Il Cairate Calcio non esiste più. Il presidente Franco Ghiringhelli ha gettato la spugna e, dopo una lunga battaglia con l’Amministrazione Comunale in merito al centro sportivo, ha deciso di chiudere la società. La prima squadra, iscritta al campionato di Seconda Categoria (e inserita nel girone Z), di conseguenza, non sarà ai nastri di partenza del torneo e i giocatori di proprietà saranno liberi di accasarsi altrove (Michael De Luca, ad esempio, ha detto sì all’Aurora Cerro Cantalupo in Promozione). Dopo quattro decenni, dunque, in questa stagione Cairate non avrà una sua formazione, ma rimarrà a guardare in attesa, chissà, di riprendere l’attività in futuro.

“Ero al Cairate da 26 anni e per tutto questo tempo, tranne le ultime tre annate passate tra Prima e Seconda Categoria, siamo sempre stati in Eccellenza o in Promozione – spiega Pasquale Curatolo, ormai ex allenatore della prima squadra e Responsabile di tutta l’area tecnica e progettuale della società -. Eravamo una delle realtà storiche del varesotto e, grazie ai nostri risultati, pian piano ci siamo affermati in modo importante sul territorio e anche in Lombardia. Purtroppo ora è arrivato l’epilogo di questa bella storia non certo per volontà nostra, ma perchè l’Amministrazione Comunale non ha voluto trovare una soluzione sul centro sportivo che potesse consentirci di rimanere”.

Curatolo continua: “Il Comune ha deciso di ricavare degli utili dalla struttura di via Matteotti e ha richiesto nella bozza del bando di appalto che a gestirla fosse una società che avesse un fatturato annuo almeno di 186.850 euro, cosa che il Cairate Calcio non poteva garantire. Così facendo, non abbiamo potuto presentare il nostro indirizzo di proposta e siamo stati esclusi da un luogo che abbiamo gestito benissimo per quasi 40 anni. Abbiamo chiesto almeno garanzie sulle condizioni grazie a cui avremmo potuto usufruire del centro, ma non le abbiamo avute e siamo rimasti senza nessuna tutela. Al momento attuale, con le tariffe di affitto rimaste uguali dall’anno scorso, con gli oneri della sanificazione a nostro carico e soprattutto senza nessuna prospettiva concreta davanti, non siamo stati in grado di ripartire e il presidente ha deciso di fare un passo indietro“.

Che cosa rimane? “Amarezza e tristezza, moltissima – prosegue Curatolo -. E’ una brutta ferita, ma l’orgoglio e le lacrime e i ringraziamenti dei ragazzi e dei genitori ci rendono moralmente forti. Abbiamo fatto tanto per questa realtà e il valore morale non è stato rispettato. Gli amministratori non hanno sostenuto il calcio locale né il senso civico di una comunità e hanno preferito pensare solo alla redditività. Abbiamo sostenuto i giovani del paese e mantenuto vivo il tessuto sociale, ma non ci hanno tutelato, ci hanno spazzati via. Adesso vedremo chi si aggiudicherà il bando, probabilmente la Varesina che ha depositato ufficialmente l’indirizzo di proposta e con cui l’Amministrazione parlava già da molto tempo a nostra insaputa. Ci saranno sicuramente tanti bambini e ragazzi, ma non saranno quelli di Cairate e del Cairate che non ha nemmeno potuto partecipare al bando“.

Quanto a sè, Curatolo conclude: “Da tempo pensavo che potesse finire così, ma non mi è venuta nemmeno per un attimo l’idea di andare altrove. Qui è stata casa mia per 26 anni ed era più forte la voglia di provare a cercare soluzioni per salvare il Cairate e il lavoro di anni di tante persone piuttosto che trovare un’altra sistemazione per me. Ringrazio tutti quelli che ho incrociato in questa strada e spero che in futuro potremo riprendere il cammino. Ho cercato di lasciare un esempio ed è raro trovare un allenatore che sia rimasto così tanti anni in un solo club. Sono un tecnico professionista UEFA A e ho cercato di portare un messaggio di serietà e stabilità, ma ora davanti a noi c’era un ostacolo insuperabile che non ci ha permesso di continuare. Il centro sportivo che abbiamo gestito e che è recentemente stato ristrutturato sarà utilizzato da altri e non da noi, è un vero peccato”.

Doverosi, infine, alcuni ringraziamenti: “Ringrazio i genitori di tutti i miei ragazzi, le famiglie, i dirigenti accompagnatori ed Ermoli e Ghiringhelli, i due presidenti che si sono succeduti e che sono sempre stati al mio fianco. Ringrazio le centinaia di giocatori che sono passati da Cairate e che in questi giorni mi hanno sostenuto e si sono fatti sentire. Parlo di ragazzi che ormai sono uomini e che sono transitati da noi nel tempo e parlo anche degli ultimi che sono cresciuti nel nostro settore giovanile e che hanno accusato il colpo di questa chiusura. Ringrazio tutti quelli che hanno vestito la maglia del Cairate”.

Laura Paganini

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