Un girone d’andata intenso ha portato la Varesina a godersi le vacanze di Natale a metà classifica, pienamente in linea con le aspettative di inizio stagione. Un bilancio, quello dei 23 punti accumulati, che paradossalmente lascia un po’ d’amaro in bocca visto l’andamento calante degli ultimi due mesi: ben 16 punti nelle prime otto giornate, appena 7 nelle ultime nove.

Tra stanchezza, infortuni e comprensibile perdita di fiducia in assenza di risultati, la Varesina non ha comunque mai perso il suo entusiasmo e l’ultima settimana di mercato è servita per portare in rossoblù quelle caratteristiche che mancavano. Il rompete le righe a seguito del pareggio interno contro la Real Calepina ha regalato ai calciatori qualche giorno di relax per ricaricarsi a livello fisico e mentale: già da domani, martedì 27 dicembre, si riprenderà con una sessione di allenamento, doppio previsto per mercoledì e giovedì, amichevole mattutina a Milanello contro la Primavera del Milan venerdì e poi altro stacco fino al 3 gennaio quando si riprenderà con la settimana tipo.

Dalla Toscana, dove si sta godendo le sue vacanze, mister Marco Spilli ha risposto con il solito sorriso alla nostra chiamata per tracciare un bilancio della stagione fin qui: “All’inizio siamo andati forse oltre le aspettative, mentre le ultime gare ci hanno visto nettamente al di sotto della media punti che ci aspettavamo; il bilancio, però, è super positivo. Di sicuro dal girone di ritorno ci aspettiamo una crescita dal punto di vista della squadra e dell’attenzione ai particolari per non ripetere gli errori commessi fin qui”.

Cosa ti è piaciuto della tua Varesina?
“Lo spirito di come abbiamo affrontato la categoria: senza timori reverenziali siamo scesi in campo contro chiunque cercando di fare la partita e, proprio in virtù di questo atteggiamento propositivo, abbiamo perso qualche partita in pareggio. Cosa non mi è piaciuto? Chiaramente le ultime partite: con qualche sconfitta di troppo siamo andati in confusione perdendo un po’ di autostima, ragion per cui la pausa servirà proprio a ritrovarci”.

Sei vittorie, sei sconfitte e cinque pareggi, 22 gol fatti e 22 gol subìti: siete la squadra più equilibrata della categoria.
“Esatto, siamo in equilibrio in tutto e alla lunga l’equilibrio stufa (sorride, ndr). Io credo che all’inizio fossimo più spensierati e, grazia ad un inizio positivo, abbiamo cavalcato l’onda; poi abbiamo avuto qualche defezione di troppo, soprattutto nei ruoli chiave, e abbiamo peccato soprattutto d’esperienza. Proprio l’esperienza sarà la chiave del girone di ritorno e mi aspetto un passo avanti soprattutto da parte dei giovani. Fin qui abbiamo preso qualche gol evitabile e, viceversa, potevamo fare qualche rete in più; altrimenti non avremmo cambiato nulla”.

A proposito di mercato, sei soddisfatto?
“Gli addii di Ekuban e Pino non sono stati dettati dal fatto che non credevamo in loro; anzi, si sono dimostrati ottimi giocatori a cui auguro personalmente il meglio. Ci siamo resi conto, però, che ci servivano altre caratteristiche: avevamo bisogno di una punta in grado di attaccare la profondità e di un profilo più adatto a giocare spalle alla porta per aiutare Poesio. Ekuban e Pino sono più adatti ad un gioco di ripartenza e la società, come sempre, non si è tirata indietro intervenendo prontamente. Casolla? Si è presentato con il miglior biglietto da visita possibile, sottoscrivendo quanto detto prima: il suo gol è nato dal suo movimento ad attaccare la porta in maniera feroce sul secondo palo. Noi creiamo tanto, ma finalizziamo poco, soprattutto dai cross; mi auguro che questo gol sia il primo di tanti”.

Possiamo definire la vittoria nel derby per 4-1 sul Città di Varese come il momento più bello della stagione?
“Il derby resterà una partita che non dimenticheremo facilmente, ma non individuo in quella partita il momento più bello della stagione. Personalmente, la gioia più grande è stata la presa di consapevolezza di poter stare in questa categoria, con le prime due vittorie nelle prime due giornate. A questo aggiungo anche il pareggio contro il Lumezzane, visto che fino a quel momento in trasferta avevano sempre vinto, ma cito anche la sconfitta contro l’Arconatese: affrontavamo una squadra il cui obiettivo era competere per la vittoria finale e, nonostante il 2-1 finale, siamo usciti a testa altissima dopo aver collezionato almeno sette o otto palle gol”.

Tornando sulle ultime partite, come ti spieghi il calo? Può forse esser stata la sconfitta per 4-0 contro l’Alcione a destabilizzarvi?
“Non credo ci sia stato un momento preciso: in questo girone è un attimo trovarsi dal paradiso all’inferno e viceversa. Il nostro obiettivo è semplice: mantenere la categoria. Ci sono però tante altre squadre costruite dichiaratamente per vincere ed è normale che abbiano meno cali ma, ad esempio, noi siamo a tre punti da un’Arconatese che ha speso tantissimo. Il girone è davvero equilibrato, fin troppo, ragion per cui bastano un paio di partite per volare altissimo o sprofondare”.

È il campionato che ti aspettavi?
“Avevo sempre individuato nel Lumezzane la squadra da battere e ne ho avuto la conferma affrontandoli, tant’è che dissi subito senza mezzi giri di parole che avrebbero vinto il campionato; c’è un divario clamoroso rispetto a tutte le altre visto che ognuna, chi più chi meno, ha i suoi punti deboli. È un girone strano e, per questo motivo, ancor più avvincente: puoi affrontare un Desenzano che in casa tiene quasi il passo del Lumezzane e fuori ha fatto appena quattro punti oppure una Real Calepina che è tra le difese migliori del campionato”.

Per concludere, l’augurio per il 2023 qual è?
“L’augurio calcistico è di raggiungere l’obiettivo di confermare la categoria; se poi saremo bravi nel crearci un margine per essere la mina vagante tanto meglio. Prima di tutto, però, dobbiamo stupire noi stessi, rinegoziando nuovi obiettivi insieme alla società che, come dimostrato alla cena di Natale, non ci fa mancare nulla gioendo con noi nei momenti di difficoltà e condividendo i periodi bui. Stupire e crescere, sono questi i nostri obiettivi che si raggiungono solo attraverso i risultati e misurandoti con i più forti”.

Matteo Carraro

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