Decisivo, concreto, insaziabile di gol: Thomas Pedrabissi ha vissuto una stagione fuori dall’ordinario con la sua Sestese, che con l’1-1 casalingo di domenica contro il Pavia ha strappato definitivamente il biglietto per i playoff. I numeri dell’attaccante classe 1995 parlano da sé: delle cinquantun reti messe a segno dalla squadra, ben venti portano la sua firma. Da uomo d’area o da distanza esagerata, su ribattute o con colpi da manuale, sono tanti gli avversari castigati dal capocannoniere del girone. Tra pochi giorni, lui e i suoi compagni saranno impegnati in trasferta nel primo turno della fase a eliminazione diretta, contro la terza classificata Vogherese.

Quella di domenica era una partita in cui vi giocavate tutto. Com’è stata e come l’avete vissuta, visto che la qualificazione ai playoff dipendeva anche dal risultato di Castano Primo?
“È stata una partita tosta perché il Pavia, nonostante la classifica, è una buona squadra e ci ha messo in difficoltà, soprattutto nella prima parte, andando anche in vantaggio; poi noi abbiamo ripreso a fare il nostro gioco e siamo riusciti a pareggiarla. Non sapevamo esattamente cosa stesse succedendo a Castano, quindi appena siamo usciti dal campo abbiamo preso il telefono per andare a guardare il risultato; una volta finita anche là, eravamo molto contenti per aver raggiunto i playoff, che sono l’obiettivo che ci eravamo prefissati a inizio stagione”.

La Vogherese è un avversario che tra andata e ritorno vi ha messo alla prova: 0-2 da loro e 1-1 in casa con un tuo gol. Il fatto di non essere riusciti ancora a vincere vi farà partire con la consapevolezza di aver bisogno di una grande prestazione?
“Delle prime cinque/sei squadre, non abbiamo vinto solo contro Verbano, Varesina e appunto Vogherese. C’è sicuramente uno stimolo in più perché sono una squadra forte, e questo lo abbiamo visto sia in trasferta all’andata, sia al ritorno da noi. Sarà una partita difficile, da dentro o fuori, in cui tutto può succedere. Loro hanno a disposizione due risultati su tre, ma noi non vediamo l’ora di andare a giocarcela: sappiamo che possiamo fare molto, poi come andrà, andrà”.

Questo è stato il tuo anno più prolifico. Ti aspettavi di arrivare addirittura a venti gol?
“Sinceramente no, non mi aspettavo di farne così tanti, ma più entravano, meglio era. A livello personale sono molto contento e soddisfatto; adesso, però, è importante mettere da parte i risultati individuali e cercare di dare tutto per la squadra e per la società, che ci ha permesso di affrontare la stagione nel migliore dei modi e di arrivare fino a questo traguardo dei playoff”.

Delle reti messe a segno, ce n’è qualcuna che ti è rimasta particolarmente nel cuore?
“C’è stato qualche bel gol, come la punizione col Verbano all’andata e il tiro al novantacinquesimo al ritorno, oppure il gol del ritorno con la Vogherese o quello dell’1-0 col Varzi all’andata. È difficile sceglierne uno tra questi quattro; diciamo che quelli che hanno portato punti sono i più importanti e hanno dato ancora più soddisfazione”.

C’è stata qualche partita che a livello di prestazione o carattere ha significato più delle altre per la squadra?
“Penso che ce ne siano state diverse. Con la Varesina, che poi ha vinto il campionato, ci siamo sempre giocati le nostre carte: tra andata e ritorno non abbiamo mai perso e in Coppa li abbiamo eliminati. Anche contro il Varzi sono state due buone prove di forza, soprattutto al ritorno, che è stata una grande partita, sebbene finita 0-0. Ce ne sono tante altre, ma queste secondo me sono quelle più importanti, che ci hanno dato qualcosa in più”.

La tua concretezza, il lavoro di sacrificio di Selpa, l’esplosività di Colombo, la freschezza di Dellavedova… Possiamo dire che questa eterogeneità e complementarietà sia il punto di forza del vostro reparto offensivo?
“È vero, ognuno ha sfruttato al meglio le sue caratteristiche: io sono stato quello che ha finalizzato di più, Esteban (Selpa, ndr) lavora tanto per far salire la squadra, Ale (Colombo, ndr) è il più estroso e riesce a saltare l’uomo creando superiorità numerica, ma come gli dico sempre, può fare ancora meglio e arrivare a giocare in categorie superiori. C’è da dire che se davanti abbiamo fatto bene è anche grazie alla compattezza e alla solidità della squadra: il lavoro della difesa e del centrocampo e la fiducia che si è creata tra tutti noi sono stati fondamentali per far emergere le nostre qualità”.

Alla luce di tutto ciò, come valuti la vostra stagione? E di cosa avrete più bisogno per farla durare il più possibile?
“Abbiamo fatto bene, ma avremmo potuto fare ancora meglio, perché nel momento cruciale siamo arrivati un po’ corti, con qualche diffida e infortunio. Tutto sommato, però, siamo molto soddisfatti: non dimentichiamo che siamo anche riusciti ad arrivare fino alle semifinali di Coppa, quindi è stata una gran bella stagione e vogliamo chiuderla nel migliore dei modi. Adesso arriva il bello e il difficile e siamo concentrati su domenica. Avremo bisogno di tutto: fame, voglia, determinazione, forza, attenzione. Se porteremo in campo tutte queste variabili, potremo provare ad andare avanti”.

Silvia Alabardi

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