Sosta natalizia deputata a pagelle e giudizi della prima metà (+1) di stagione. Tra i giocatori impiegati dal Tractor, voto omesso per Stefano Molinari (3 presenze tra Campionato e Coppa per 182’), Tommaso Olivieri (123’ in 2 presenze di cui una da titolare in Coppa), Ramon Caluschi (90’ contro l’AlbinoLeffe in Coppa Italia), e Alessandro Sassaro (quarto d’ora di celebrità nell’overtime con l’Alessandria in Coppa il 2 novembre). Per convenzione, esterni rubricati a difensori.                 

Portieri

Mattia Del Favero 7+: A dispetto del copione imperante, Turotti non si affida all’under in porta. Dopo le gattate a nastro all’esordio con l’Arzignano il motivo risulta piuttosto chiaro. Oltre alla Coppa, salta solo i feriali con Mantova e Pergolettese, sommando 18 presenze, 6 clean sheet, 17 reti subite, una sola vera imbarcata (a Padova ma è defaillance collettiva), alcune prove di esemplare consistenza (Vicenza e Triestina), ed una chiusura di anno aggrappato a legni occhieggianti con Piacenza, Sangiuliano City e Arzignano. Assistito

Giulio Mangano 6-: Tra i pali solo di mercoledì tra Campionato (prestazione solida con il Mantova, scombiccherata con la Pergolettese) e Coppa (risultati opposti ma discreti disimpegni con AlbinoLeffe e Alessandria). In soldoni, fanno 4 caps con 2 clean sheet e 5 reti subite. Out dal 19 novembre. Contumacia che non contribuisce a comporre il giudizio su un portiere sempre in cerca di autore. Tratteggiato             

Difensori

Manuel Lombardoni 8,5: Semplicemente, esiste una Pro Patria con il 19 (2.22 punti e 0.55 reti subite a partita) ed una senza (togliete 1.13 punti e addizionate 0.81 gol). Con il seriano in campo negli ultimi 450’ una sola rete al passivo. La sua (tafazziana) con il Sangiuliano City. Per dire dell’onnipotenza difensiva. Enfatizzata dallo schermo di Fietta a protezione. Il grave infortunio dell’11 aprile 2021 (ed una certa recidiva muscolare), gli impediscono di salire al piano di sopra (o a 2 piani di sopra). Questione solo rinviata. Salivante

Angelo Ndrecka 8: Sul piano puramente statistico, il migliore della stagione tigrotta. Sempre in distinta dal 1’ (20 su 20 con 16 giocate per intero), l’albanese ha lisciato solo 32’ in virtù delle uscite anticipate con Padova, Triestina, Novara e Lecco (98.20% di permanenza sul terreno). Rete illusoria con il Trento e 5 assist da 10 punti con Mantova, Renate, AlbinoLeffe e Sangiuliano. Mancino educatissimo al punto da farne uno dei battitori designati biancoblu. Efficacissimo anche da destra con il piede opposto. In sintesi estrema, quantità sposata alla qualità. Per nulla banale. Ingente           

Andrea Boffelli 7: La febbre galeotta pre Arzignano lo grassa del 20 su 20 timbrato dal solo Ndrecka. La contabilità generale recita comunque 19 presenze, 18 per 90’ più il cameo con il Lecco che rappresenta l’avviso ai naviganti del Tractor neoliberista: al bando il posto fisso. Al di cui sopra somma 2 reti da 6 punti con Feralpi e Sangiuliano City. Al quinto anno in biancoblu, il sarnicense attacca le prime 25 posizioni all time di gettoni tigrotti. Credibile

Lorenzo Saporetti 7: Per l’Academy, miglior attore non protagonista della difesa bustocca. Chiaramente un complimento. Prima che qualcuno pensi il contrario. Entra sottopelle agli avanti avversari (Pinzauti del Lecco potrebbe denunciarlo per molestie). In Campionato timbra il cartellino 17 volte (13 dall’inizio e 12 per intero), testandosi anche sul centrodestra al “Garilli” con il Piacenza. Sua la rete che con la Pro Vercelli apre il finale più insensato della contemporaneità biancoblu. Spiccio

Stefano Vaghi 7: Per i soli parziali: 209’ (su 720’), con 2 da titolare nelle prime 8, 805’ (su 1.080’), con 10 dal 1’ nelle ultime 12. Superfluo aggiungere (molto) altro. Salvo duttilità centrale/esterno ed espulsione con la Pro Vercelli che stura il tappo alla remontada tigrotta. Epifanico

Moris Sportelli 6,5: Passa due volte con il rosso (Trento e Virtus Verona), ingarbugliando un giudizio altrimenti di spessore. Per 10 volte titolare (13 punti a referto), 7 senza essere sostituito. Il Tractor guarda più alla strettissima attualità che ai trascorsi. E gli preferisce Vaghi in 4 delle ultime 6 (una saltata per indisponibilità). Concorrenza interna parecchio spinta. Sedizioso

Clemente Perotti 6,5: Solo 40’ (in 3 subentri) dal 23 ottobre in poi. Segno di gerarchie non scalzabili (causa inamovibilità di Ndrecka). Sul suo personalissimo cartellino, assist con la Pro Vercelli, battesimo del gol al “Menti” ma anche la titolarità in 2 sgradevoli sconfitte con Trento e Pergolettese. Meme va per i 20 a gennaio. Una vita davanti. E Busto luogo ideale per muovere i primi passi professionistici. Discepolo

Franco Vezzoni 6,5: Il coscoìno prosegue il suo percorso da potrei ma non voglio (abbastanza). Nel combinato disposto finiscono 6 gare saltate (5 per noie muscolari e una per squalifica), 11 da titolare (solo 6 per 90’ con 3 delle prime 5), 3 assist da 7 punti (tutti nelle prime 10). Con la vaga sensazione che in certi contesti Vargas gli possa anche anteporre Vaghi (sorry per l’orribile gioco di parole). Tanto per metterci un po’ di enfasi, si vedrà come (da argentino), elaborerà il post Mundial. Adelante

Allenatore

Jorge Vargas 8: Il rischio è farsi influenzare dagli abbigli. Cioè braghe e maniche corte oltre ogni logica Celsius. Il Tractor è invece ben altro. A partire dalle spallucce fatte alle assenze in quantità industriale. “In campo chi è disponibile” e “Ne abbiamo più di 11. Possiamo giocare”. Questo lo zen andino del santiagueño che supera lo Javorcic 2020/21 al giro di boa (31 contro 30) pur con una media punti leggermente inferiore se proiettata a fine stagione (1.6 contro 1.605). Variazioni sul tema omeopatiche per non cambiare le abitudini tecniche del gruppo e la fortuna (non comune a chi lo ha preceduto) di avere un Lombardoni in (quasi) perfetta salute. Nace una estrella. ¿¡Quizás?! Monumental

Direttore Sportivo

Sandro Turotti  8,5: Nel 2022 gli tocca sciropparsi la soap Sgai, le more priniane e la gestione del post Sala. Il Biellese risolve tutto alla sua maniera serrando le file nella nuova (vecchia) transizione societaria e andando a pescare nel sommerso delle minors calabre la mandrakata Vargas. Perché non si sica che solo andare a riprendere i vecchi amici. Rinnova Fietta, fa di Ndrecka il nuovo Pierozzi (o giù di lì), e si prepara all’incasso per Lombardoni. Tre semplici indizi a comporre la prova Masterclass. Per executive dell’anno si parte sempre dal secondo posto. Adamantino

Giovanni Castiglioni   

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