L’infortunio, il lungo stop, la voglia di ritornare in campo e finalmente la gioia del gol. Sembra la sceneggiatura di un film a lieto fine, ed invece è la storia più che reale di Mattia Furchi, difensore del Ponte Tresa, che dopo un calvario lunghissimo ha finalmente trovato la luce in fondo al tunnel in questa stagione.

“Torno da un infortunio al crociato anteriore, arrivato, tra l’altro, dopo che nel 2018 mi ero fratturato tibia e perone – esordisce Furchi – Non è stato un periodo facile e confesso che il pensiero di mollare c’è stato. Alla fine, però, un po’ il mister e un po’ il presidente mi hanno aiutato a superare le difficoltà, specialmente mentali, che questi infortuni avevano portato. Ho quindi iniziato ad allenarmi, tra fisioterapia, massaggi e allenamenti personalizzati, con lo scopo di riuscire a fare finalmente questa stagione dopo quasi 3 anni di stop”.

Un calvario lunghissimo, domenica la gioia più bella del ritorno al gol. Che sensazione è stata?
“Segnare a Ponte Tresa, nel mio paese davanti ai nostri tifosi, alla mia famiglia… mi sento ancora felice come un bambino! Poi per me che sono un difensore non è che capita così spesso di trovare il gol, per cui è stato un momento liberatorio, da brividi sulla pelle. Vedere la squadra e i compagni, che sanno quello che ho passato, festeggiare con me mi ha regalato un momento veramente indimenticabile”.

In breve tempo sei tornato un pilastro della difesa del Ponte Tresa, com’è stato il ritorno in campo dopo tutto quello che hai passato?
“È stato faticoso, ma arrivavo già preparato perché sapevo che questa stagione la società aveva ambizioni alte. Ho lavorato da solo già da questa estate, sapevo di poter fare la differenza e di poter portare la mia esperienza e la mia motivazione alla squadra. A livello difensivo sono sempre stato abbastanza decente, ovviamente i piedi non sono educati, ma la voglia che ci metto non è mai mancata e si sta vedendo”.

In queste prime giornate avete giocato con una difesa a 3 un po’ insolita da vedere in Terza. Come ti stai trovando?
“Quando l’abbiamo messa in pratica nella prima partita ero un po’ fuori asse, facevo fatica a capire come il mister voleva che giocassimo. Di solito giocavo da terzino per cui ero abituato a muovermi diversamente, non è servito molto tuttavia per trovare i meccanismi giusti. È un sistema che concede l’uno contro uno a noi difensori, ma lo accettiamo sapendo che possiamo reggere il confronto. In più sai che comunque c’è sempre un compagno pronto ad una copertura in caso di errore, per cui questo ti dà una notevole forza”.

Parlando di compagni di reparto, insieme a te sta giocando Luca Benedetto che alla sua prima stagione in Prima squadra si sta destreggiando molto bene. Da “veterano” come lo vedi?
“Lo vedo molto bene. Ci conoscevamo già perché avevamo giocato insieme ad un torneo estivo, e fin da subito ci siamo trovati bene. Lui è forse un po’ più impulsivo di me, mentre io sono un po’ più pacifico in campo. Anche se più giovane, comunque, riesco ad apprendere cose nuove anche da lui. Poi domenica abbiamo segnato entrambi per cui direi che di intesa ce n’è”.

A livello di squadra state macinando punti su punti, come vi sentite da primi della classe?
“Ci sentiamo bene, ma allo stesso tempo ci sentiamo anche sotto pressione. Il passo falso può essere sempre dietro l’angolo perché è un campionato difficile in cui nessuno regala niente. Se pecchiamo di arroganza e non entriamo con la testa giusta rischiamo di fare un passo falso che ci può costare caro, specialmente perché quelle dietro di noi corrono ed il campionato non è tanto lungo”.

A proposito di squadre che corrono, dopo metà girone d’andata ti sei già fatto un’idea delle vostre possibili rivali?
“Per quelle che abbiamo affrontato, la squadra che potrebbe darci più fastidio è l’Angerese, perché ha un bel gioco e giocatori di qualità. Anche il Gazzada sarà lì a giocarsela, sono una squadra molto fisica e aggressiva. Le altre poi non mi preoccupano molto, vedendo i risultati sono un po’ più indietro rispetto a noi; come ho detto però, ogni partita è a sé e può succedere di tutto. In più, essendo noi primi in classifica, si sa che le altre squadre giocheranno sempre alla morte contro di te, per cui non sarà per niente semplice”.

Chiudendo, questa domenica si riposerà, e poi tornerete in campo contro il Biandronno. Una partita ostica, come l’affronterete?
“Abbiamo la fortuna di affrontarli in casa, dove non abbiamo mai sbagliato. Ora non voglio tirarcela, però con il nostro pubblico abbiamo una marcia in più. Speriamo di recuperare tutti gli acciaccati per presentarci al completo, poi daremo sempre il massimo come abbiamo fatto”.

Francesco Vasco

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