Calcio, basket, hockey: la Varese sportiva non è solo questa. Tra gli sport che stanno vivendo un periodo florido, con un numero di appassionati e praticanti sempre più in aumento, troviamo proprio il tennis. Non si tratta solo di colpire una pallina con la racchetta per ore ed ore perché la cultura tennistica racchiude in sé molteplici sfaccettature che trascendono la dinamica prettamente sportiva: i numerosi prestigiosi circoli e i loro protagonisti, dentro e fuori dal campo, animano un movimento che può considerarsi a tutti gli effetti un vero e proprio fiore all’occhiello per la nostra provincia.

A tal proposito, nessuno meglio di Ezio Terreni può raccontare cosa sia il tennis e, soprattutto, cosa rappresenti questo sport per la Città-Giardino. Terreni, responsabile della FIT (Federazione Italiana Tennis) per la provincia di Varese, è un vero e proprio guru in materia e, con immenso piacere, ci introduce nel mondo del tennis varesino

Innanzitutto cominciamo dalla sua carica: qual è il suo ruolo e quali sono i suoi compiti?
“Da ormai qualche anno ricopro un duplice incarico: sono vicepresidente del Comitato Regionale FIT della Regione Lombardia, ruolo che si aggiunge a quello di delegato FIT per la provincia di Varese, carica che ricopro con orgoglio e passione dal 2005. In pratica mi occupo di sovraintendere ed organizzare tutta l’attività tennistica della nostra zona, cercando di coinvolgere sempre più persone, circoli ed associazioni sportive nel tentativo di alzare sempre più il livello del lavoro svolto”.

Se dovessimo tradurre tutto questo in numeri e dati, cosa può dirci a testimonianza dell’ottimo lavoro svolto?
“Direi di partire da un record. La provincia di Varese è la prima in Italia per rapporto tra abitanti e numero di circoli affiliati alla Federazione, a riprova della buonissima presenza sul territorio di strutture di qualità pronte ad ospitare gli appassionati. Nel complesso, i circoli riconosciuti sono 53 tra tennis e padel, 28 in più di quando ho cominciato il mio incarico nel 2005. Possiamo dividerli in tre sottocategorie: solo tennis, principalmente tennis con campi da padel e solo padel. Questi ultimi, otto per la precisione, sono tutti di recente nascita ed affiliazione. Inoltre possiamo contare su circa 5000 tesserati ufficiali, tra agonisti e amatori”.

Restando in tema padel, ci conferma quindi la grande crescita di questo sport?
“Certamente. Credo di non fare un torto a nessuno nel dire che il padel è una costola del tennis e che questi due sport devono operare in sinergia e farsi da traino a vicenda. Per farvi capire l’importanza che il padel ha assunto in Italia è importante sottolineare che, durante l’assemblea straordinaria di Firenze del 17 ottobre, la FIT ha proposto di poter cambiare denominazione in FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel, ndr). Adesso la palla, anzi la pallina, passerà al CONI che dovrà approvare definitivamente il nuovo nome, il quale entrerebbe in vigore nel gennaio 2023. Come già anticipato, tanti circoli e club del varesotto, che nascono principalmente attorno ai campi da tennis, hanno voluto e dovuto adeguarsi alla passione crescente per il padel”.

Parliamo invece di competizioni, individuali e a squadre: cosa può dirci su ciò che avviene nella nostra provincia?
“A livello di competizioni individuali quest’anno siamo riusciti a toccare e sfondare quota 100 tornei di tutte le categorie, dagli open (tornei senza restrizioni di età e classifica, ndr) ai TPRA (circuito limitato agli amatori non agonisti, ndr). Anche a livello di tornei under e over (i primi per ragazzi/e e bambini/e agonisti sotto i 16 anni e i secondi per adulti agonisti sopra i 40 in base alla categoria e all’età, ndr) siamo molto attivi. Possiamo citare ad esempio il Trofeo Kinder, legato inevitabilmente al mondo Junior, che ha fatto tappa al Tennis Time Champion di Castellanza; oppure i campionati Over55, organizzati sui campi dello Sporting Saronno e vinti da Antonio Altobelli, maestro ed ex giocatore professionista dello stesso circolo. Sulle competizioni a squadre possiamo partire dal nostro team di punta, ovvero la squadra di Serie C maschile del TC Gallarate cui si aggiungerà presto il sopracitato Sporting Saronno in cui, dalle indiscrezioni trapelate, ci sarà Juan Pablo Ficovich. Avere sui campi della nostra provincia l’argentino, attualmente numero 143 ATP, sarebbe un vero e proprio vanto per noi. A livello giovanile? Assolutamente degni di nota sono stati i risultati ottenuti dalla squadra Under16 maschile e Under14 femminile del TC Gallarate. I primi hanno conquistato un ottimo quarto posto regionale, sfiorando la qualificazione alla fase nazionale di macroarea; fase, invece, raggiunta dalle ragazze dell’Under14. Insomma, cerchiamo di dare a tutti, indipendentemente da età e livello di gioco, un’opportunità per competere e confrontarsi”.

Per concludere, ci sono atleti su cui ripone fiducia per il presente e soprattutto per il futuro del tennis varesotto?
“A livello professionistico, per quanto riguarda il circuito maschile, il giocatore di punta è senza dubbio Mattia Bellucci che, ora più che mai, è sotto i riflettori del grande pubblico per aver vinto il titolo Challenger a Saint-Tropez. Oltre a lui troviamo Roberto Marcora, attualmente numero 669 ATP, ma con un best ranking di 151 e ancora competitivo a livello challenger, e Marco Brugnerotto, numero 663 ATP, che è presenza di rilievo nei tornei futures (tornei organizzati da ITF e non da ATP, di minor prestigio, ma pur sempre un’ottima vetrina internazionale, ndr). Facendo un focus a livello professionistico femminile, i nomi più importanti sono quelli di Samira De Stefano e Gaia Parravicini. La prima, che ha mosso i primi passi sui campi da tennis proprio a Varese, al TC Varese di Casciago, occupa attualmente la 1121esima posizione della classifica WTA (Women Tennis Association, ndr), ma i suoi risultati, seppur solo 18enne, sono in grande crescita sia in singolare che in doppio. La seconda, tesserata proprio al TC Gallarate, non ha ancora i punti necessari per accedere alla classifica WTA, ma è solo questione di tempo. Infine, per concludere, a livello Junior ripongo molta fiducia su Matteo Crespi (classe ’06, classifica italiana 2.5, ndr), Carlo Zucchini (classe ’07, classifica italiana 2.6, ndr) e Gilberto Ravasio (classe ’04, classifica italiana 2.4, ndr). Insomma, abbiamo una base di partenza interessantissima con i nostri vivai che stanno producendo una quantità di talenti sempre più numerosa: credo che il futuro del tennis varesotto sia davvero roseo”.

Filippo Salmini

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