Il touch rugby è una realtà in crescita e anche nel Belpaese questa disciplina sta facendo dei passi avanti. Per chi non lo sapesse, è uno sport che ovviamente ha delle similitudini con il rugby tradizionale a 15, ma ha anche delle differenze sostanziali: in primis la mancanza di contatto, un fattore fondamentale nel rugby a 15 visto che per fermare un avversario questo va placcato. Nel touch invece basta un tocco per arrestare la corsa del proprio avversario, il terreno da gioco è più piccolo, si gioca in sei contri sei ed è uno sport misto, che unisce nella stessa squadra atleti di sesso maschile e femminile.

Qui a Varese, già da qualche anno, sono presenti i Black Devils Varese Touch, che si allenano e giocano presso l'”Aldo Levi” di Giubiano, casa del Rugby Varese. Tra i protagonisti della formazione varesina c’è anche Francesca Marutti, attuale vice ed ex capitano della squadra. Francesca, classe 97′, gioca nei Black Devils da cinque stagioni e in questo lasso di tempo la giocatrice ha maturato tanta esperienza ed un ottimo spirito di squadra.

Insieme a coach Rossi e compagni, Francesca ha partecipato a numerosi tornei di touch rugby in tutto il centro/nord Italia, fino allo scorso week end, quando la giocatrice è andata fino a Bruxelles per affrontare un torneo internazionale insieme alla Touch Rugby Roma. Francesca ci fa il punto della situazione in casa Black Devils, spiegando quali sono gli obbiettivi della squadra e racconta la sua bella e recente esperienza vissuta in Belgio con la formazione romana, per l’occasione composta da giocatori e giocatrici provenienti da numerose squadre di touch rugby del paese.

Il Touch, che all’estero è molto giocato, soprattutto da rugbisti che giocano anche a touch, in Italia sta crescendo ma non ha ancora trovato il giusto spazio per séspiega il vice capitano dei Black Devis -. Quando guardi una partita di Touch non stai guardando “rugby senza contatto”, stai guardando una partita di Touch Rugby. Di base il Touch ha in comune con il Rugby solo il passaggio all’indietro e la palla ovale. Il touch è un gioco molto dinamico, basato su tanta corsa e giocate veloci. È anche un gioco che vuole una cura particolare dei dettagli: basti pensare che nel momento del tocco, l’attaccante deve fermarsi esattamente nel punto dove è stato toccato (non deve fare nemmeno il minimo avanzamento) posare la palla per terra ed effettuare un “roll ball” per poterla mettere in gioco. La posizione della palla non è però casuale, deve essere posizionata parallela alla linea di meta, pena il cambio possesso”.

Noi Black Devils siamo molto uniti prosegue Francesca -. Il fatto di avere una squadra di età miste come la nostra (la più piccola ha 16 anni e il più grande è over 50) è un vantaggio: chi ha più esperienza insegna ai più freschi, chi è più giovane, compensa con gambe e fiato. Io dico sempre “più che una squadra, una famiglia”, nel bene e nel male siamo sempre pronti a sostenerci, dentro e fuori dal campo. E soprattutto quest’anno abbiamo tanta voglia di fare: l’anno scorso abbiamo chiuso alle finali di campionato conquistando il settimo posto in classifica, naturalmente bisogna sempre puntare a fare meglio. Conosciamo bene i nostri avversari, ma il campionato è appena iniziato e tutto è ancora da vedere. Abbiamo in mente un po’ di progetti e speriamo presto che la nostra città si accorga di noi e di quanto valiamo. Oltretutto quest’anno il 101% Touch Varese, il nostro torneo annuale che si tiene a marzo, tornerà ad essere tappa di campionato dopo lo stop degli anni del covid e delle restrizioni. Eravamo riusciti a fare un’edizione anche l’anno scorso, ma solo promozionale. Abbiamo anche iniziato un percorso di propaganda nelle scuole. Per il momento stiamo andando tutti i sabati al liceo scientifico di Varese ad insegnare il Touch ad alcune classi terze. È bello vedere che ai ragazzi sta piacendo, che li diverte e che anche quelli magari meno portati per lo sport, si mettono comunque in gioco”.

Prosegue: “Il bello del nostro mondo sportivo è che tra giocatori di tutta Italia ci conosciamo bene, io ho fatto tante esperienze in questi anni che mi hanno portato a conoscere molti touchers italiani e a condividere con loro momenti importanti. Lo scorso weekend sono stata invitata dal Roma Touch Rugby ad unirmi a loro per un torneo internazionale che si è tenuto a Leuven, in Belgio. È stata una bella esperienza, molto interessante. Il livello di gioco era alto ed è sempre fantastico incontrare squadre estere. È sempre un piacere giocare con Roma, squadra alla quale ormai sono davvero legata. I ragazzi son fantastici, dentro e fuori dal campo. Sono riuscita a portare a casa anche la soddisfazione di aver fatto una bella meta!”. 

Stefano Sessarego

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