Finalmente si torna a parlare di campo in casa Openjobmetis Varese. Dopo l’ennesima settimana di stop causa covid in casa Pallacanestro Reggiana, che ha portato al rinvio del match previsto per sabato scorso, i biancorossi si preparano a scendere in campo per la doppia sfida nel giro di tre giorni contro Trento, con la prima palla a due domani sera alle ore 20:00 sul parquet del PalaTrento.

I ragazzi di coach Roijakkers hanno approfittato di questa settimana di lavoro per amalgamare sempre di più il gruppo, seppur ancora incompleto e lavorare su quei dettami tattici tanto cari al coach olandese: difesa, sudore, lavoro sulle gambe, intensità e forzature di palle perse agli avversari.

In questo contesto che sarebbe dovuto giovare ai biancorossi si è però inserito il caso Alessandro Gentile, con l’azzurro che ha rescisso consensualmente il contratto e attende solo di capire quale sarà la sua prossima collocazione in questa stagione, ma che non scenderà più in campo con la maglia numero 5 della Openjobemtis Varese.
Contestualmente Ferrero e compagni dovranno riuscire a sopperire alla mancanza di centimetri, muscoli e punti del campano contro una squadra, Trento, che fa dell’atletismo e delle grandi qualità balistiche la sua forza.

Inutile sottolineare quanto sarà importante l’apporto e la continuità che nei 40 minuti saprà dare la coppia Sorokas – Vene nel pitturato ma ad oggi, senza più Gentile in roster e ancora senza pivot, Roijakkers spera soprattutto che Caruso dia continuità agli ottimi segnali mostrati con Venezia e Reyes si mostri quel giocatore duttile e versatile che tutti hanno presentato.

Non a caso abbiamo citato l’ultimo arrivato, perché la forza di Trento parte in particolare dagli esterni, dalle qualità infinite di Bradford, Saunders e soprattutto Reynolds, senza dimenticare Mezzanotte e Flaccadori, in un pacchetto esterni tutta qualità, quantità e centimetri, contro cui Beane e De Nicolao dovranno lavorare alacremente, anche per dare respiro a Keene e portarlo ad essere decisivo in attacco.

L’osservato numero uno però in casa Dolomiti Energia rimane Jordan Caroline: ala di 201 cm, capace di essere pericoloso sia da lontano che nella lotta al ferro ed a rimbalzo. Fisicamente devastante, Caroline è poi affiancato da un Ladurner poco spettacolo ma molta concretezza, che con i suoi 207 è un vero e proprio colosso del pitturato trentino.

Non a casa i ragazzi di Lele Molin sono la terza squadra del campionato con 37.3 rimbalzi di media conquistati ed è qui che si giocherà molto del match, ovvero sulla capacità di Varese di cogliere più seconde palle possibili e correre in transizione veloce in contropiede, come fatto in maniera più che egregia contro Venezia.

Alessandro Burin

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