È giunta nella giornata di venerdì da parte del Presidente Alberto Brovelli l’ufficialità dell’incarico di Alessandro Ferrero come allenatore della Sestese. Dopo i trascorsi nel campionato di Eccellenza piemontese, in cui ha occupato le panchine di Arona Calcio, Verbania e, nell’ultima annata, dell’Accademia Borgomanero, il tecnico aronese ha accettato di buon grado questa nuova avventura, per la quale si dichiara molto contento.
Cosa ha influito sulla decisione della sua nuova panchina?
“Sebbene non abbia mai allenato in Lombardia, abitando ad Arona conosco bene la zona e da qualche anno anche il presidente Brovelli, per cui so che la Sestese è fatta di persone serie, e questo è un aspetto fondamentale. E’ anche una società molto importante nella provincia, che ha sempre militato in categorie di alto livello. Sono assolutamente contento”.

Aveva ricevuto altre proposte?
“Sì, avevo ricevuto un paio di chiamate in Piemonte, ma in città un po’ lontane, per cui sarebbe diventato difficile conciliare gli impegni calcistici con la professione che faccio. A Sesto, invece, mi si è aperta la possibilità di un’esperienza diversa e senza dubbio stimolante”.

Come vorrebbe organizzare la squadra?
“Conosco ancora in modo superficiale i ragazzi e in questo momento è difficile dare indicazioni approfondite in merito, ma quello che è certo è che cercheremo di completare l’organico in funzione delle caratteristiche dei giocatori per avere un buon progetto tattico”.

Qual è il progetto per la stagione?
“L’obiettivo sarà quello di fare un campionato tranquillo, piazzandosi il più in alto possibile e mettendo in pratica la visione della società di far giocare i giovani. Negli ultimi anni hanno puntato molto su questo aspetto e infatti so che avrò a disposizione dei fuori quota 2002 di buone prospettive. Personalmente mi piace lavorare in questo modo. A parte le ultime due stagioni, in cui ho allenato squadre con più veterani, in generale ho sempre gestito gruppi con un’età medio-bassa. Poi chiaramente bisogna affiancare i giovani a risorse di maggiore esperienza per trovare il giusto equilibrio, non solo tecnico, ma anche caratteriale e di gestione, sia dentro che fuori dal campo”.

Da allenatore, come si immagina la ripresa dell’attività sportiva?
“Penso che in generale non sarà semplice per nessuno. Partiremo con la preparazione dai 35 ai 40 giorni prima dell’inizio della Coppa e del Campionato. Per il momento, magari, vedremo se già dai prossimi giorni sarà possibile lavorare un paio di volte alla settimana con qualche gruppetto, in modo da riprendere gradualmente gli allenamentivisti i tanti mesi di fermo. Sarebbe utile anche per conoscere meglio i ragazzi a livello personale, oltre che dal punto di vista tecnico”.

Silvia Alabardi

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui