Mastrodomenico non basta. A mettere la didascalia al 0-3 con il Padova, s’intende. E a spiegare la chiarissima fase di rella biancoblu. Una crisetta che parte dalle nequizie dell’attacco (a secco da 360’) e arriva ad una difesa che ha incassato 5 reti in 180’ (tante quante nelle precedenti 8 gare). Insomma, il risibile (per lettura dell’episodio e sensibilità arbitrale) rosso a Saporetti dice tanto ma non tutto del momento attraversato dalla Pro Patria. Perché (ok) in 11 contro 11 sarebbe stata un’altra partita, ma l’inferiorità numerica è parsa zavorra inferiore a giustificare proporzioni della sconfitta e qualità della prestazione. Comunque la si voglia vedere, il saldo alla cassa fa 2 sconfitte (pesanti) consecutive, altrettanti punti nelle ultime 4 giornate e una classifica ancora rassicurante ma da testare in un calendario prossimo venturo discretamente antipatico. Si comincia domenica (ore 14.30) con il Renate (quinto) mai battuto dai tigrotti al “Città di Meda”. Poi la Pro Vercelli al “Piola” nell’infrasettimanale, il Vicenza (terzo) allo “Speroni” e il Trento (reduce da 4 vittorie) al “Briamasco”. La dimensione della stagione bustocca troverà necessariamente forma in questo poker di partite.

Il groppo in gol

Per trovare una siccità offensiva così consistente (360’ tondi), bisogna tornare alla sciagurata stagione 2015/16. Allora furono 374’ tra 26^ e 30^ e addirittura 772’ tra 6^ e 14^ in quella raggelante striscia da 7 gare in fila senza segnare. Evidente come il paragone con un’annata da 10 punti (7 con le penalizzazioni) e conseguente retrocessione non regga. Ma rende comunque l’idea. Per inciso, l’ultimo attaccante a segno è stato Castelli l’11 dicembre nello 0-1 di Piacenza.

Eccesso di legittima difesa

Avendo acceso il Lombardometro quando le cose andavano bene, tocca farlo anche dopo un secco 0-3. Prime reti subite di testa (Valentini da corner) e all’interno dell’area piccola (tap in di Jelenic) con Lombardoni in campo. Nelle ultime 2 gare, i tigrotti hanno incassato 4 dei 5 gol totali a (teorica) difesa schierata. La coperta è sempre corta. Ma il modo (scomposto) in cui “la Pro Patria si è disunita” (copyright del Tractor) è davvero poco commendevole per l’equilibrio di squadra.

Il folletto dove lo metto

Spot occupati dal suo approdo a Busto: attaccante nel 3-5-2, attaccante nel 3-4-3, mezzala interna, mezzala trequarti. Qual è il vero ruolo di Jonathan Pitou? A precisa domanda, Vargas ha sempre risposto considerandolo una punta. Ma anche quando ha giocato in quella posizione (come contro il Padova), JP32 lo ha fatto partendo parecchio lontano dai 16 metri avversari. Sabato allo “Speroni” l’ex DS biancoblu Riccardo Gufanti era in missione per conto del Cagliari sulle tracce del 2004 francese e del centrocampista biancoscudato Cretella. Ignoto il contenuto dello scout guffantiano. Ma non ci sarebbe nulla da stupirsi se si trovassero riferimenti oltre che alle indubbie qualità individuali (al netto di qualche eccesso in salsa veneziana), anche ad una compiutezza tattica ancora tutta da coagulare.                 

Il fischio al naso

Errare è umano, perseverare è Mastrodomenico. Il direttore di gara materano (ma originario di Laterza), sabato ha colpevolmente ignorato l’imprevedibile virtù dell’astensione. Condizionando il match con un rosso affrettato e incoerente. Quello di Saporetti non era fallo. Semmai lo era (al contrario), quello di Liguori che, bruciato il forlivese sul primo passo, si è poi fatto rimontare dal 4 biancoblu strattonandolo e provocando l’incrocio di gambe causa della successiva caduta di coppia. Un arbitro di livello avrebbe omesso il fischio e lasciato correre. Un arbitro di livello, appunto.            

Quel maledetto Trento blindato

Va da sé, parafrasi dello stracult di Enzo G. Castellari. Giornata interlocutoria. La 23^ non ha cambiato il podio del Girone con il Pordenone (sesto risultato utile e terzo 2-1 nelle ultime 4), che ha battuto il Sangiuliano City (un punto nelle ultime 5), la Feralpi (13° clean sheet), che ha rifilato la sesta sconfitta nelle ultime 7 alla Pergolettese (1-0) e il Vicenza che ha messo a nanna l’AlbinoLeffe (3-0) con la quinta vittoria con almeno 3 reti segnate. Il Novara riparte da Marchionni violando (0-1) il “Gavagnin Nocini” e assestando la seconda sconfitta nelle ultime 3 alla Virtus Verona. In coda prosegue la fregola del Trento (quarto successo consecutivo) che raffredda (1-0) il risorgente Mantova. La Triestina (2-1 a Vercelli e settimo rovescio nelle ultime 10), è ora a meno 8 dalla salvezza diretta.                                     

Giovanni Castiglioni
(foto Calcio Padova Official Facebook)

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