Il Città di Varese si trova a vivere un’altra vigilia di tensione: domani, domenica 19 marzo alle ore 14.30, i biancorossi faranno visita al Sona (28^ giornata del Girone B di Serie D) in uno scontro diretto da vincere ad ogni costo.

Ne è ben consapevole mister Gianluca Porro che, post-rifinitura, dichiara: “L’atteggiamento delle ultime due partite è stato quello giusto: adesso a cambiare deve essere il risultato. Mi è piaciuta la soglia di attenzione mantenuta in dieci contro undici nel match di domenica e mi è piaciuta la prova contro L’Arconatese; chiaro che nel calcio conta tabellino e domani dovremo segnare almeno un gol in più degli avversari“.

Ciò che non ha funzionato contro il Villa Valle è stato l’atteggiamento della squadra dopo esser passata in vantaggio, soffrendo in particolar modo sulle palle inattive. Situazioni da fermo su cui il tecnico ha lavorato a lungo in mattinata e che, contro una squadra fisica come il Sona, potrebbero risultare decisive. “Alla squadra serve più coraggio conferma Porro soprattutto negli ultimi 30 metri. Nel momento in cui andiamo in vantaggio non dobbiamo avere paura, cosa che invece è successo contro il Villa Valle abbassandoci troppo sulle loro punizioni: nell’arco di una partita ci sono mille motivi per cui una cosa può andare bene o no, ma non servono giustificazioni perché così facendo si entra in un loop negativo da cui non si esce. Il Sona è sì una squadra fisica e pericolosa sulle situazioni da fermo, ma è una squadra che sa anche impostare dal basso“.

Su domani, Porro aggiunge: “Il Sona approccerà la sfida come se fosse l’ultima spiaggia: se loro avranno un atteggiamento del genere, noi dovremo avere la convinzione di poter fare molto di più, trovando quel coraggio che è la medicina necessaria ad avere la spinta che ci serve. Il campo? Non mi interessa il terreno di gioco: a prescindere da dove giocheremo dovremo avere il fuoco come a giocare davanti ad 80mila persone. Tra l’altro, colgo l’occasione per ringraziare i tifosi ancora una volta: avere una tifoseria così vicina in un momento del genere non è una cosa comune“.

Matteo Carraro

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