La sorpresa più grossa della prima giornata di campionato è la vittoria della Virtus Roma contro la Fortitudo grazie ad un grande Dario Hunt. Per il resto le big vincono tutte: Milano a Reggio, Sassari a Pesaro, Bologna regola Cantù e Venezia ferma Brindisi. Trieste domina in casa Cremona.

De’ Longhi Treviso Basket – Dolomiti Energia Trentino 84-80
Vince e convince Treviso nell’anticipo di sabato sera, contro una Trento a ranghi ridotti ma comunque combattiva. Il primo tempo è dominato dai padroni di casa, che nonostante i problemi di falli di Mekoluwu riescono a punire costantemente la difesa di Trento, specialmente con Carroll. Nel terzo quarto si riprende la Dolomiti Energia, grazie alle giocate di esperienza di Forray e Pascolo, e al talento di Browne. L’ultimo quarto è spettacolare, risolto dalle triple chirurgiche di Matteo Imbrò, contro le quali Trento, priva di due terminali offensivi importanti come Jeremy Morgan e Luke Maye, non ha avuto la forza di rispondere. Per Treviso 17 di Logan, 15 di Russell, 14 di Imbrò e 10 di Carroll. Per Trento 21 di Williams, 19 di Browne, 13 di Forray e 12 di Martin. 

Virtus Roma – Fortitudo Lavoropiù Bologna 81-76
Arriva dalla capitale, e passa attraverso le mani di Dario Hunt, la sorpresa della prima giornata, con Roma che conduce per quasi tutta la gara e sconfigge la Fortitudo di coach Sacchetti. Dopo una buona partenza ospite, i giallorossi si sono affidati in attacco al gioco del pivot ex Brescia e Caserta Hunt, che ha ingaggiato un meraviglioso duello con Ethan Happ. Alla fine il lungo di Roma chiude con 24 punti, 9 rimbalzi e un solo errore dal campo, mentre il centro ex-Cremona si ferma ad un passo dalla tripla doppia, con 13 punti, 12 rimbalzi e 8 assist. Nel secondo tempo diventa protagonista della gara anche Gerald Robinson, autore di canestri fondamentali per Roma. La Fortitudo prova a rimontare, ma a Sacchetti manca l’apporto di Banks, limitato da un problema fisico. Per Roma 24 di Hunt, 19 di Robinson, 15 di Evans e 12 di Beane. Per Bologna 16 di Fantinelli e Whiters, 13 di Happ, 10 di Aradori.

UNAHOTELS Reggio Emilia – AX Armani Exchange Milano 71-87 (in foto in alto da FB Olimpia Milano)
Comincia bene il campionato di Milano, che cambia marcia nel secondo tempo e riesce a superare la pratica Reggio Emilia. Nei primi due quarti di gioco la squadra di Antimo Martino riesce a stare a contatto con gli uomini di Messina, grazie anche alle giocate offensive di un gran marcatore come Josh Bostic. L’Olimpia condivide possessi e pallone tra tutti i suoi giocatori di maggior talento, ma a fare la voce grossa è specialmente LeDay. Il lungo ex Zalgiris è stato una spina nel fianco della difesa di Reggio Emilia, venendo mandato spesso e volentieri in lunetta, dove conclude con un immacolato 11 su 11. Per Reggio 17 di Bostic, 14 di Kyzlink, 12 di Taylor, 11 di Elegar e Candi. 

Allianz Pallacanestro Trieste – Vanoli Basket Cremona 102-77
Una gara senza storia quella che si è disputata all’Allianz Dome di Trieste, dove i padroni di casa hanno dominato dall’inizio alle fine una Vanoli Cremona che si è trovata impreparata di fronte all’esordio in campionato. La squadra di coach Dalmasson è riuscita a trovare numerosi protagonisti diversi in attacco, ma l’uomo di maggior impatto è stato sicuramente Myke Henry, che sta rapidamente passando dall’essere misterioso oggetto estivo a una delle più piacevoli sorprese del campionato (considerando anche quanto fatto in Supercoppa). Per Cremona si salva TJ Williams, ma la sua capacità individuale può poco contro tutta Trieste. Per Trieste 24 di Henry, 18 di Graziulis, 15 di Doyle e Alviti, 10 di Laquintana. Per Cremona 22 di Williams, 13 di Palmi, 10 di Hommes.

Carpegna Prosciutto Pesaro – Banco di Sardegna Sassari 85-95
Riesce a spuntarla Sassari nei minuti finali, contro una Pesaro che in questa stagione non ha alcuna intenzione di essere il capro espiatorio del campionato. I marchigiani partono bene, grazie alle iniziative del folletto Robinson e del solito Cain. Sassari, priva di Stefano Gentile e Justin Tillman, resiste e si affida ai volti sicuri di Miro Bilan e dell’ex Vasa Pusica. Dopo aver chiuso il terzo quarto in parità, negli ultimi 10 minuti la gara svolta in favore di Sassari, grazie alla coppia di ali Burnell-Bendzius che è praticamente immarcabile per Pesaro, a cui non basta l’exploit finale di Massenat. Per Pesaro 15 di Robinson, 13 di Filipovity e Massenat, 12 di Delfino e 10 di Cain. Per Sassari 23 di Bendzius, 18 di Burnell, 16 di Bilan, 15 di Pusica, 12 di Spissu.

Virtus Segafredo Bologna – Acqua S.Bernardo Cantù 84-65
Facile vittoria per la squadra di Djordjevic, che tiene a bada Cantù fin dai primi minuti e poi non si volta più indietro. Parte forte Amedeo Tessitori, che riprende da dove aveva finito in Supercoppa, ed è suo il primo allungo sulla partita, seguito da Abass e Adams. L’unica tegola per la Virtus è l’infortunio di Milos Teodosic, uscito per un infortunio alla caviglia dopo solo 11 minuti di utilizzo, nei quali aveva già collezionato 8 punti e 7 assist. A provarci in casa Cantù rimangono solo Smith e Kennedy, ma non è molto. Pancotto regala 24 minuti al classe 2002 Procida, che non sfigura, come già fatto vedere in Supercoppa. Per Bologna 13 di Tessitori, 12 di Abass e 11 di Adams. Per Cantù 13 di Smith e Kennedy, 12 di Johnson.

Umana Reyer Venezia – Happy Casa Brindisi 75-67
Una vittoria di Venezia in perfetto stile Venezia per cominciare il campionato. Gli orogranata, ancora campioni in carica, superano Brindisi al termine di una partita a basso punteggio, molto fisica, come piace a coach De Raffaele. I padroni di casa dominano i due quarti centrali, servendosi di un Tonut in splendida forma, difficile da fermare per la difesa di Vitucci. In casa Brindisi la luce di D’Angelo Harrison splende ad intermittenza, ma è lui il faro offensivo della squadra. Nell’ultimo periodo Venezia fa fatica a controllare i tabelloni ma limita la rimonta di Brindisi, grazie anche al solito Mitchell Watt. Per Venezia 18 di Watt, 14 di Daye, 13 di Tonut, 10 di Chappell. Per Brindisi 14 di Willis, 12 di Bell, 11 di Perkins e Harrison.

Marco Mastrorilli

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