-6. E pur non si muove. Il riferimento, scontato, va alla classifica di un Città di Varese alla deriva, una squadra abbandonata (nel vero senso della parola) tra i vigneti veneti. Dopo la sconfitta per 2-1 nello scontro diretto di Sona, il pullman “di fortuna” preso per raggiungere la provincia di Verona non ha retto al viaggio e i giocatori, nell’indifferenza della dirigenza (con i soli Stefano Pertile e Vincenzo Basso a cercare una soluzione d’emergenza), si sono dovuti arrangiare in qualche modo tornando con i tifosi.

Una giornata da incubo sotto tutti i punti di vista che di sicuro non giova all’immagine del Città di Varese. I tifosi, presenti a Sona e online, sono perlopiù schierati con la squadra e concordano nel colpevolizzare la dirigenza sfogandosi soprattutto nei confronti del presidente Stefano Amirante, già nel mirino della Curva durante il match. “Il Varese è mortoscrive Loris Pisano, questa società imbarazzante non ha nulla a che fare con quella nata nel 1910”. Segue lo sfogo di Bruno Lusetti: “È dal 1967 che seguo il VARESE. Gioie e dolori. Ma una cosa del genere non l’ho mai vista. ADESSO BASTA!!! È UNA COSA ASSURDA”.

A dominare sono rabbia e frustrazione, accomunate dal dolore di vedere i biancorossi scivolare sempre più verso il baratro dell’Eccellenza. I commenti di Vincenzo Garamella (“Che vergogna”) e di Emanuele Dubini (“Che fine ragazzi…”) riassumono il sentimento generale, ma è il pensiero di Alessandro Bodini che fa rabbrividire: “Ridateci la dignità che ci state togliendo”.

Neanche facendo apposta si ottiene uno scempio simile” aggiunge Enzo Di Pasquale, mentre Stefano Pauletto s’interroga riguardo al futuro: “La mia paura è che retrocessi in Eccellenza ci sia l’ennesimo fallimento. Spero seriamente che la società mi smentisca”. La probabile retrocessione, per quanto ci sia ancora una flebilissima speranza, è un fatto che ormai la maggior parte dei tifosi sta provando a metabolizzare ed Enrico Bellorini lo conferma: “Purtroppo finché la matematica non mette la parola fine continueremo a dire ogni domenica che siamo sempre più vicini a retrocedere”.

Adesso ci saranno un paio di settimane di sosta prima della ripresa del campionato domenica 2 aprile contro il Brusaporto cui seguirà, giovedì 6, il match con il Ponte San Pietro: doppio appuntamento casalingo contro due bergamasche di media-alta classifica per provare nel miracolo che oggi sembra impossibile. Di certo, le prossime due settimane serviranno per riflettere sia sugli errori commessi in campo sia soprattutto su quelli commessi al di fuori del rettangolo verde, autentiche figuracce e cadute di stile che continuano ad essere reiterate e che fanno solo male all’immagine di tutta Varese.

Matteo Carraro

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