fare. Si è fatto trovare pronto contro avversari più strutturati fisicamente di lui ed ha dimostrato di saper reggere l’urto ed i compagni sapevano di poter contare su di lui perché conoscevano a priori il suo valore. Questo ha aiutato Sorokas ha tenere alto il suo senso di responsabilità e mettere sul parquet grandi prestazioni quando tutti pensavano potessimo soffrire nel pitturato e nella lotta a rimbalzo”.

Andando sul futuro prossimo, che tipo di giocatore è Keene?
“E’ un grande realizzatore. E’ un bravissimo ragazzo e speriamo capisca che sarà lui a doversi adattare alle caratteristiche della squadra in questo momento e non viceversa. Potrà darci quei vantaggi nelle situazioni di pick’n’roll e di uno contro uno che ad oggi ci mancano un po’. Potrebbe soffrire in difesa, ma sono sicuro che, visti gli accorgimenti che stiamo facendo in quella zona del campo, la squadra potrà aiutarlo. Non dimentichiamoci che abbiamo giocato tante volte senza ed alcune volte a scartamento ridotto di Egbunu. Speriamo che anche John rientri con la testa giusta ed al meglio, capendo di doversi adattare al fantastico lavoro che stanno facendo i suoi compagni”.

Adesso arrivano due partite che saranno un bivio per il campionato di Varese, quelle con Pesaro e Napoli. Che scontri si aspetta?
“Pesaro dall’arrivo di Banchi sta trovando molta più compattezza e sembra proprio stia aggiustando le cose, anche in relazione al mercato dove mi pare aver capito vogliano ancora investire. In più si sa che storicamente andare a giocare in casa loro non è mai semplice. Per quanto riguarda invece Napoli, seppur sia una neopromossa, sta facendo grandi cose nonostante le sventure a livelli di infortuni e non che ha subito in questo primo periodo. Sul mercato però si sta muovendo con forza e grande intelligenza e quindi sarà un’altra sfida difficilissima. Se un mese fa mi avessero detto che saremmo arrivati a queste due gare in questa situazione non ci avrei mai creduto, ora che ci siamo è normale che diventino per noi fondamentali, non solo a livello di classifica, quanto per l’impronta che sapremo lasciare come squadra sul campo”.

Alessandro Burin

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui