E’ inutile nascondersi: la campagna acquisti della Pallacanestro Varese fino ad ora è stata di gran lunga superiore alle aspettative, soprattutto considerando la crisi economico-sportivo che ha colpito il mondo del basket nell’era post lock-down. Una crisi che la società biancorossa ha subito affrontato di petto grazie ad un lavoro di programmazione fatto in collaborazione con tutte le diverse componenti societarie che ha permesso di arrivare a confezionare un roster di assoluto livello per la prossima stagione.
La ciliegina sulla torta di tutta questa programmazione è l’acquisto ufficiale di un pezzo da 90 come Luis Scola che porta Varese in una nuova dimensione, sia tecnica che finanziaria. Un colpo che corona una grande campagna acquisti, tema di cui il GM della Pallacanestro Varese Andrea Conti, parla in esclusiva.

Come e quando è nata l’idea Scola?
“Tutto è nato un mese fa quando abbiamo saputo che Scola non sarebbe rimasto a Milano. Ci siamo sentiti con il suo agente ed è nata questa idea: Luis voleva proseguire la sua carriera senza dover giocare le coppe europee, e quindi con una partita alla settimana, e voleva rimanere in zona. Ci siamo incontrati più volte con il giocatore e lui ha fin da subito mostrato di voler sposare la nostra causa”.

Se da un punto di vista tecnico, Scola porterà un upgrade enorme. Cosa potrà portare dal punto di vista economico e del merchandising?
“Reputo l’acquisto di Scola un investimento più che un costo. Dovremo essere bravi a costruirci qualcosa intorno al di là del progetto tecnico, però credo che sia giunto il momento, dopo un periodo difficile come quello del Covid-19, di dare un segnale di ripartenza importante dello sport a Varese e, in particolare, della Pallacanestro a Varese. Non vogliamo che sia una cosa estemporanea, ma che forze nuove si avvicinino sempre di più alla nostra realtà e che utilizzino la Pallacanestro Varese come traino e motore per il futuro”.

Molti tifosi si stanno chiedendo come la società abbia potuto effettuare un mercato così sontuoso come quello fin ora portato avanti nonostante la riduzione del budget post Coronavirus.
“Abbiamo attuato una strategia precisa, quella di orientarci sul 5+5 piuttosto che sul 6+6. Abbiamo deciso di prendere due giocatori simbolo, come Scola e Rich, costruendo intorno un parco giocatori giovane e di qualità che abbia un senso in termini anche di appartenenza di italianità. Abbiamo costruito così una squadra a forte matrice europea piuttosto che americana. Credo che questo tipo di strategia possa dare in futuro un po’ più di soddisfazione alla Pallacanestro Varese. Le squadre molto filo americane ti portano risultati nell’immediato, ma poi si disperdono col tempo. Spero che con un matrice più italiana, con Scola e Rich a far da chioccia, ci possa dare soddisfazioni anche in ottica Nazionale”.

A che punto è la situazione Tambone?
“Non ci nascondiamo dietro ad un dito. Non avendo chiarito i suoi legami contrattuali con noi, stiamo attendendo degli aggiornamenti da parte del suo agente sulle diverse ricerche che sta portando avanti. Abbiamo entrambi una possibilità di uscita dal contratto entro il 10 luglio, quindi ci sono ancora nove giorni per capire cosa succederà”.

Quale potrà essere il periodo di ripartenza delle attività, anche in previsione della partecipazione alla Supercoppa di fine agosto?
“Dovremmo riprendere l’attività tra la fine di luglio e i primi di agosto, con visite mediche preparazione atletica e allenamenti”.

Alessandro Burin

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