Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per tutta Scafati. E’ così che si possono riassumere questi giorni di attesa che precedono l’inizio delle Finals del tabellone argento della LNP, Serie A2 di basket, che vedranno frapporsi la Givova Scafati e la Pallacanestro Cantù.

In palio un posto nell’olimpo della pallacanestro nostrano, la Serie A1, che per Cantù sarebbe un pronto ritorno, mentre per Scafati il sogno di tutto un popolo, quello gialloblu, di cui fa parte come giocatore da quest’anno il varesino Matteo Parravicini.

Lo abbiamo contattato per sentire le sue emozioni a poche ore da Gara 1, la prime delle 5 in programma nella serie, sabato, per una finale diversa dalle altre, perché giocata contro i “nemici” sportivi storici di sempre, di quando da bambino tifoso biancorosso segnava la data del derby sul calendario e l’attendeva ancor più del Natale.

Come arriva lei e tutta la squadra a queste finali?
“Devo dire bene. A livello personale si sta per concludere un anno che non è stato semplice per me, soprattutto all’inizio, ma che poi mi ha e mi sta regalando grandissime soddisfazioni. Ho dovuto adattarmi ad un basket nuovo, di alto livello, in un contesto diverso dopo tanti anni a Bergamo. Alla fine però penso di essere cresciuto ed aver dato il mio importante contributo alla causa. Se per me delle difficoltà ci sono state, la squadra ne ha vissute molte meno, abbiamo fatto un ottimo campionato ed ora siamo arrivati sul più bello e non vogliamo fallire. Abbiamo fatto un percorso netto e siamo sempre stati tranquilli che saremmo arrivati in finale, nonostante ad esempio con Piacenza siamo arrivati fino a Gara 5. La convinzione di poter fare bene è cresciuta partita dopo partita già in regular season e ancor di più nei playoff”.

Come ci arriva invece Cantù a queste finali secondo lei?
“Penso che Cantù arrivi con le nostre stesse motivazioni e desiderio di vincere. Loro, così come noi, hanno sempre avuto come obiettivo la promozione. Forse potrebbero essere un po’ più intimoriti dal fatto di dover giocare le prime due gare della serie a casa nostra, dove non hanno mai vinto quest’anno e dove il calore del pubblico sarà fortissimo. Saranno consapevoli che vincere da noi non sarà facile ma siamo tutte e due due squadre che devono e vogliono vincere”.

Lei personalmente, da varesino, non poteva sperare in un avversario migliore per realizzare il sogno di conquistare la promozione in Serie A1. Vive queste gare un po’ come un derby?
“Assolutamente sì, questo è innegabile. Non sai quanti mi hanno scritto tra ieri ed oggi tra i miei amici per questa sfida che ha un sapore speciale. Pensare di giocarsi un obiettivo così grande contro Cantù, da ragazzo che è cresciuto andando al palazzetto di Varese per vedere i derby con loro e che aspettava il calendario della stagione per segnare in rosso la data del derby queste sfide sono qualcosa di davvero particolare. Il sogno è sempre stato giocare il derby contro Cantù e per certi versi, personalmente, questo lo sarà, ancor di più pensando poi alle sfide di Desio, che saranno sicuramente molto toste”.

La stuzzica sfidare un grande play del nostro basket come Luca Vitali uno contro uno?
“Lui è sicuramente un giocatore che negli anni è sempre stato ai vertici come play nel ruolo nel nostro basket. Sarà sicuramente un’esperienza formante e interessante da affrontare e non vedo l’ora di poterla vivere”.

Essere arrivati fino a gara 5 contro Piacenza vi ha tolto più energie ho vi ha dato quella spinta in più ancora una volta per tentare l’impresa?
“Dopo il 2-0 abbiamo pensato di poter vincere facile la serie e questo lo abbiamo pagato nelle sfide esterne contro di loro. Penso però che il fatto di essere riusciti ancora una volta a dimostrare di essere più forti, nonostante fossimo sul 2-2 e la posta in palio altissima, ci abbia dato e ci dia ancora maggior consapevolezza dei nostri mezzi in vista delle finali. Sicuramente Cantù sarà più fresca di noi, ma allo stesso tempo noi possiamo contare su un entusiasmo, una fame ed una voglia unici. Queste sono qualità che ci trasmette la nostra gente che ogni giorno ci sta facendo capire per strada, al bar, in palestra, ovunque, che per loro questo è un sogno e che vogliono realizzarlo. Noi ce la metteremo tutta per regalargli questa gioia. Non sarà semplice ma cercheremo di farlo con tutte le nostre forze”.

Alessandro Burin

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