Dopo una stagione a Castano, l’avventura di Riccardo Gheller nel mondo del calcio riparte da Saronno. Gheller, dopo un anno passato alla Castanese, ha deciso di sposare il progetto biancoblu convinto dall’ambizione della società. Giocare in una piazza così importante potrebbe essere per lui l’occasione giusta per rilanciarsi, dimostrando di poter essere protagonista in una squadra che vuole per il vertice della classifica del campionato di Promozione.

Il calcio fa da sempre parte della sua vita: Riccardo è infatti figlio di Mavillo Gheller, che tra le altre ha indossato le maglie di Varese e Novara. Giocare a pallone era qualcosa di naturale.

Dove hai giocato in carriera?
“Ho iniziato nelle giovanili del Novara. La mia prima vera esperienza in una prima squadra è stata a Solbiate. Purtroppo è stato l’anno nel quale il campionato si è interrotto praticamente subito a causa del covid, di conseguenza non ho potuto giocare molto. L’anno scorso ho vestito la maglia della Castanese in Eccellenza, ora sono pronto per questa nuova avventura con il Saronno”.

Perché hai scelto il Saronno?
“A dire la verità avevo iniziato la preparazione a Castano. Purtroppo quello che mi era stato promesso non è stato rispettato. Quando ho capito com’era la situazione, sono stato molto felice di ricevere la chiamata del Saronno. Si tratta di una piazza davvero importante: non è stato difficile accettare l’offerta”.

Quali sono le tue prime impressioni con la nuova squadra?
“Fin dalla prima chiamata ho avuto sensazioni positive. Qui ci sono idee molto chiare e precise. Anche l’incontro con allenatore e nuovi compagni è stato molto positivo fin da subito. Gli allenamenti e poi le amichevoli mi hanno aiutato ad integrarmi con il gruppo. È stato molto semplice entrare in sintonia con l’ambiente”.

Quali sono i vostri obiettivi?
“Vogliamo dare sempre il massimo, partita dopo partita, per cercare di arrivare in alto. Lavoreremo con grande umiltà e determinazione in allenamento per riuscire a raggiungere i nostri obiettivi. Sappiamo che ci sono molte squadre forti ma cercheremo di dare del filo da torcere a tutti i nostri avversari”.

E i tuoi obiettivi personali?
“Voglio cercare di dare il mio contributo alla squadra, non solo con gol e assist ma cercando di essere continuo nelle prestazioni. Per me sarà importante giocare il maggior numero di partite possibile per provare a rilanciarmi: voglio dimostrare tutto il mio valore. So di poter dire la mia anche in categorie superiori e cercherò di mostrarlo sul campo”.

La scelta di giocare a calcio deriva anche dalla carriera di tuo padre?
“Penso che avrei comunque iniziato a giocare a calcio, ma certamente il fatto che mio papà fosse un calciatore ha avuto un peso nella mia scelta di cominciare. Vederlo giocare mi ha di sicuro fatto avvicinare a questo sport”.

Hai qualche ricordo particolare dell’infanzia legato alla carriera di tuo papà?
“Quando giocava ero piccolo ma ho qualche ricordo, anche se vago, di quando ha vinto la serie C con la maglia del Novara. Mentre un’immagine più limpida che ho impressa nella memoria riguarda la vittoria dell’Eccellenza con il Varese: ero più grandicello quindi ricordo bene le sensazioni e le emozioni legati a quel successo “.

Giovanni Enrico Civelli

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