Il telefono di un DS è abituato a scottare e quello di Matteo Malfatti non fa eccezione. Fin dal giorno seguente al trionfo in IHL (il secondo stagionale dopo aver alzato al cielo la Coppa Italia), non sono certo mancati messaggi e chiamate: tra i complimenti e i ringraziamenti (doverosi) c’erano di sicuro anche i contatti di chi si voleva proporre per una nuova e (si spera) entusiasmante stagione battendo la bandiera dell’HCMV Varese Hockey.

Il giorno dopo quel meraviglioso 15 aprile che è entrato nella storia hockeistica dei Mastini, il DS giallonero era già all’opera: vincere è bello, continuare a farlo ancora di più. E la squadra 2023/24 non si costruirà da sola. Non sarà facile: in primis perché ripetersi non lo è mai (a maggior ragion ora che Varese viene etichettata da tutti come la squadra da battere), ma soprattutto perché il gruppo dovrà trovare costantemente nuovi stimoli per alzare sempre più l’asticella (già posizionata a livello altissimo) in IHL.

Via il dente, via il dolore. I Mastini non faranno l’ALPS Hockey Leauge, con buona pace di tutto coloro che avrebbero voluto fin da subito un salto di qualità. La premessa da fare è che tale balzo non viene escluso a priori, ma dovranno esserci le giuste condizioni affinché avvenga: una straordinaria stagione non deve dare l’illusione di avere a che fare con un gruppo imbattibile, anche perché la società è giovane, deve strutturarsi, “farsi le ossa” e garantirsi un ricambio generazionale in grado di dare continuità al progetto giallonero.

Complici le difficoltà attraversate dall’hockey varesino negli ultimi anni, tra la squadra attuale e quella del futuro c’è infatti il cosiddetto “buco”: ci vorranno alcuni anni prima che Varese possa sfornare i Vanetti, i Borghi, i Mazzacane o i Raimondi del domani, ma chiaramente l’HCMV non può permettersi il lusso di adagiarsi sugli allori e aspettare o, peggio ancora, lanciarsi subito in un campionato superiore con trasferte (anche di due giorni) decisamente troppo impegnative per un gruppo di uomini che, prima di essere giocatori, sono lavoratori. Pazienza e tempo sono preventivati, ma anche la progettualità: il roster sarà verosimilmente rinnovato di anno in anno svecchiando la rosa ma mantenendo, da una stagione all’altra, un importante zoccolo duro che garantisca la continuità e la solidità dello spogliatoio (il vero segreto di una stagione trionfale).

La prossima stagione farà eccezione? Ad un mese e mezzo dal doblete la società giallonera non ha ancora fatto alcun annuncio in merito al futuro, né relativamente alla guida tecnica né alla strutturazione del roster, ma la sensazione è che manchi poco a dare il via ad un’estate scoppiettante. Un anno fa, di questi tempi, i Mastini annunciavano il ritorno di coach Devèze e, successivamente, presentavano quotidianamente i giocatori: lecito aspettarsi lo stesso iter con l’ufficialità dell’allenatore (Devèze sarà riconfermato?) per poi passare al roster. Di certo almeno l’80% della squadra sarà mantenuto, ma probabilmente non mancherà l’aggiunta di profili “green” che possano già dare il via al processo di ringiovanimento di cui sopra.

La certezza è che i Mastini sono tornati e non vogliono smettere di ringhiare: a tal proposito, questa sera al Vecchio Ottocento di Gavirate i Mastini Forever hanno organizzato una cena per inaugurare la stagione con la sottoscrizione delle nuove tessere e l’asta benefica delle maglie azzurre del riscaldamento il cui ricavato sarà devoluto all’Arcobaleno di Nichi. Occasione speciale, per la nostra redazione, per dare il via alle vendite dello Year Book della stagione 2022/23, un’autentica “Legendary Season” per i colori gialloneri che sono pronti a far sventolare la loro bandiera ancora a lungo.

Matteo Carraro

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