All’esordio assoluto in Promozione la Baranzatese sta disputando un ottimo campionato: i ragazzi di Fratto si trovano infatti in piena corsa playoff e a questo punto della stagione sognare non costa nulla. La Baranzatese era partita con l’obiettivo di salvarsi, ma il presidente già in fase di presentazione aveva messo nel mirino la promozione in Eccellenza entro tre stagioni, questo dimostra la bontà del progetto e spiega i già più che buoni risultati di quest’anno. Uno dei punti di forza della squadra di Baranzate è sicuramente la difesa, la migliore numeri alla mano.

Grande protagonista della stagione è Alessandro Musitano, portiere classe 2004 in prestito dall’Alcione che, nonostante la giovane età, ha ottenuto ben 9 clean sheets in 17 presenze, cifre che lo rendono il portiere meno battuto del campionato. Certamente il tipo di gioco molto attento dell’allenatore e un grande reparto difensivo stanno aiutando il giovane portiere che ci sta comunque mettendo tanto del suo. Per Musitano giocare in una squadra che non ha paura di puntare sui giovani è molto importante: la possibilità di crescere e di poter sbagliare è secondo l’estremo difensore il modo migliore per gestire chi ha meno esperienza; in questo un ruolo fondamentale lo svolgono i compagni più esperti che sono stati per lui di conforto dopo qualche errore commesso. 

Nella prossima giornata la Baranzatese affronterà la Lentatese, squadra che sulla carta è alla portata dei ragazzi di Fratto. Musitano però non si lascia condizionare dalla posizione in classifica degli avversari, anche perché è proprio con chi doveva essere inferiore che la Baranzatese ha fatto più fatica: trovare le giuste motivazioni contro ogni tipo di avversario sarà fondamentale da qui alla fine della stagione per continuare a vivere il sogno playoff.

Dove hai giocato in carriera?
“Ho iniziato a giocare all’Accademia Inter per poi passare all’Alcione a dieci anni; lì ho svolto tutto il percorso delle giovanili fino a collezionare qualche panchina con la prima squadra in Serie D. Da quest’anno sono stato mandato in prestito alla Baranzatese”.

Come mai hai scelto proprio la Baranzatese?
“Appena mi è stata comunicata la decisione di volermi mandare in prestito, sapevo di avere più di una proposta; qui alla Baranzatese credevo di poter giocare per provare a mettermi in mostra. Decisivo è stato il primo incontro con la società: in quel momento ho capito che sarebbe stata la squadra giusta per me”.

Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Credi di poter tornare all’Alcione e provare a giocati le tue carte?
“Io punto sempre a migliorarmi e crescere ogni giorno. Non credo che a fine stagione  tornerò all’Alcione, ma penso piuttosto che andrò in prestito o a titolo definitivo in un’altra squadra: non escludo che questa possa essere la Baranzatese. Ora resto concentrato sul presente e sul finire al meglio questa stagione”.

Come sono cambiati gli obiettivi nel corso della stagione?
“A inizio stagione l’obiettivo era la salvezza; questo è il primo anno della Baranzatese in Promozione e non è mai semplice confrontarsi con una nuova categoria. Arrivati a questo punto della stagione non ci possiamo più nascondere: ci stiamo meritando la qualificazione ai playoff. Ora vogliamo provare a regalarci l’Eccellenza”.

Il vostro punto di forza è sicuramente la difesa; in particolare tu hai collezionato ben 9 clean sheets in 17 partite: qual è il segreto dietro a questa efficacia?
“Penso che il merito sia di tutti: anche Englaro, l’altro portiere, quando è stato chiamato in causa, ha giocato molto bene. Di sicuro il mister ha una predisposizione ad un gioco molto attento e questo sta aiutando il reparto difensivo. Ogni domenica pensiamo a giocare e fare il massimo, stando concentrati e provando a concedere il meno possibile. Le statistiche fanno piacere ma solo se portano dei risultati”.

Come mai hai deciso di fare il portiere?
“Agli inizi ero indeciso tra giocare in porta o fare l’attaccante; come per tutti i bambini il richiamo del gol era molto forte. Proprio quando stavo per scegliere di giocare fuori per necessità sono dovuto andare in porta e da lì in poi non sono mai uscito, quasi come fosse un segno del destino”.

Quello del portiere è un ruolo delicato: quanto è importante sapere che la società non ha paura a schierarti nonostante la giovane età?
“Penso sia molto importante sapere che la società in cui giochi non ha problemi a puntare sui giovani: credo che questo sia il modo migliore per valorizzarci. Il ruolo del portiere può mettere grande pressione, ma col tempo ho imparato a conviverci. Quest’anno sto giocando molto e questo è molto importante; anche quando ho commesso degli errori sia la società che i compagni più esperti non mi hanno mai fatto mancare il loro apporto e penso che questo sia fondamentale nel percorso di crescita. Gli errori fanno parte della carriera di un giocatore e credo che sia giusto concederne qualcuno in più a chi ha meno esperienza”.

Come preparerete la prossima partita che, almeno dal punto di vista della classifica, sembra essere alla vostra portata?
“Noi cerchiamo sempre di non dare peso all’avversario: a precedere da chi incontriamo la nostra preparazione non cambia. L’importante è dare il massimo durante gli allenamenti che sono lo specchio della partita. Se è pur vero che sulla carta siamo favoriti, quest’anno abbiamo fatto più fatica con chi era sotto di noi in classifica. Contro chi sta davanti ci possono essere degli stimoli maggiori ed è per questo motivo che dobbiamo cercare di trovare le giuste motivazioni in ogni partita”.

Giovanni Enrico Civelli

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