Sesto posto a 46 punti, 11 in meno dalla seconda, con la possibilità di giocarsi l’accesso alla post-season contro squadre altrettanto affamate che affollano una zona di classifica dove non possono escludersi colpi di scena. È questa la situazione attuale del neopromosso Magenta, che in fase di finalizzazione viene letteralmente trascinato dal capocannoniere di casa Alessandro Doria. Con i suoi 19 gol all’attivo (a cui si aggiungono le tre reti in Coppa Italia), l’attaccante classe 1997, alla sua prima esperienza in gialloblù dopo un’annata trascorsa tra Tritium Calcio e Offenanghese, sta vivendo la stagione più prolifica di tutta la sua carriera. Il segreto? Ce lo spiega in questa intervista, dove analizza insieme a noi l’andamento della squadra, soffermandosi sugli ultimi risultati e sugli obiettivi per la volata finale.

Domenica siete tornati alla vittoria contro la Virtus Binasco, dopo due giornate che avevano fruttato solo un punto. Che partita è stata? E cosa puoi dirci delle due precedenti?
“Domenica siamo riusciti a sbloccarci subito su punizione, con il gol di Pedrocchi che ha indirizzato la partita nel verso giusto. Arrivando da una sconfitta e un pareggio, non stavamo vivendo un gran momento dal punto di vista dei punti, ma il morale era sempre stato alto e non avevamo mai dubitato delle nostre capacità. Anzi, lo 0-0 con la Vogherese ci aveva forse dato una maggiore consapevolezza di essere una squadra forte, tant’è che in campo sembravamo noi la prima in classifica e penso che avremmo anche meritato qualcosa in più. Quella con la Vergiatese, invece, è stata una sconfitta che ci ha portato tanto rammarico, perché noi non eravamo nella nostra giornata migliore, mentre loro hanno trovato il sette su un cross sbagliato e non hanno più tirato in porta, trovando giustamente la vittoria grazie a un ottimo lavoro in difesa”.

Con 19 gol in 27 partite, in questo momento sei il capocannoniere del girone insieme a Principe. Quali sono i fattori che più incidono sulla prolificità di un attaccante? E qual è la rete che per te ha significato più di tutte?
“In questa stagione devo dare merito ai miei compagni di squadra perché i gol che ho fatto sono arrivati soprattutto grazie a loro, che mi aiutano con tanti assist, giocate e movimenti. Anche il mister ha un ruolo fondamentale in tutto questo, perché ci lascia tanto spazio, permettendoci di inventare e di muoverci con creatività. Penso che questa libertà in campo esalti i giocatori con più qualità, come me, Mammetti, Pedrocchi, Draghetti, e sia proprio quello che mi ha permesso di segnare così tante volte e di fare così tanti assist. Riguardo al gol più bello, ne direi in realtà più di uno: il tiro da fuori col Club Milano in Coppa, la doppietta contro il Gavirate e la rete con la Vis Nova”.

Parlando in generale, il vostro è il secondo attacco più efficace dopo quello della Solbiatese, che ha solo un gol in più. Oltre a te, sono già andati a segno 14 tuoi compagni. Come si interpreta un dato del genere?
“Noi, la Solbiatese e anche il Club Milano siamo squadre molto offensive che creano tantissime occasioni da gol. È vero che io sono arrivato quasi a venti, ma dietro di me ci sono Pedrocchi con sette reti, Draghetti con cinque, Mammetti con quattro, più tanti giovani che sono riusciti ad andare a segno. Penso che sia un dato molto importante che la dice lunga sulla coesione di questo gruppo”.

Passiamo al tema che per forza di cose tiene banco in questo periodo: la forbice playoff. Attualmente sesti a -11 dalla seconda, potete ragionevolmente sperare nella post-season. Quanto ci credete su una scala da 1 a 10?
“Dieci sicuramente. Se non ci credessimo così tanto, non varrebbe neanche la pena provarci. Guardando il calendario, sappiamo bene di avere ancora degli scontri diretti importanti che segneranno un po’ il nostro destino e ci aiuteranno a capire se siamo una squadra abbastanza matura per affrontare i playoff. Come sempre sarà il campo a parlare, ma secondo me la risposta è ‘sì’, perché abbiamo tutte le carte in regola per riuscirci”.

La prima sfida chiave sarà tra tre giorni. In casa vostra arriverà la Solbiatese, che ha solo due punti in più. Pensi che la fattibilità o meno dei vostri obiettivi stagionali possa passare in gran parte da questa partita?
“Quella di domenica sarà una partita fondamentale. Giocando contro una diretta concorrente, varrà molto di più di tre punti; se dovessimo avere la meglio, sarebbe importantissimo sia ai fini della classifica che del morale”.

Oltre ai nerazzurri, mancano ancora all’appello Oltrepò, Pavia e Club Milano. Chi temi di più? E cosa dovrete sfruttare o migliorare per alimentare le speranze?
“Dovremo dare tutti qualcosa in più, perché quello che abbiamo fatto ad oggi ancora non è bastato per assicurarci i playoff. Se finora tutti hanno dato 100, ora dovremo dare 120, dal primo all’ultimo, me compreso, che sono un po’ il trascinatore dal punto di vista realizzativo. Senza voler screditare le altre squadre, la partita che secondo me avrà un peso maggiore sarà quella contro il Pavia. Essendo la seconda in classifica, dovremo fare tutto il possibile per ridurre la forbice di punti”.

Disputare una stagione da piani alti della classifica in qualità di neopromossa è un traguardo accessibile a pochi. Quanto lavoro c’è dietro tutto questo? E che aria si respira al campo?
“Innanzitutto c’è da dire che il presidente e il direttore Salese hanno fatto un lavoro da categorie superiori, costruendo una squadra importante e trattando noi giocatori nel migliore dei modi sin dal primo giorno. Al campo c’è un’aria particolarmente positiva perché tra compagni di squadra e società si va tutti nella stessa direzione. Lavoriamo sodo e passiamo tanto tempo insieme: a fine allenamento si ride, si scherza, si cena in compagnia, quindi si è creata tanta armonia, che è un fattore fondamentale”.

Per riassumere un po’ il tutto, qual è il tuo più grande auspicio, personale e collettivo, per questo finale di stagione?
“Tendo a concentrarmi più sull’aspetto collettivo che su quello individuale, ma allo stesso tempo so di avere una responsabilità importante. L’auspicio per la squadra ovviamente è di raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati, quindi se i miei gol possono aiutare a vincere, spero di non fermarmi e di segnare il più possibile da qui all’ultima giornata. Non sappiamo come andrà finire, ma sicuramente da neopromossa vogliamo continuare a stupire come abbiamo fatto finora”.


Silvia Alabardi

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