La sconfitta fa male? Certamente. Brucia? Dannazione sì. Detto fuori dai denti, esordire alla Acinque Ice Arena con una vittoria sarebbe stato meglio. E grazie tante. Archiviata la retorica, però, dopo la sconfitta dell’HCMV Varese Hockey contro gli Icebears Dobbiaco non bisogna fare drammi: il risultato sul ghiaccio dice 6-4 per gli altoatesini, ma in qualche modo i Mastini hanno comunque vinto perché dopo oltre due anni e mezzo il giallonero è tornato là dove dovrebbe sempre stare, a Varese. Con tutto ciò che ne consegue.

Tra qualche lieve disagio legato alla chiusura delle strade per la Gran Fondo e alla decisione di posticipare l’apertura dei cancelli dalle 17.30 alle 18.00, non è certo passata inosservata la marea giallonera che si è accalcata davanti all’ingresso. Man mano che ci si avvicinava al momento dell’ingaggio si poteva percepire con mano la tensione salire sempre più: chiacchiere, grida, cori, risate e tanto altro. Il che vuol dire solo una cosa: Varese aveva una voglia matta di hockey. E così, quasi 900 persone si sono presentate al debutto casalingo stagionale per una serata che, a scapito del risultato, è stata una festa per la città intera. La prima di tante altre.

Poi, chiaramente, si arriva al match; e sappiamo com’è andata. Non uno, ma due piedi saldamente per terra. Lo scottante uno-due subìto da Bressanone e Dobbiaco ha subito riportato alla realtà chi sognava troppo in grande. Per quanto la squadra costruita da Matteo Malfatti sia forte e coach Devèze non abbia bisogno di presentazioni, c’è da lavorare su tutti i fronti. Giocare aiuta a crescere e i Mastini sono senz’altro migliorati dal punto di vista fisico (nel terzo periodo i gialloneri erano decisamente più pimpanti rispetto ad una settimana fa) e la mole di azioni prodotte è sensibilmente aumentata: dai 20 tiri messi a referto a Bressanone, i gialloneri hanno concluso verso la gabbia di Burzacca per 49 volte. Questo dato, di riflesso, apre però ad una problematica: su 69 tiri in due partite il disco è entrato in gabbia 7 volte mentre, tanto per fare un esempio, Caldaro (di cui parleremo a breve) ha segnato 15 volte su 57 tentativi. Cinismo: un aspetto che fa sempre la differenza.

A livello difensivo si è invece registrato un sostanziale equilibrio tra i due match vissuti fin qui: 31 conclusioni concesse a Bressanone, 32 a Dobbiaco (che le ha capitalizzate al meglio). Il “problema” della sfida di sabato scorso è stata la mancata capacità di gestire la tensione nervosa lungo tutti i 60′ di gioco. Ovviamente il ritorno a Varese comportava una non indifferente dose di pressione che, in alcuni casi, si è rivelata travolgente. Il riferimento è alle penalità: dai 10′ accumulati a Bressanone, si è triplicato ai 29′ di sabato scorso. Infrazioni ingenue che hanno avuto più che altro una ricaduta sul fronte offensivo: i Mastini hanno gestito al meglio i tanti, troppi, penality killing (Dobbiaco ha segnato solo una volta in power play), ma l’uomo in meno ha impedito ai gialloneri di attaccare con continuità. Non si avrà mai la controprova, ma senza alcune penalità (gratuite) il match sarebbe stato ben diverso.

Dall’altra parte, invece, gli Icebears hanno fatto della tranquillità la loro forza. A differenza dei padroni di casa i biancorossi non avevano alcun tipo di pressione e i due uomini più attesi, Majul e Capannelli, hanno rispettato il pronostico: due gol e due assist a testa per l’ex Como e l’ex giallonero. Quest’ultimo, sigillando il match con il definitivo 6-4, ha ecceduto nell’esultanza provocando curva e avversari, dando il via al rissone finale (giusto per battezzare la Acinque Ice Arena come si deve). Dobbiaco centra così il secondo successo consecutivo e vola in vetta in compagnia di Caldaro. I Lucci, alla 2^ giornata di IHL, si confermano la squadra da battere: 6-0 a Bressanone, 15 goal segnati e solo uno concesso. Uno schiacciasassi.

Dopo la vittoria all’overtime contro Pergine, i Pirati di Appiano addomesticano i Bulldogs superando Valpellice 6-3 per salire a quota 5 punti. Le Linci, in compenso, si riscattano con un secco 4-0 rifilato ad Alleghe e si portano al quarto posto a 4 punti insieme al Valdifiemme che centra la prima vittoria stagionale vincendo 6-3 contro Como. A zero, dunque, restano i lariani in compagnia di Alleghe e dei Mastini.

Tornando, in conclusione, ai gialloneri (spazio ancora ad un po’ di sana retorica) possiamo ribadire che una sconfitta fa sempre male ma, in un campionato in cui le prime otto su dieci vanno ai playoff, se proprio bisogna perdere tanto vale farlo ora. Anzi, paradossalmente è quasi meglio perdere ora per evitare di adagiarsi sugli allori e rimanere sempre e costantemente sul pezzo. Arriveranno le partite in cui il risultato conterà davvero e ogni disco peserà come un macigno; sarà allora che dovrà emergere il vero spirito Mastino.

Matteo Carraro

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