
Una costante delle partite del Città di Varese è la presenza dei C.U.V. (Combat Ultras Varese) che, attraverso cori e grida, non fanno mai mancare il proprio sostegno alla squadra (e quando serve anche qualche strigliata). Basta assistere alle partite dei biancorossi, poi, per rendersi conto di un’altra costante: il coro “Dede sempre con noi“.
Quattro anni fa, Daniele Belardinelli, per tutti “Dede”, capo varesino dei Blood and Honour (da sempre gemellati con la tifoseria interista), era rimasto vittima degli scontri a Milano prima della sfida tra Inter e Napoli del 26 dicembre 2018. Le indagini degli inquirenti hanno portato ad individuare l’ultrà napoletano Fabio Manduca come responsabile, condannandolo a quattro anni di reclusione.

Troppo poco per i C.U.V. che, da quattro anni ormai, pretendono giustizia per “Dede” e lo ricordano ad ogni partita. Ieri sera, a quattro anni esatti da quella serata di tafferugli, gli ultrà varesini si sono riuniti per andare a Milano, incontrarsi con gli ultrà interisti, e ricordare Belardinelli con cori, fumogeni e lo striscione: “Dede infinito esempio di mentalità, per sempre nel cuore dei fratelli ultrà“.
Ben visibili, a Varese, al Franco Ossola, altri due striscioni. Il primo recita: “Il tuo ricordo è la nostra forza: DEDE VIVE“, mentre il secondo, realizzato dagli Arditi, (gli ultrà della Pallacanestro Varese) replica: “Il tuo ricordo è sempre vivo, CIAO DEDE“. A quattro anni di distanza da quel 26 dicembre 2018, gli ultrà varesini non hanno dimenticato il loro “capitano” e non perdono occasione per ribadirlo.
TC
Si si, ora è un eroe. Normale, cioè questo è uscito di casa con un coltello in tasca per far del male non per andare alla festa del pesce, e visto che ci ha lasciato le penne è un EROE.
Se succedeva il contrario?
Inter e Varese… Ma per favore va.
Fate pietà.