È mancato solo l’acuto finale a Federico Arnaboldi. Nell’ITF da 15mila dollari di Rovigno (Croazia, ndr) il tennista classe ’00 ha ritrovato il suo tennis solido e potente, anche sulla terra battuta. Primo torneo sulla terra del 2023 e prima finale per un ragazzo che punta in alto, conscio di avere tutte le carte in regola per salire in classifica.

Attualmente al numero 434 ATP, Arnaboldi ha raggiunto quest’anno anche il suo best ranking (424 ATP, ndr). Sulla strada per la finale, il ragazzo nato e cresciuto a Como, ha dovuto affrontare più di un avversario scomodo. Al primo turno il croato Biljesko (882 ATP, ndr), battuto 6-4 6-3. Al secondo turno è stata la volta del serbo Drinic, battuto 7-6 7-6. Dopodiché nei quarti di finale la vittima di Arnaboldi è stato l’ucraino Ovcharenko (testa di serie numero 2 del torneo e numero 400 ATP, ndr), sconfitto per 6-4 6-3.

Infine, l’ultimo avversario prima della finale è stato il rumeno Cretu (436 ATP, ndr), che ha ceduto il passo al giovane azzurro per 6-2 6-4. Nell’atto conclusivo della manifestazione, però, è stata evidente la superiorità del giovanissimo croato Matej Dodig. Il classe ’05 entrava nel torneo con un solo punto ATP conquistato, la settimana precedente a Porec. Nonostante l’inesperienza a questi livelli, dato che fino a poco fa ha disputato tornei del circuito juniores, Dodig ha compiuto un vero e proprio miracolo, conquistando il suo primo titolo ITF a 17 anni e 8 mesi. 6-0 6-2 il punteggio in finale, con il servizio del baby croato a far da padrone. Rimane comunque un ottimo torneo disputato da Arnaboldi che, appena entrato tra i ranghi di MXP Tennis Academy e accompagnato questa settimana in Croazia da coach Paolo Moretti, ha fatto capire subito di che pasta è fatto.

Filipppo Salmini

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