E’ stata una stagione vissuta decisamente sulle montagne russe questa appena conclusa per il Varano. Una partenza da favola con tanto di titolo di campione d’inverno, a cui erano seguito un inizio del girone di ritorno molto sottotono culminato con la sconfitta in casa per 3-2 contro il Torino Club che aveva portato alle dimissioni di mister Antonuccio. E proprio nel momento più critico, ecco che i rosanero vengono affidati ad un giovane 23enne che aveva fino ad allora 0 panchine all’attivo, Lorenzo Oldani. Una scelta all’apparenza quasi suicida, ma che in realtà si rivelerà pienamente azzeccata, perchè seppur inesperto, Oldani dimostra in breve tempo il suo attaccamento a questa società, ridando entusiasmo alla squadra e portandola fino a quel dolcissimo 22 maggio, quando proprio contro il Torino Club, è arrivata la vittoria dei play-off. E’ quindi proprio con lui che siamo andati a parlare, per raccontare l’euforia dei rosanero, oltre che per farci svelare i futuri progetti della società.

Partiamo dal vostro finale di stagione e dalla strepitosa vittoria ai play-off. Sono passate un paio di settimane ma l’euforia si sente ancora…
“Si ce l’abbiamo ancora bella in mente, il clima è quello in cui siamo ancora tutti super contenti. La storia di questa nuova società è alquanto giovane, tanto che questo alla fine a tutti gli effetti è stato il nostro primo anno completo. È stata quindi una sorpresa, ma allo stesso tempo un po’ c’era anche consapevolezza del nostro valore: sapevamo di essere bravi, di avere alle spalle un ottima società che non ci ha mai imposto la vittoria a tutti i costi”.

Qual è stata la vostra forza?
“Varano è una realtà molto familiare, c’è un gruppo che va dai giocatori, ai tifosi fino alla società che cammina sempre unito e nella stessa direzione, e la nostra marcia in più è stata questa. Sull’annata poi non si può dire nulla, abbiamo terminato il girone d’andata da campioni d’inverno, e nel ritorno, nonostante le mille difficoltà alla fine è emersa tutta la nostra determinazione”.

Ed a livello personale invece? Dopo diverso tempo al fianco di mister Antonuccio ti sei ritrovato tu in mano le chiavi della squadra…
“Confesso che all’inizio ero molto spaventato da questa cosa, a 23 anni non ho mai avuto esperienze di questo genere e mi sono trovato in questa situazione. Tuttavia andare a pescare un allenatore esterno alla nostra realtà a così poche settimane dal termine della stagione sarebbe stato probabilmente peggio che mettere uno senza esperienza. Ai ragazzi ho subito parlato chiaramente, loro le cose le sapevano e sono stati bravissimi a capire il momento e a rimettersi in carreggiata. Ed alla fine poi, nonostante il timore iniziale le cose sono andate più che bene”.


Ti vedremo anche l’anno prossimo sulla panchina rosanero?
“Nonostante l’esperienza mi sia piaciuta molto, no, non continuerò la mia avventura sulla panchina del Varano, ma resterò in società. Ruolo? Lo definiremo a breve”.

Ci sono già dei nomi per il tuo sostituto?
“La scelta in realtà è già stata presa, adesso dobbiamo solo metterci d’accordo su un paio di cose. Abbiamo sentito diversi mister, ed alla fine abbiamo puntato su un ragazzo di 40 anni, con parecchia esperienza, e nei prossimi giorni lo presenteremo alla squadra”.

Mentre sulla rosa ci saranno delle novità?
Qualche aggiunta ci sarà, anche se i nomi sono ancora da mettere nero su bianco. Ad ogni modo il grosso del gruppo rimarrà quello di quest’anno, ed infatti più di rinnovamento parlerei di integrazioni. Nei prossimi giorni, comunque, ci incontreremo e metteremo le carte in tavola”.

Per quanto riguarda la categoria invece, immagino siate più che trepidanti nel sapere se sarete ripescati in Seconda o meno…
“Mentalmente siamo già in Seconda, la nostra è una realtà a cui questo campionato manca da tantissimo, quindi dover rifare per un altro anno la Terza sarebbe l’infrangersi di un sogno, e non vogliamo nemmeno pensarci. Noi ci immaginiamo già in Seconda e ci stiamo muovendo già in queste senso. E naturalmente ci andiamo per viverla e per mantenere la categoria”.

Un ultimo pensiero infine per questo Varano?
“Come ho detto, la realtà di Varano è alquanto piccola: è un gruppo di amici che ha messo insieme una società per dare qualcosa al paese, a cui se gli togli il calcio ha ben poco. La voglia era quella di fare un punto di incontro per giovani per divertirsi e farlo in modo sano, facendo sport. Permettimi infine di fare un grandissimo applauso alla nostra tifoseria, perché davvero sono stati una costante spinta per tutta la stagione, e penso che nemmeno in categorie superiori ci sia il calore che i nostri tifosi sanno dare”.

Francesco Vasco

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