Giornata di presentazioni in casa Openjobmetis. Dopo Scola, stamattina la società ha presentato Anthony Morse. Il centro americano, dal cognome altisonante in casa Varese, arriva con grande fiducia e aspettative per un giovane che ha terminato la scorsa stagione con numeri davvero importanti con la maglia di Imola in A2: 18 punti e 7 rimbalzi di media a partita.
Presenti, al suo fianco, il GM Andrea Conti, Toto Bulgheroni e Mario Oioli.
E’ proprio il General Manager biancorosso a prendere per primo la parola e dare il benvenuto a Morse: “Con la firma di Anthony, dopo Cain e Simmons, proseguiamo nella ricerca di giovani talenti dal campionato di A2. Abbiamo creduto subito nelle sue qualità anche perchè negli ultimi due anni in A2 ha garantito numeri importanti. A Imola ha fatto una stagione davvero importante e con lui ora continua il nostro percorso di ricerca di giocatori che abbiano voglia e fame di crescere e mettersi in luce in un campionato come il nostro. Speriamo abbia lo stesso percorso di Cain e Simmons, con la fiducia che resti a lungo e rappresenti il nostro futuro. Non facciamo troppi paragoni con l’altro Morse, ma speriamo lasci un impronta importante”.

Le prime parole del nuovo centro varesino sono di enorme gioia: ”Sono veramente felice di essere qui a Varese, è una grande società. Sono molto grato a tutti per l’opportunità, penso di poter migliorare molto e crescere”.
Senti pressione per il nome che porti? “Non è una pressione per me. Sono consapevole di quanto Bob Morse sia stato importante per Varese. Questa cosa mi da grandi motivazioni, non la sento come una pressione ma anzi come uno stimolo”.

Ti aspettavi una chiamata dalla Serie A e quale pensi sarà la maggior differenza che incontrerai nel salto di categoria? “Pensavo di avere una chance in Serie A ma non mi aspettavo l’interesse da parte di Varese. E’ stato tutto molto bello. La più grossa differenza tra A1 e A2 sarà soprattutto a livello fisico”.

Il tuo compagno di reparto è Luis Scola, come ti approccerai con lui tutti i giorni? “Lavorare con lui tutti i giorni, con una leggenda della pallacanestro non può fare altro che aiutarmi, mettermi alla prova e crescere per aiutare la squadra”.

Hai sposato una ragazza italiana cosa hai imparato di questa realtà? “Sono molto felice in Italia, mi piace la lingua, mi piace il cibo, sto molto bene”.
C’è la possibilità che tu diventi un giocatore della nazionale, cosa ne pensi di questa opportunità? “Sono da molto tempo molto in Italia, mi sento legato a questo paese. Spero di ricevere una chiamata dalla Nazionale quando riceverò il passaporto italiano, sarei orgoglioso di questo”.

Quale pensi sia il tuo punto forte e se ti senti pronto per migliorare in difesa che è la peculiarità del gioco di Coach Caja? “Lavoro molto in allenamento e durante la settimana, cerco di non tirarmi mai indietro. Metto molta fisicità, mi piace molto andare a rimbalzo e correre in transizione. Dal punto di vista difensivo so che dovrò lavorare molto e credo di poter migliorare molto sul marcare non solo il centro avversario ma anche gli altri giocatori sul campo”.

Alessandro Burin

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