Con la vittoria di Unterland in Gara6 nella serie finale contro Valdifiemme si è conclusa la lunga e appassionante stagione di IHL: 4-2 per i Cavaliers che mettono un altro titolo in bacheca, dopo la Coppa Italia vinta contro Pergine.

La stagione dei Mastini Varese, invece, si era già conclusa lo scorso 8 marzo proprio contro Unterland, quando gli altoatesini s’imposero per 4-1 nella serie dei quarti di finale. La stagione dei gialloneri, vissuta tra mille difficoltà, non è stata tuttavia da buttare e a riconoscerlo è l’allenatore Matteo Malfatti. Allenatore ad interim, dato che Malfatti, dopo aver ereditato la squadra da Tom Barrasso conducendola nella fase finale della stagione, lascerà il ruolo da coach per tornare ad occupare il posto da Direttore Sportivo.

“Il bilancio è positivo – esordisce Malfatti (nella foto a destra) – perché comunque abbiamo centrato l’obiettivo di andare ai playoff e, soprattutto, siamo riusciti a mantenere vivo il movimento varesino. Eravamo ben consci delle difficoltà che avremmo affrontato durante l’anno, sinceramente non pensavamo fossero così ardue, ma abbiamo portato a termine una stagione lunga e complicata”.

Ci sono dei rimpianti?
“Il dispiacere più grosso dal punto di vista sportivo è indubbiamente legato ai derby persi. Contro Como non è mai una partita banale, né per noi né per i tifosi, e ci dispiace averli persi perché in tutte le partite potevamo fare molto meglio. È stato doloroso vedere la delusione dei tifosi che ci sono comunque sempre stati vicini. Se poi guardiamo la stagione nel complesso è chiaro che la partenza ad handicap, con tante partite perse nei primi tre o quattro mesi, ci ha complicato il campionato, ma nell’ultimo periodo abbiamo dimostrato di poter stare tranquillamente in ben altra posizione di classifica”.

La vittoria finale è andata ad Unterland; potevamo aspettarcelo?
“Direi proprio di sì perché i Cavaliers potevano vantare una rosa lunga, giovane, forte e ben rodata. Partivano con i favori del pronostico e sono stati bravi a tradurli sul ghiaccio vincendo sia in Coppa sia in campionato. Dal nostro punto di vista ci fa piacere e onore, per quanto al tempo stesso sia anche un dispiacere, essere usciti contro di loro: al netto del risultato finale della serie nei singoli match siamo sempre stati in partita e, con un pizzico in più di fortuna, magari potevamo essere noi ad andare avanti. Siamo usciti a testa alta contro la squadra vincitrice. Rammarico sulle partite della serie? Non aver mantenuto lo stesso ritmo e la stessa intensità per i tre tempi: abbiamo sempre giocato bene la prima metà per poi calare nella parte finale”.

Archiviata la stagione 2021/22, si stanno già ponendo le basi per la prossima. Tradizionalmente in questo periodo di transizione si cominciano a intavolare trattative e chiacchierate; a che punto è la costruzione dei Mastini 2022/23?
“Di sicuro non sarò io il coach, e questo è appurato. Tornare in panchina è stata un’esperienza bellissima, ma il mio ruolo è quello di DS: sono carico ed emozionato in vista della ripartenza. Le idee ci sono e nelle prossime settimane andranno a concretizzarsi; ovviamente non posso fare nomi fino al momento della firma. A proposito di firme posso garantire che entro fine maggio ci sarà l’iscrizione ufficiale al campionato”.

Senza entrare nel dettaglio, possiamo dire che sarà mantenuto l’ossatura della squadra?
“Indubbiamente. La nostra volontà è proprio quella di tenere l’ossatura classica dando un’opportunità a chi si è fatto il c*** per tutti questi anni: i ragazzi meritano di fare una stagione nel nostro stadio, considerando che per qualcuno potrebbe anche essere l’ultima. Oltre a questo, però, dobbiamo guardare anche ad uno sviluppo orientato ai prossimi anni: molte scelte di mercato saranno orientate a strutturare un roster più giovane, ma competitivo, su cui basarsi per continuare a dare un futuro solido al movimento”.

A inizio della scorsa stagione aveva tenuto banco la questione degli stranieri. Quest’anno, da questo punto di vista, come vi muoverete?
“Ci muoveremo in totale trasparenza e condivisione con quella che sarà la scelta tecnica. Abbiamo una precisa idea in mente, ma stiamo al contempo valutando altri profili: a seconda della strada che intraprenderemo ci saranno diversi risvolti. In questo, ovviamente, avrà un ruolo determinante la scelta del coach. Vogliamo un allenatore esperto che sappia lavorare con i giovani ma, soprattutto, abbiamo bisogno di un profilo che resti con noi per avviare un progetto a lungo termine, senza dover ripartire da capo ogni anno”.

A livello societario qual è la situazione dei Mastini Varese?
“Questi sono discorsi extra campo che, sinceramente, allo stato attuale non m’interessano. L’unica cosa che posso dire è che ci serve solidità e, siccome l’abbiamo sempre avuta, non sono preoccupato. Abbiamo dei piani da seguire: l’obiettivo minimo è quello di fare i playoff ma, a seconda degli scenari, si potrebbe anche investire per provare ad arrivare fino in fondo. Ovviamente questi sono discorsi prematuri che andranno affrontati in un secondo momento”.

Capitolo palaghiaccio: a che punto sono i lavori?
“Tutto procede per il meglio. I tempi sono stati rispettati e siamo in attesa delle ultime informazioni per i collaudi; seguirà poi l’inaugurazione e inizieremo lì la stagione. Non vediamo l’ora, per noi, per la città, per lo spogliatoio, per i tifosi e per tanti altri aspetti. Tornare a Varese vuol dire tanto, anche solo a livello di comodità, e ci permetterà di riavviare con energia il settore giovanile che è sempre stato una delle nostre priorità. A inizio settembre ci faremo trovare pronti”.

Concludiamo con un augurio: qual è il messaggio che volete mandare ai tifosi?
“Varese merita sempre di lottare per un campionato di vertice. Da settembre torneremo nel nostro stadio, il che implica automaticamente dover fare uno step in più sotto tutti i punti di vista: quest’anno, per la storia e per l’ambiente che abbiamo, dobbiamo imporci di fare la miglior stagione possibile. Poi si vedrà. Di certo non mancherà l’appoggio dei tifosi: in questi anni vissuti lontano da Varese non ci hanno mai fatto sentire la loro mancanza, figuriamoci nel momento in cui torneremo a casa nostra. Il popolo giallonero è meraviglioso, è la nostra forza e non vediamo l’ora di cominciare la stagione”.

Matteo Carraro

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