Tornare in campo a distanza di quasi due anni, accettare una sfida difficilissima e fare di tutto per vincerla: Tristano Giacopinelli ha detto sì alla Jeraghese. La squadra di mister Baratelli, fanalino di coda del girone A di prima categoria, ha una mission impossible ovvero agganciarsi al treno playout per poi provare a tenersi stretta la categoria in un vis a vis da dentro o fuori. E per farlo ha scelto di affidarsi ad un attaccante classe ’98 che questo campionato lo conosce piuttosto bene. Vuoi per l’esperienza con il Cantello Belfortese, vuoi per quella iniziata e mai esplosa con il Bosto, dove un infortunio al malleolo gli aveva pregiudicato il cammino, poi comunque interrotto dalla seconda ondata covid. Idee chiare e grande determinazione potrebbero invece essere gli elementi chiave del 2022 targato Giacopinelli.

Cosa ti ha spinto ad accettare l’offerta della Jeraghese?
Sia la società che il mister chiedevano di me, mi hanno cercato e voluto e questo mi ha fatto molto piacere in primis poi ho adocchiato la classifica ed è lampante il momento di difficoltà che sta attraversando la squadra così mi sono detto “Ok sono in difficoltà? Perfetto, voglio andare lì e far di tutto per aiutarli a raggiungere l’obbiettivo salvezza“.

Ha fatto qualche allenamento con loro, conoscevi già mister Baratelli o qualche compagno?
No, non conoscevo personalmente Baratelli se non di nome, l’ho conosciuto appunto in queste settimane per la prima volta durante gli allenamenti e devo dire che mi ha fatto una bella impressione, poi ha un’esperienza che parla da sè, quanto ai compagni invece ho già giocato con Ussa alla Belfortese ed Antonino alla Vergiatese, gli altri sono tutti nuovi per me“.

È un campionato molto equilibrato, squadre in pochissimi punti ed obiettivi alla portata di tutti. Tu fino ad oggi lo hai visto da fuori, che idea ti sei fatto?
È esattamente un campionato di prima categoria, ovvero un campionato che già negli ultimi anni ha dimostrato di essere molto tosto e con squadre particolarmente esperte, sarò aperto sotto ogni punto di vista fino alla fine“.

Quindi quanto sarà complicata la lotta salvezza?
La lotta salvezza è complicata proprio perchè come ho detto prima le squadre sono esperte e ben attrezzate, ma sono sicuro sia possibile. A Jerago ho trovato un bel gruppo e questo può e deve essere un elemento in più per centrare l’obiettivo”.

Il capitolo covid, però, non sembra ancora archiviato: siamo ricascati in un mese di contagi e quindi di conseguenti rinvii. Secondo te, alla luce appunto della situazione attuale, quando sarebbe meglio riprendere?
Purtroppo la situazione ora come ora non è delle migliori, i casi di covid sono in aumento, credo bisognerà aspettare qualche settimana in più per attendere che le cose migliorino e per dare alle squadre l’opportunità di organizzarsi in vista del girone di ritorno“.

Per chiudere torniamo a te: quali obiettivi personali ti sei posto per questa stagione?
In primis punto a tornare al massimo della forma, devo imparare a convivere con il dolore alla caviglia dopo l’infortunio patito più di un anno fa durante la preparazione con il Bosto, ho rotto il malleolo e questo mi ha tenuto lontano dai campi per tutto questo tempo, poi sono un attaccante e l’obiettivo di un attaccante è sempre lo stesso: fare gol, più gol possibili ed aiutare la squadra a raggiungere l’obiettivo salvezza, come detto sarà difficile ma a me piacciono le sfide“.

Mariella Lamonica

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui