La trasferta di Reggio Emilia rappresentava un piccolo ma importante primo bivio stagionale per la Pallacanestro Varese che, dopo due sconfitte consecutive e molto beffarde contro Brescia e Trento, cercava risposte e morale per continuare a vivere una stagione da protagonista.

Sul campo della UNAHOTELS queste risposte sono arrivate, con una vittoria contrassegnata da una costante sempre presente in questo inizio di stagione, ovvero il dominio, nel gioco e nel risultato, della quarta partita su quattro in questo campionato. Così com’era avvenuto contro Sassari e Trento e per 3/4 di gara anche con Brescia, i biancorossi hanno imposto il proprio ritmo ed il proprio spartito tattico anche sul parquet del PalaBigi, questa volta capitalizzando al massimo ogni giocata fino alla sirena dei 40′ e limando quegli errori che ne avevano pregiudicato il risultato nelle precedenti due uscite.

Un dominio che però, in queste prime partite stagionali biancorosse, ha un’altra costante netta e molto descrittiva del modo di giocare e d’intendere il basket della nuova Pallacanestro Varese, ovvero il numero di rimbalzi conquistati dai biancorossi. Nelle prime quattro partite giocate in campionato infatti i biancorossi hanno sempre perso in questa statistica: contro Sassari la OJM ne ha colti 36 contro i 44 dei sardi, con Brescia la forbice si è addirittura allargata, con i biancoblu che ne hanno presi 37 e Varese 27. Con Trento il trend non è cambiato,anzi, con Varese che si è fermata a quota 32 mentre la Dolomiti Energia è arrivata addirittura a quota 49 ed infine, nella partita con Reggio Emilia, Varese ha chiuso il match con 36 rimbalzi conquistati a fronte dei 40 della UNAHOTELS.

Dati che mostrano e raccontano una Pallacanestro Varese che ad oggi nel pitturato lascia qualcosa agli avversari, come fin dalla costruzione estiva della squadra si poteva immaginare, ma nonostante questo riesce a vincere e condurre il gioco, in maniera davvero sorprendente. La statistica nella statistica poi più interessante è un’altra. In queste prime partite infatti ne Owens, ne Caruso e nemmeno Reyes sono stati i migliori rimbalzisti dei biancorossi, con lo scettro che è passato di mano in mano rispettivamente tra Johnson, che ha chiuso il match con Sassari con 10 rimbalzi, Woldetensae, che ne ha colti 5 con Brescia e Markel Brown, miglior rimbalzista dei suoi sia contro Trento, dove ne ha presi 9 che contro Reggio Emilia, 7.

Una statistica che, più che far preoccupare per il fatto che i lunghi biancorossi non siano principi in questa classifica, con Owens che viagga ad una media di 5 e Caruso di 3, fa ragionare molto sulla direttiva tattica di coach Matt Brase ai suoi giocatori, con una richiesta continua ed imprescindibile di sacrificio e lotta sotto il ferro da parte di chiunque e non solo dei lunghi.

Un primo esempio stagionale di quella versatilità di squadra che tanto veniva decantata questa estate dalla società e poi dallo staff tecnico e che sta portando i suoi primi frutti, con un gruppo che non si ferma al mero proprio lavoro nel ruolo ma ricerca una totalità di gioco sempre più ampia e continua, che può davvero essere la chiave di volta stagionale della oJM.

Alessandro Burin

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