Ultime settimane di vacanza per tutte le squadre del panorama cestistico italiano che si stanno proiettando verso l’inizio della nuova stagione 2022/2023. Un’annata che si prospetta intensa, dura e dalle forti emozioni, in LBA così come in Serie A2 LNP Old Wild West, dove una “vecchia” conoscenza della Pallacanestro Varese, Andrea Conti, è pronto a ripartire a tutto gas con la sua Vanoli Cremona.

Un ritorno a casa, quello dell’ex General Manager biancorosso, che si potrebbe paragonare al viaggio di Ulisse che fa ritorno ad Itaca dopo mille avventure e peripezie. Un Andrea Conti rigenerato pronto a tuffarsi in un campionato, quello di A2, sempre più competitivo.

Cosa l’ha spinta ad accettare questo ritorno a casa?
“Dopo un periodo di stacco ho osservato tante cose dall’esterno con un po’ più di calma e tranquillità, è capitata questa opportunità e sono stato molto felice di coglierla. Ho trovato il presdente molto chiaro e deciso nel voler fare le cose in una certa maniera e tutto il progetto mi ha spinto ad accettare, al di là poi del fatto di poter avere qui la mia famiglia e ritrovare tanti punti di riferimento anche nella vita privata. E’ un ambiente che ho già vissuto e dove ho già lavorato e alla fine l’accordo l’abbiamo trovato subito”.

Con che spirito riparte in questa avventura dopo diversi mesi di stop e l’addio a Varese dello scorso anno?
“Tutte le mie esperienze sono stati bagagli che mi porto dietro, con cose positive e meno fatte, ma tutto fa parte dell’esperienza e serve per affrontare la prossima sfida che il destino ti mette davanti. Riparto con molto lucidità e con grande voglia di fare in un ambiente che sento sempre mio”.

Un contesto nel quale sta dimostrando di sapersi muovere molto bene fin dal mercato, vista la squadra che state allestendo per il prossimo anno. Si può dire che l’obiettivo sarà puntare alla promozione?
“Gli obiettivi sono sicuramente di alto livello, poi prima di arrivare a dire che si inizia il campionato per vincere ne passa di acqua sotto i ponti. Ci sono squadre molto competitive come Cantù e Udine ed altre realtà che hanno fatto mercati faraonici e contro cui dovremo lottare. Cremona si colloca sicuramente lì in alto, perché la squadra è stata fatta con un preciso progetto tecnico in concerto con l’allenatore. Abbiamo scelto due americani solidi e italiani di categoria per puntare in alto”.

Passando alla Serie A1 le chiedo che idea si è fatto del campionato che sta per iniziare?
“Vedo un campionato con un livello medio di qualità delle squadre più alto rispetto agli altri anni. Bologna e Milano partono sopra tutte, però la solidità di Tortona che senza le coppe ha allestito un roster di altissimo livello, la continuità di Brescia, il salto in avanti rispetto al passato che ha fatto Venezia e poi ci metto le solite note come Sassari e Brindisi renderà tutto ancor più entusiasmante. Tutte le squadre onestamente sono molto ben assortite e devo dire che anche quelle di medio-bassa classifica stanno allestendo roster importanti; mi viene in mente ad esempio Napoli che sta costruendo una squadra dall’altissimo potenziale”.

Facciamo un passo indietro o meglio in avanti. Che idea si è fatto di tutto quello che è successo e sta succedendo a Varese in questi mesi, soprattutto a livello societario e ci metto dentro anche l’arrivo degli asutraliani?
“Credo che un po’ tutto quello che è successo nei mesi passati sia stato premonitore di ciò che poi è accaduto in futuro. Mi sembra che la spina dorsale, il dna, tutto quello che sta programmando ed organizzando Scola si sta avverando, dal campo fino all’organizzazione societaria. Era così già in passato quando c’ero io; lui voleva arrivare a questo e sta facendo tutto il necessario per raggiungere l’obiettivo prefissatosi”.

Passando al campo che idea si è fatto sulla Varese che sta nascendo?
“E’ una squadra che rispecchia perfettamente la filosofia della società. E’ un roster che vorrà giocare con un alto numero di possessi, che correrà molto e dovrà pensare il meno possibile, puntando a realizzare punteggi alti; un po’ quello che si è visto nell Varese degli ultimi 4-5 mesi. La filosofia è quella americana e di conseguenza il progetto segue quel filone”.

Infine le chiedo cosa ne pensa della scelta dei biancorossi di affiancare a Brase un allenatore come Galbiati, che a Cremona conoscete molto bene?
“Penso che Galbiati sia un allenatore molto preparato, giovane ma con già un bagaglio di esperienze importante. Secondo me sarà un valore aggiunto sia per il coach americano che per Varese”.

Alessandro Burin

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