Dalle note dell’Inno di Mameli al centro del “Velodromo Vigorelli” di Milano alla sideline dello stadio “Primo Nebiolo” di Torino il passo è breve, ma bellissimo, se compiuto con l’umiltà, la passione e l’entusiasmo di Nicolas Principi. Il capitano degli Skorpions Varese è stato impegnato con la Nazionale Azzurra domenica 30 ottobre contro la Gran Bretagna, vincendo 28-23 e conquistando le semifinali europee per affrontare l’Austria l’anno prossimo; invece, meno di una settimana dopo, domani sera, sabato 5 novembre alle ore 20.30, riprenderà il suo ruolo di Defensive Coordinator dell’Under18 grigiorossa e guiderà la squadra nella delicata trasferta torinese contro i Giaguari.

C’è però spazio per rivivere le emozioni azzurre (nella foto a destra di Irena Leite), e Principi si gode il successo: “Indossare la maglia della Nazionale è sempre un orgoglio, a maggior ragione rappresentando Varese: vedere i compagni e la dirigenza sulle tribune ha reso la giornata ancor più speciale. Sulla carta eravamo favoriti, ma la Gran Bretagna non giocava da tre anni e arrivava all’appuntamento con tante incognite: abbiamo affrontato una squadra fisica e solo con la nostra tecnica siamo riusciti a prevalere. Sono felice per il risultato e per la mia prestazione, ma la cosa più bella è stata giocare davanti ad un pubblico stupendo”.

Passando al mondo Skorpions, cosa significa farne parte ed esserne capitano?
“Di sicuro è un orgoglio e al tempo stesso una fortuna, perché vivo un gruppo a cui piace lavorare e anche in Nazionale ho potuto raccogliere i frutti della preparazione che stiamo seguendo a Varese agli ordini di coach Pete Deiwert: è raro trovare in Italia una squadra che si allena tre volte a settimana nella stessa palestra con questa intensità. Gli Skorpions in generale, poi, sono una grande famiglia e l’organizzazione è a mani basse la migliore in assoluto, anche grazie alla leadership di Nick Holt. Aspettative per la stagione? Non siamo in Prima Divisione per fare una comparsata. Stiamo migliorando dal punto di vista fisico per compensare la mancanza d’esperienza e il gruppo si rafforzerà con qualche nuovo innesto e l’arrivo dei giocatori americani: sarà fondamentale inserirli nel nostro contesto familiare per rendere al meglio”.

Venendo all’attualità, come descriveresti il tuo impegno con l’Under18?
“Io e tanti altri ragazzi della Prima Squadra stiamo lavorando nel settore giovanile perché tutti noi teniamo a far crescere i nostri futuri compagni di squadra ed è davvero gratificante trovare nella Senior giocatori che abbiamo allenato. Tutti noi crediamo nel progetto, anche se ovviamente non è semplice: ogni anno è un’incognita perché vanno testati i nuovi innesti e bisogna responsabilizzare quelli che una volta erano rookie”.

Coach Nardi ha ribadito come l’Under18 di quest’anno sia una squadra tutta da scoprire, ma con enormi margini di crescita; qual è il tuo punto di vista?
“Non posso che concordare. Gli Skorpions cercano sempre di fare tutto con le proprie forze, senza fondersi con altre realtà per avere roster lunghissimi che, a stagione in corso, potrebbero penalizzare chi gioca meno. Eccezion fatta per un paio di ragazzi dei Blue Storms e uno dei Lancieri Novara, le cui società ci hanno chiesto di farli giocare in quanto loro non avevano la squadra, tutti i giocatori sono prodotti del nostro vivaio. L’obiettivo comune è di far crescere in loro la passione per questo sport e, di conseguenza, farli migliorare; vincere come l’anno scorso sarebbe la ciliegina sulla torta, ma a livello giovanile l’obiettivo deve essere solo ed esclusivamente la crescita individuale degli atleti”.

A tal proposito, qual è la metodologia di lavoro con i giovani?
“La maggior parte dei ragazzi si approccia al football dopo aver provato altri sport: c’è un comprensibile senso di insicurezza e molti non hanno idea di cosa aspettarsi da un mondo totalmente differente e abbastanza complicato a livello di regolamento. Pertanto, è importante non sovraccaricarli di informazioni, ma il primo approccio consiste nel far capire la mentalità sana e propositiva che ci contraddistingue. Una volta accesa la passione, il resto arriva naturalmente”.

Esordio vincente contro i Seamen Milano: era la partita che ti aspettavi?
“Mi aspettavo una partita combattuta, così è stato, e il risultato certifica il discorso precedente: tutti i nuovi hanno subito capito qual è la mentalità che deve contraddistinguere gli Skorpions e i senatori hanno fatto valere il proprio carisma ponendosi come autentici leader. Nessuno ha mollato, nemmeno nel momento più difficile, e una vittoria del genere rappresenta un’ottima base da cui partire”.

Domani sera affronterete invece i Giaguari Torino: che partita dobbiamo aspettarci?
“Faremo visita ad una franchigia davvero molto ben strutturata e ottimamente preparata da un coaching staff di livello. Stiamo preparando un nuovo Game Plan e, soprattutto, recupereremo i giocatori acciaccati: in questi giorni abbiamo lavorato sodo soprattutto a livello mentale per evitare il rischio, superfluo in realtà, che qualcuno potesse gasarsi troppo dopo l’esordio contro i Seamen. Scenderemo in campo umili e affamati, desiderosi di continuare il nostro percorso di crescita”.

Una curiosità per concludere: visto il tuo passato nell’hockey, stai seguendo la stagione dei Mastini?
“Non quanto vorrei, visto che gli impegni con il football hanno giustamente la priorità, ma sono felicissimo del cammino che stanno facendo. Il nuovo Palaghiaccio è meraviglioso e vederlo pieno fa un certo effetto: alcuni di noi sono già andati a vedere qualche partita e mi auguro che si possa iniziare una collaborazione tra hockey e football, magari con uno scambio di tifoserie, perché parliamo di due sport importanti che possono dare a Varese il lustro che merita. Mi auguro che domani sia una serata positiva per entrambi”.

Matteo Carraro

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