15 a 8. Cioè, i giocatori portati domenica in panchina rispettivamente dalla Triestina con il Mantova e dalla Pro Patria con la Pro Sesto. Solo per esprimere una delle tante dimensioni della diversa potenza di fuoco (tecnica ed economica), messa in campo dal club alabardato rispetto a quello tigrotto.

La società giuliana tossisce (fonte novembrina de La Gazzetta dello Sport), oltre 6 milioni in salari: 4.4 di parte fissa più 1.6 di parte variabile (solo Crotone, Virtus Entella e Vicenza spendono di più in Lega Pro). Mentre i biancoblu sono al 42° posto di categoria ben al di sotto del milione. Ma la classifica dice bustocchi settimi a 43 punti, muli penultimi a 26. Così, tanto per mettere sale sulla sfida di domenica al “Rocco” (ore 14.30). A cui la Pro Patria arriva zavorrata da 3 sconfitte e pervasa da un’incipiente crisi tecnica, la Triestina mossa dalla (disperata?) necessità di lasciare ad altri (attualmente il Piacenza), quantomeno l’ultima moneta. Non due squadre in salute, certamente due squadre a caccia di fatturazione.   

Ricomincio da tre

La Pro non perdeva almeno 3 gare in striscia dal settembre/ottobre del 2018 (allora furono 4 con Olbia, Carrarese, Juventus U23 e Pro Vercelli tra 2^ e 6^ con 3^ con il Siena rinviata a novembre). Della serie, non esattamente la norma in via Cà Bianca. Circostanza su cui il Tractor Vargas dovrà fare mente locale evitando scelte e strategie incongrue come nelle ultime 2 uscite con Virtus Verona e Pro Sesto. Recuperati Bertoni e Molinari dal turno di squalifica, la conferenza stampa della vigilia (domani ore 11.30), toglierà il velo su altri possibili rientri. Vezzoni dovrebbe essere tra i convocati. Lombardoni e Brignoli più plausibilmente lo saranno mercoledì nell’infrasettimanale con il Novara.              

Spalle al Mulo

Bonatti (7 punti in 7 partite con 2 sconfitte), Pavanel (11 in 17 con 12 rovesci), infine Augusto Gentilini (8 in 6 con 2 stop). Insomma, la panchina della Triestina è un porto di mare mica da ridere. A riprova di more societarie, ribaltone nel mercato di gennaio (l’ex Romairone ha operato 8 innesti e 7 cessioni nella finestra invernale), e di una rosa XXL non proprio semplice da maneggiare. Nell’1-0 rimediato domenica al “Martelli” contro il Mantova (a segno Pedone), schierato 4-2-3-1 con Matosevic tra i pali; Ghislandi, Masi, Piacentini e Rocchetti in difesa; Lollo e Celeghin in modalità doble pivote; Germano, Tavernelli e Paganini a supporto di Mbakogu in avanti.

Pieri, oggi, domani

E’ una classicissima. Con tanto di tifoserie gemellate, 24 precedenti in A (in calendario in tutte le stagioni biancoblu nella massima serie) e 59 trascorsi complessivi. Più 5 nei playoff. Già, la postseason. L’autentica nemesi tigrotta con 5 sconfitte (una a tavolino nel mitologico blockbuster del 7 giugno 1998 con fottio di polemiche e infruttuoso inseguimento all’arbitro Tiziano Pieri) e passaggio del turno bucato anche nel 2021/22 (2-1 al “Rocco” il 4 maggio con doppietta di Gomez e rete di Max Pesenti). In regular season, 16 vittorie della Pro Patria, 21 pareggi e 22 successi della Triestina (3/11/15 a domicilio giuliano). La stagione passata due pareggi con 1-1 all’ombra di San Giusto il 28 novembre 2021 e appendice ai playoff di cui sopra. L’ultimo successo biancoblu in trasferta risale allo 0-1 (autorete di Bacis) del 13 maggio 2001. All’andata (6 novembre, nella foto), 2-1 bustocco con a referto Stanzani, Piu e Ganz su rigore.   

Giovanni Castiglioni

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