Ritrovarsi alla fine del girone d’andata a 6 passi dal sogno. Dopo l’iniziale salto a due della stagione i roboanti proclami estivi del presidente legnanese Marco Tajana – “corriamo per i primi due posti e, perchè no, anche per i playoff per la Serie A2”  – i Knights hanno fatto i conti con elementi che attengono ad una realtà ben diversa. Primo fra tutti quello che, giornata dopo giornata, si sta srotolando sul parquet un campionato durissimo, molto competitivo nel quale sono numerose le squadre attrezzate e ambiziose. Poi, in seconda battuta, la consistenza di una squadra che per molteplici motivi ha offerto un rendimento sotto le attese.

Quali motivi? Tanto per cominciare gli infortuni che, è vero, nell’arco di una stagione affliggono più o meno tutte le squadre, ma nel caso di Legnano Basket hanno avuto forte incidenza poichè hanno colpito quasi tutta la rosa legnanese ma in particolare, Saverio Mazzantini. L’ex-Piombino, protagonista di un avvio di stagione brillantissimo (miglior marcatore dei Knights in Super Coppa a più di 15 punti di media), si è ben presto messo in luce come giocatore-chiave, quindi imprescindibile per il buon funzionamento dei meccanismi legnanesi sui due lati del campo grazie alle sue capacità tecniche – è l’unico giocatore di perimetro in grado di andare sempre al ferro -, e alla sua notevole duttilità tattica.

Con l’uscita di scena di Mazzantini – ha giocato 8 partite su 13 e comunque tiene il campo solo per 14 minuti a partita, decisamente troppi pochi -, Legnano si è trovata, forse un po’ a sorpresa, fragile e corta nelle rotazioni. Poi, oltre a “Mazza” Legnano ha pagato, e paga tuttora, le cattive condizioni fisiche di Sacchettini e Marino, altri elementi insostituibili, e Terenzi, che nel quintetto dei Knights ricopre il ruolo di tiratore scelto.

Poi gli infortuni, lo sanno tutti, significano anche allenamenti a ranghi ridotti; impossibilità di sviluppare adeguati programma tecnici e tattici e, in ultima analisi, anche pronunciati disagi sotto il profilo fisico e atletico.   

Altro capitolo riguarda le “zone grigie” di un organico che rispetto alle concorrenti a pieno regime gira a 8 giocatori, mentre le avversarie – Pallacanestro Livorno, Vigevano, Libertas Livorno -, hanno almeno uno, se non due cambi di qualità in più.

Infine, last but not least, la scelta rivelatasi sbagliata per stessa ammissione dei dirigenti legnanesi, di Gianmarco Drocker nel ruolo di playmaker vice-Tommy Marino. Il giocatore ex Pielle Livorno, comunque un giovane classe 2001, quindi ancora Under, è certamente un talento che ha punti nelle mani – 10 in 26 minuti di gioco, col 63% da 2, 30% da 3 e 91% ai liberi -, ma non è un regista. O, almeno, non lo è nel senso tradizionale del termine, ovvero del giocatore che si mette al servizio dei compagni ed è capace di pensare per quattro. E’, piuttosto, una classica “combo-guard” prestata al ruolo di costruttore di gioco, con relativa propensione al gioco corale, solo 2.2 assist per gara, e letture di tempi e delle situazioni ampiamente migliorabili. Di fatto, Legnano gioca nettamente meglio in termini di ritmo e coinvolgimento collettivo quando sul parquet c’è Tommy Marino che, pur bravo, viaggia verso i 37 anni che compirà a febbraio 2023 e non può, e non deve, essere spremuto.

Insomma: nella sceneggiatura legnanese, in ottica rincorsa alle primissime posizioni, c’è qualcosa di sistemare. Ma in fretta perchè le due formazioni labroniche e Vigevano, che hanno girato l’andata con un ottimo 11 vinte e 2 perse, corrono spedite e al momento sembrano più solide e continue nel rendimento.

TOP

I numeri incoronano Sacchettini, ma la nostra scelta ricade su Giacomo “Jack” perchè al di là delle cifre – 10 punti, 6 rimbalzi e 2 assist per gara – “Jack” offre l’impressione di essere, insieme al miglior Mazzantini che prima o poi arriverà, l’elemento in grado di equilibrare i Knights in tutte le circostanze tattiche. Accanto all’ex-Treviso aggiungiamo subito Juan Marcos Casini, anzi, l’eterno Marcos, che prossimo ai 43 anni, è di gran lunga il miglior tiratore dei Knights – 52% da 2, 46% da 3, 94% ai liberi, 9.2 punti -, ed è quello che, insieme a Tommy Marino, infonde sicurezza a tutto il gruppo Knights nei momenti di difficoltà.

FLOP

Per tutto quello che si diceva prima, per le elevatissime aspettative nutrite nei suoi confronti e, ancora, per l’importante investimento economico (Drocker, dicono da Legnano, “costicchia” un bel po’), non può che essere Gianmarco Drocker ma, c’è sempre un ma, c’è sempre un dubbio. Nel caso di Drock giocheranno comunque a suo favore l’esperienza che crescerà gara dopo gara, la conoscenza di ambiente e compagni e, probabilmente l’arrivo di un “purissimo” cambio del play del quale si vocifera da tempo.

Allora Drocker potrebbe evoluire nel suo ruolo d’elezione garantendo ai Knights quella spinta e quel cambio di passo che spingerebbero Legnano verso il vertice della classifica. Certo, non sarà facile avvicinarsi al terzetto di testa ma in termini di scontri diretti il girone di ritorno, calendario alla mano, per i Knights è assolutamente invitante: Libertas, Vigevano, Piombino e Omegna in casa, solo Pielle in trasferta. Come dire: si può fare. Ma soprattutto i Knights dovranno crederci.

Massimo Turconi

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