Dalle stelle alle stalle. In una settimana l’umore dei tifosi biancorossi è cambiato vertiginosamente tendendo ad un grigio che ha ben poco cui spartire con i sorrisi post-Alcione: la prima trasferta dell’anno ha subito fatto capire a capitan Disabato e compagni cosa significhi giocare nel Girone B. Forse non ci sono i grandi nomi del Girone A, ma i campi bergamaschi e bresciani nascondono insidie in ogni ciuffo d’erba e il 4-3 con cui la Virtus CiseranoBergamo si è imposta sul Varese lo dimostra.

Atteggiamento sbagliato? Sicuramente iniziare con l’handicap di un gol subìto a freddo ha penalizzato la squadra che, comunque, per due volte ha rimesso la sfida in carreggiata. Poi è mancato quel cannibalismo di cui parla sempre mister Porro ed è proprio dalle parole del tecnico che nasce l’analisi di Marco Menduni: “Porro sempre lucido nelle valutazioni. Questo è un allenatore con gli attributi. Forza Varese“.

Mattia Tia Di Maio suona subito la carica: “Non possiamo permetterci ancora di perdere altre partite. Chi va in Lega Pro ne perde una, due al massimo in tutta la stagione… e siamo a settembre!“. Non è da meno Enzo Levato che tuona: “Vietato arrendersi!“, mentre Patriza Fava non fa drammi: “Ci può stare… ci rifaremo. Mollare mai!!“.

Di sicuro, come scritto pocanzi, l’aver esordito in trasferta con una sconfitta servirà di lezione in vista del campionato e a tenere alta l’asticella della concentrazione ci pensa l’energico Filippo Lo Pinto: “Mettiamoci la sconfitta di Ciserano ben in testa in modo che non accada più, alle spalle lasciamo la presunzione… e dalla prossima ricordatevi bene che siete il Varese!!!“. Anche Bruno Giusti guarda il lato positivo del ko e scrive: “Che serva da lezione per capire che sarà dura, molto dura, e non si devono sentire grandi campioni ma devono essere umili“.

Alla luce del risultato, dunque, i tifosi non possono certo esser contenti ma, se non altro, il sentimento comune è orientato a considerare il bicchiere mezzo pieno anziché mezzo vuoto. La fase offensiva funziona (un gol dall’attacco con il solito Ferrario, uno dal centrocampo e uno dalla difesa) e, al netto di una giornata storta sotto tutti i punti di vista, la difesa sa di potere e dovere tornare a dare certezze. Il cammino è lungo e un jolly è stato giocato: una settimana di lavoro intensa servirà a resettare mentalmente e fisicamente la trasferta di Bergamo per concentrarsi sul Seregno e mantenere inviolato l’Ossola.

Matteo Carraro

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