Dopo la momentanea interruzione dell’attività per via dell’aumento di contagi verificatosi nelle scorse settimane, i settori giovanili del territorio si sono gradualmente e coscienziosamente rimessi al lavoro per prepararsi alla ripresa dei campionati, posticipata al 13 febbraio. In questi ultimi due anni stravolti dalla pandemia, l’attenzione alle esigenze dei più piccoli e alla funzione didattica e sociale dello sport è diventata, se possibile, ancora più importante. Pur facendo i conti con la realtà e nonostante i momenti di comprensibile scoraggiamento, tante società hanno dimostrato che la passione per ciò che si ama, unita al senso di responsabilità, può fungere da vera forza motrice per coltivare e realizzare la propria missione educativa. Per i tanti tesserati che popolano la casa rossoblù del Gavirate, questi sono giorni di entusiasmo e ritrovata allegria in vista del ritorno sui campi.

“Con l’Attività Agonistica abbiamo ripreso il 10 gennaio facendo solo due allenamenti alla settimana – spiega il Coordinatore Tecnico del Settore Giovanile Massimo Cerutti – e nei giorni scorsi siamo tornati a tre sedute. Con l’Attività di Base, invece, abbiamo ripreso nella settimana del 17 con due allenamenti, uno in settimana e uno la mattina o il pomeriggio del sabato, in modo da sfruttare pienamente la giornata e diluire un po’ gli allenamenti per creare meno situazioni di assembramento. Organizzandoci in questo modo siamo stati fermi solo per le feste di Natale. Con l’Agonistica abbiamo posticipato il rientro solo di qualche giorno, mentre con i piccoli avremmo voluto inserire qualche data in quel periodo, ma per sicurezza abbiamo preferito rinunciare”.

Facciamo un bilancio della prima metà della stagione. Come sono andate le squadre dell’Attività Agonistica?
“Direi che il bilancio è senz’altro positivo. Con la Juniores siamo secondi a tre punti dalla prima, su dodici partite ne abbiamo vinte undici e persa una e ci stiamo giocando il campionato. Con i 2004 Regionali siamo quinti con tre partite ancora da disputare, per cui in teoria, una volta effettuati i recuperi, potremmo anche raggiungere il secondo o terzo posto. I 2005 stanno andando molto bene: l’obiettivo di inizio stagione era la salvezza e al momento sono quinti con una partita da recuperare. I 2006 sono secondi a un punto dalla capolista France Sport, contro cui hanno vinto lo scontro diretto all’ultima giornata, quindi al ritorno ce la giocheremo; mentre i 2007 sono in testa a punteggio pieno, con sette vittorie su sette partite. I 2008, invece, hanno avuto un inizio più difficoltoso di quel che si pensava, dovuto prevalentemente al cambio di categoria con il passaggio dal calcio a nove a quello a undici, ma ultimamente sono cresciuti molto anche loro”.

E per quanto riguarda l’Attività di Base?
“Anche qui siamo soddisfatti. Quest’anno sono arrivati tanti bambini nuovi e abbiamo rinforzato le squadre. In queste categorie il risultato è l’ultima cosa che si guarda, perché la priorità è la crescita dei ragazzi, e direi che da questo punto di vista sta procedendo tutto al meglio“.

Parlando di crescita dei ragazzi, il titolo di Scuola Calcio Juventus è sicuramente un vanto per le vostre giovanili. Nonostante i limiti imposti dalla pandemia, il progetto sta dando i risultati attesi?
“Assolutamente sì. Purtroppo è arrivato in un periodo in cui non abbiamo potuto beneficiarne a pieno, visto che sono stati due anni incompleti, ma siamo estremamente soddisfatti di questa affiliazione tecnica, che non ha niente a che fare con tutte quelle partnership commerciali in cui si paga per avere un marchio sulle divise. Gli istruttori di Juventus vengono da noi una volta al mese per fare degli incontri formativi con i nostri tecnici e dirigenti su vari aspetti dell’attività calcistica, dallo scouting alle sedute di allenamento, e durante il periodo natalizio abbiamo anche avuto un interscambio via chat. Devo dire che è un progetto molto valido, che oltre ad attrarre tanti ragazzi apporta un grande valore aggiunto per i nostri allenatori, e di conseguenza per i nostri tesserati“.

A due settimane dalla ripresa dei campionati, com’è la situazione in termini numerici?
“In questo momento, tra quarantene e positivi, siamo al 70%. Su rose di venti/ventidue elementi, ci ritroviamo agli allenamenti con una quindicina di ragazzi, anche per il discorso del return to play e per i tempi di attesa per le visite mediche sportive. Bisogna pazientare un attimo e penso che ci vorrà ancora qualche settimana per tornare al 100%. In vista del 13 febbraio avremo di sicuro qualche defezione, come probabilmente succederà anche in altre squadre, ma riusciremo comunque a scendere in campo, sperando che vada sempre meglio”.

Silvia Alabardi

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