Il successo del BasketBall Gallarate nell’ultima giornata di Serie B Old Wild West contro la corazzata Vigevano porta in tutto e per tutto la firma di Federico Passerini.

27 punti e 6 rimbalzi per l’esterno biancoblu, che hanno guidato i suoi compagni ad un blitz clamoroso dopo il tonfo di sole 72 ore prima contro Varese BasketBall. Due punti che portano stabilmente Gallarate nella metà alta di classifica del campionato e che chiudono una settimana dir poco particolare per il “Passero“.

Federico, esiste un film che si chiama “Una settimana da Dio”, lei invece ha vissuto una settimana da ex.. Com’è andata?
“E’ iniziata malissimo e non poteva concludersi meglio di così. Mercoledì scorso abbiamo buttato via una grossa occasione e se ci pensiamo tutt’ora, siamo veramente tutti arrabbiati. A maggior ragione questo sentimento di rabbia e frustazione si amplifica guardando alla prestazione che abbiamo messo in campo sabato e alla possibile classifica che, con due punti buttati via, ci avrebbero proiettato al sesto posto al pari di Legnano e Omegna. Abbiamo buttato via un’occasione ma questo ci serva da lezione per capire che il cammino è ancora lungo e in campionato possiamo fare ottime cose”.

Cos’è scattato nella squadra dopo la sconfitta con Varese BasketBall?
“Sicuramente una sconfitta così brutta ti lascia qualcosa dentro. Ti fa venire voglia di dimostrare di non essere quello che hai fatto vedere in campo, in questo caso mercoledì scorso. Ti fa scattare quel qualcosa che ti fa buttare su un pallone vacante, che ti fa lottare a rimbalzo, che non ti fa mollare in difesa, che ti porta ad aiutare i compagni fino alla fine. Al di là delle dichiarazioni giuste e forti che ha fatto il nostro Presidente, quella di sabato è stata una reazione che sarebbe scaturita anche da sola. Ripeto, questa settimana, nel bene e nel male, ci deve servire da lezione”.

Da ex Robur Et Fides e Vigevano, quale delle due gare ha sentito di più?
“Sicuramente Vigevano. Al di là che in Robur ho giocato solo un anno mentre a Vigevano due, ciò che più fa la differenze è quello che ti lascia una piazza come Vigevano. Io ho fatto tutta la settimana antecedente la partita con loro a ricevere messaggi dei tifosi ogni due per tre. A Vigevano ho fatto due anni molto belli, sono legato a quella piazza e città, vado a vedere ancora le loro partite, ho un legame forte con ex compagni, dirigenti e tifosi e li porto nel cuore”.

Quanta soddisfazione le dà vedere che in queste due realtà dov’è stato, ancora oggi da avversario riceve attestati di stima ogni volta che le incontra?
“Tantissimo. Penso che non ci sia cosa più gratificante che vedersi riconoscere questo affetto, perché vuol dire che quando sei stato lì a giocare hai lasciato qualcosa dentro le persone. E’ diverso dal rapporto che puoi avere con i compagni di squadra, con i quali condividi tanti momenti. Con i tifosi è proprio un patto che si sviluppa nel tempo e sentire sabato i cori nel pre e post partita da parte loro nei miei confronti è stato bellissimo. Mi ha fatto capire che sono riuscito a trasmettere quello che per me è il vero significato del basket”.

Passando al campo, sabato ha messo in campo una prestazione da urlo con 27 punti e 6 rimbalzi. Se l’aspettava di riuscire a performare così?
“Quando vai in campo cerchi sempre di fare il massimo, poi ci sono serate in cui la palla entra un po’ di più e questo aiuta. Sabato mi sono sentito in dovere di prendere qualche responsabilità in più soprattutto dopo la brutta prestazione con Varese, essendo uno dei senior di questa squadra. Mi sono preso qualche tiro che magari di solito non prendo e i compagni mi hanno aiutato ad entrare in fiducia. Nel quarto quarto la rimonta è partita dalle giocate di Antonelli, Filippi e Hidalgo che, con i loro tagli, sono riusciti ad andare ad occupare l’area e far canestri che non stavamo trovando. Di conseguenza, chiudendo l’area si apre lo spazio per il tiro da fuori dove io e De Bettin abbiamo colpito. E’ un lavoro di squadra nel quale ogni giocata del compagno diventa fondamntale per tutti gli altri”.

Quasi al giro di boa del campionato come valuta la stagione del BBG finora?
“Il campionato si è dimostrato finora alla portata di tutti, nel senso che se scendi in campo concentrato e determinato puoi strappare grandi vittorie così come, all’opposto, se giochi con poca concentrazione e voglia rischi di fare delle grosse figuracce. Noi siamo la prova di questo, perché abbiamo fatto ottime prestazioni con Sangiorgio, Vigevano, Libertas Livorno in casa pur perdendo e allo stesso tempo, abbiamo dimostrato che se prendi sotto gamba una partita puoi fare brutte figure come la sconfitta di Varese o quella in casa contro Pavia, nonostante gli infortuni di quel match che non devono essere una scusante. Se devo darci un voto direi un 7 pieno. Se mi avessero detto ad inizio stagione che avremmo avuto 12 punti dopo 11 giornate avrei messo la firma con il sangue. Dobbiamo continuare così, sapendo che abbiamo tutte le carte in regola per toglierci delle belle soddisfazioni”.

E la sua?
“Sono soddisfatto di quanto sto facendo. L’anno scorso ho scelto di scendere di categoria per motivi di lavoro ma sapevo di poterci stare in B. Sono tornato in questa categoria con un ruolo diverso rispetto a quello che avevo prima, dove con ambizioni diverse era differente anche il mio ruolo. Ritengo di stare facendo un’ottima stagione, poi bisogna chiedere conferma al coach (ride, ndr), però spero di continuare così, perché secondo me con i compagni stiamo trovando degli equilibri molto buoni”.

Sabato arriva il derby contro Legnano, che partita si aspetta e dove la può vincere Gallarate?
“Sabato sarà un’altra partita durissima. Loro non vengono da un bel periodo e sanno che se vogliono stare tra le prime quattro del giorne devono dimostrare molto più di quanto fatto finora. Con Vigevano il campo ha parlato e ha detto che se noi giochiamo come sappiamo un altro sgambetto possiamo farlo, dovremo tenere l’intensità alta per 40 minuti perchè loro hanno rotazioni ampie. Se riusciremo a tenere difensivamente come fatto sabato, poi gli ultimi minuti mai dire mai”.

Alessandro Burin
Foto IG BasketBall Gallarate

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