La Openjobmetis Varese sta provando a ripartire in maniera concreta e convinta nella lotta salvezza post vittoria con Venezia di sabato, nonostante la lotta per rimanere in Serie A sia più serrata che mai, come le vittorie di Fortitudo Bologna, Pesaro e Sassari nel weekend dimostrano.

I due punti conquistati sul parquet dell’Enerxenia Arena hanno però dato vigore e convinzioni nuove ad un gruppo che, in attesa dell’arrivo di Reyes, in città giovedì, e del nuovo lungo, sabato avrà una delicatissima sfida contro la UNAHOTELS Reggio Emilia di coach Attilio Caja.

In questo contesto però, con una squadra che sabato ha mostrato unione, cuore ed un’identità votata al sacrifico difensivo importante, c’è un singolo che fa caso a sé, come da inizio stagione, come ormai solito nella sua carriera, nel bene o nel male: Alessandro Gentile. Il numero 5 biancorosso ha passato l’ultimo quarto della partita con Venezia, il migliore di Varese, in panchina, entrando solo alla fine e senza riuscire ad incidere in una partita per lui molto complicata.

Gentile è apparso un po’ spaesato e fuori contesto, come se avesse la mente altrove. Inevitabile pensare al contraccolpo subito dopo l’addio del suo mentore Vertemati in settimana, sostituito da Roijakkers, che ha lasciato solo l’ultimo dei tre moschettieri di inizio anno.

Perché il triangolo Conti-Vertemati-Gentile sarebbe dovuto essere l’asse portante del nuovo ciclo triennale biancorosso, sfaldatosi in poco meno di 4 mesi e che ora vede come unico superstite l’ala campana. Un’unione però ancora forte, avvalorata ancor di più dall’ultima storia di Gentile, divenuta poi anche post, nella quale richiama proprio Vertemati, ricondivisa con un “cuore” dall’ex GM biancorosso Conti successivamente sul proprio account. Un gesto di pura stima tra i tre che però dice molto sullo stato di malessere in questo momento di Gentile, nonostante tutte le smentite di facciata; perché in un mondo che ormai vive in diretta connessione con i social, una mossa del genere, arrivata dopo i tanti minuti in panchina di sabato dell’azzurro, non possono che chiarire ancora di più una volta il quadro della situazione.

Come diceva Renato Zero in una celebre canzone: il triangolo no, non l’avevo considerato, o meglio, era fin troppo voluto.

Alessandro Burin

2 Commenti

  1. secondo me e’ solo questione di rispetto per le persone,che dalla sera alla mattina non possone essere diventate brocche.Conti mi sembra no ha mai sfigurato e ottenuto successi nella sua carriera,Vertemati non e’ di certo uno sprovveduto nel basket c’e da una vita,Gentile penso che abbia dato in queste partite.Poi puo’ andare bene o andare male ma comunque ci vuole sempre rispetto.E comunque mi sembra che negli ultimi anni a varese non e’ che sia andata molto bene tutti sti scienziati e dirigenti che adesso si esaltano tra magari due partite siamo punto e a capo!!!Non mi pare che varese si sia distinta per programmazione in questi ultimi anni

    • Concordo in pieno ….. articolo scritto probabilmente con il solo intento di far un po’ notizia. Basta guardare gli altri giocatori di Varese che hanno messo il like al post.

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