Dopo il turno più pazzo di tutta la stagione, con molte inseguitrici che hanno colto successi sensazionali come Reggio Emilia contro Milano, Varese vede una sconfitta che tutto sommato non ha cambiato di molto le gerarchie ai piani alti, ma la classifica si fa sempre più corta in una Serie A mai così combattuta negli ultimi anni.

Infatti, l’OJM si trova a soli 4 punti dal terzo posto, ma anche a soli 6 dalla retrocessione. Se tutto ciò aumenta la suspense e l’attenzione fra i tifosi, è ovvio che la continuità di rendimento diventa il vero fattore di differenza fra una squadra e l’altra. Per questo, questa sera palla a due alle 19:30, contro Brescia bisognerà mettersi subito alle spalle l’episodio negativo di Trento per riprendere la corsa in casa biancorossa. Vogliamo etichettare in tal modo il passo falso di Trento e sappiamo che i ragazzi di coach Brase si sono sempre dimostrati intelligenti nel corso della stagione, reagendo prontamente ai momenti bui che, a dire il vero, quest’anno sono stati veramente pochi.

Trento è stata la prima vera volta in cui la difesa ha imbrigliato la manovra varesina con i biancorossi che hanno subito i contatti ruvidi e fisici nella metà campo trentina e con un Ross guardato più che a vista dagli esterni dell’Aquila. Mossa che ha tolto fatturato offensivo all’OJM e ritmo ai compagni di squadra. Conoscendo Colbey, però, siamo certi che sabato vorrà riscattarsi pienamente e il clima infuocato del vecchio Lino Oldrini è la miscela ideale per un pronto riscatto.

Anche perché c’è da vendicare la sconfitta dell’andata, bruciante per come arrivata dopo 25′ di dominio varesino, ma, forse, la caduta da cui è nata la Varese rullante e spumeggiante che ha centrato le Final Eight e che sta stupendo l’italico stivale.

Vincere, quindi e possibilmente, ribaltare quel -5 per incassare un vantaggio negli scontri diretti che potrebbe tornare utile in futuro.

La formazione di coach Magro arriva dalla gara interna in Eurocup contro Ulm persa 72-85, quarta sconfitta consecutiva per i bresciani tra campionato e coppa e la fatica potrebbe giocare un ruolo nella gara. Orfana di Petrucelli e Caupain, Della Valle è la stella del gruppo mentre la cabina di regia è a forte matrice italiana. Spazi per Cournooh, giocatore ormai esperto che quest’anno viaggia anche con un importante 37% dalla linea del tiro pesante e Laquintana, anche se l’impatto del razzente regista è minore rispetto al passato. A dar manforte al settore è recentemente arrivato lo sloveno Nikolic che inizia una stagione a metà per il secondo anno consecutivo: l’anno scorso fu tesserato ad ottobre da Sassari.

In ala troviamo l’eterno David Moss che a settembre compirà 40 anni ed ha un ruolo da specialista con una quindicina di minuti giocati a gara e il solito impatto difensivo e Ryan Taylor. Arrivato a metà dicembre dall’Apollon Patrasso dove viaggiava a numeri importantissimi (15,7 punti col 53% complessivo dal campo), le sue prime 6 gare in Serie A vedono soli 4,7 punti a gara, sinonimo di un periodo di ambientamento alla nostra Lega che non è ancora terminato.

Spostandoci vicino a canestro troviamo CJ Massinburg, uno dei colpi dell’estate, giocatore che può giocare anche da ala piccola e fisicamente molto importante. Poi c’è l’azzurro Akele che nell’estate 2022 ha scelto Brescia per rilanciarsi dopo un anno a Treviso in chiaroscuro: ad oggi manca di continuità nel tiro da fuori, elemento che potrebbe farne un’arma tattica importante in futuro. Altro 4 è Kenny Gabriel che a Brescia sta vivendo una seconda giovinezza e anche quest’anno sta producendo numeri di tutto rispetto: 10,1 punti col 36% da 3 e 7,1 rimbalzi. Reparto centri profondo con Cobbins, ottimo uomo squadra e giocatore che non chiama troppi palloni in attacco e Tai Odiase, corpulento lungo di 206 cm per 109 chili arrivato con l’epiteto di uno dei migliori lunghi difensivi d’Europa, ma che è capace di produrre quasi 9 punti a gara in soli 20′ di utilizzo. Infine, l’esperienza di Christian Burns: fin qui 7′ di media, ma 19′ nell’ultima uscita contro Treviso.

Occhio a… Amedeo Della Valle

Talento offensivo come pochi altri. Primo italiano nella classifica marcatori (se escludiamo Petrucelli, attualmente infortunato e italiano per meriti sportivi avendo indossato la maglia azzurra) con 16,9 punti di media e il settimo posto attuale, Della Valle ha trovato un perfetto equilibrio fra soluzioni dentro l’area e fuori con 5,2 tentativi di media in entrambi i casi. Dopo gli anni ad Ohio State, è tornato in Italia a Reggio dove ha disputato 4 annate in crescendo che nel 2018 gli sono valse la chiamata dell’Olimpia Milano. Due anni così così nel capoluogo milanese e un 2020/21 fuori dai patri confini fra Gran Canaria e Buducnost prima della clamorosa rinascita a Brescia dove è leader assoluto della squadra. 18,5 punti di media col 40% da 3 e poi, in estate, la decisione di uscire dal contratto con le rondinelle prima di ri-firmare un nuovo biennale lo scorso 26 luglio. Fermare Della Valle significa fermare metà del potenziale offensivo dei bresciani: attenzione al talento di Amedeo che, dalla lunetta, è una sentenza: 93,9% fin qui in stagione.

Matteo Gallo

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