Una vittoria (3-1 sull’Alcione), una sconfitta (4-3 a Ciserano) e un pareggio (2-2 contro il Seregno). En plein di risultati per il Città di Varese nelle prime tre giornate del Girone B che hanno fruttato un bottino di quattro punti: c’è di peggio, per carità, ma anche di meglio e per una squadra “condannata” a vincere è doveroso alzare l’asticella fin da subito.

In tre partite non sono mancati né i risvolti positivi né le lacune cui mister Porro dovrà ben presto rimediare. Per quanto ogni sfida sia stata diversa dall’altra, i 270′ vissuti fin qui sono stati accomunati da due costanti: l’abilità in fase offensiva e, dall’altra parte, una difesa sempre perforata.

Il Varese ha dimostrato di saper segnare in ogni modo con attaccanti, centrocampisti e difensori risultando il miglior attacco del campionato in coppia con il Seregno a quota otto gol, sfruttando in particolar modo le palle inattive. Alla perla di Disabato direttamente da punizione contro la Virtus CiseranoBergamo (momentaneo 2-2) si aggiungono infatti anche la rete in mischia di Ferrario contro l’Alcione (dopo una battuta da destra di Disabato) e tre gol su sviluppo di calcio d’angolo: Mapelli, dopo Ciserano, si è ripetuto anche all’Ossola domenica scorsa e Piraccini lo ha emulato nella ripresa.

Dall’altra parte i sette gol al passivo condannano il Varese alla seconda peggior difesa del campionato (il Villa Valle ne ha subìti otto). La prima nota dolente (seppur ininfluente) si è registrata al debutto: sul 3-0 un’ingenuità di Mapelli ha regalato all’Alcione la possibilità di rendere meno amara la sconfitta. Ben più problematica la trasferta bergamasca: una difesa molle e disattenta è stata travolta per ben quattro volte dall’ondata rossoblù della Virtus. Domenica all’Ossola, invece, il pacchetto arretrato è tornato su standard medio-alti e il Varese si è dovuto arrendere alle due perle di Felleca e Diop.

Numeri che, a prescindere da come sono arrivati i gol, destano la preoccupazione dei tifosi che si augurano di invertire il trend fin dal prossimo impegno di mercoledì 28 settembre contro la Casatese (anche perché, da buoni italiani, si sa che a vincere è sempre la miglior difesa). La trasferta lecchese, tuttavia, esattamente come quella bergamasca, nasconderà non poche insidie e, in questo, emerge il leitmotiv del Girone B. All’annuncio dei gironi da parte della LND, infatti, in molti avevano sospirato di sollievo nel veder scongiurata l’eventualità di dover competere con Sanremese e Casale nel raggruppamento A. Nessuno, però, ha sottolineato a dovere la complessità del nuovo campionato che il Varese dovrà affrontare, dando quasi per scontata la vittoria finale.

Di sciuro mancano le piazze “storiche”, ma del prestigio di un match poco importa se la squadra avversaria risulta ben più compatta e quadrata di quanto ci si potesse aspettare. Il giro a vuoto di Ciserano, in qualche modo, è subito risultato propedeutico per capire un’importante lezione: partite facili non esistono e nel Girone B men che mai, visto che molte squadre si trasformano sul suolo casalingo. Se poi la si deve mettere sul piano del tifoso allora tutto diventa più semplice: il Varese è il Varese e deve vincere. Teoria che, purtroppo per i biancorossi, trascende la pratica visto che capitan Disabato e compagni si dovranno sudare ogni singolo successo.

La terza giornata, in particolare, ne è stata un’ulteriore dimostrazione: non esistono squadre materasso dato che le ultime della classe hanno fermato le prime e, in generale, ci sono stati parecchi risultati a sorpresa (tra cui le vittorie di Folgore Caratese e Villa Valle su Virtus CiseranoBergamo e Desenzano). Il risultato? Una classifica cortissima con undici squadre racchiuse in tre punti: proprio per questo il campionato sarà più bello, vivo e avvincente che mai con un’infinità di pretendenti alla vittoria finale. Il Città di Varese è avvisato.

Matteo Carraro

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